Chapter 6

224 13 4
                                    

                     ~ 𝐿𝐴 𝐹𝐼𝐷𝑈𝐶𝐼𝐴 𝑉𝐴 𝐴 𝑅𝑈𝐵𝐴~

<<Ecco le Pringles. Ci sono già i popcorn?>> Chiese Marinette, appoggiando una ciotola di fianco al ragazzo.
<<Sisi. Poi ci sono la Coca e il tè. Ho già fatto l'accesso con Netflix. Però forse è meglio che tu non guardi lo schermo mentre mi disconnetto, perché... ahah, lo sai...rimarresti troppo affascinata da sapere chi c'è sotto la mia maschera.>> Rispose Chat Noir, facendo spazio a Marinette, che sorrise sbuffando. <<Cos'hai detto ai tuoi genitori?>> Le chiese.
<<Sono appena tornati da Lione per un concorso, e ho detto loro che andavo a dormire presto e che avevo studiato tutto il giorno.>> Spiegò Marinette, mentre si accovacciava di fianco a lui.

<<Ah, quindi non devono sapere della mia presenza? Sono come un criminale?>> Scherzó il ragazzo, iniziando a mangiare i popcorn.
<<Stai zitto, che è già tanto se sopporto la tua presenza.>>

<<È così che si trattano i supereroi? La prossima volta che sei in pericolo non ti salvo.>> Continuò Chat Noir, mettendo su il muso e facendo la vittima.
<<Tanto c'è...>> Ribattè la ragazza, interrompendosi quando si accorse di cosa stava per dire.
<<C'è?>>
<<No, niente, tranquillo.>> Rispose lei, sperando di cambiare argomento per non parlare di nuovo di Ladybug.
<<A proposito, come hai fatto a non farti akumizzare da Papillon?>> Chiese il ragazzo, mentre stoppava il film che avevano appena iniziato.

I due si trovavano sulla terrazza del balcone, e avevano preparato bevande e cibo a sufficienza per tutta la durata del film (Chiamami col tuo nome), avevano acceso le lampadine per avere una minima fonte di luce, si erano muniti di cuscini e coperte ed erano pronti a riavviare il film.

<<Sai... ehm...>> Non lo sapeva neppure lei. <<Sono brava a controllarmi, poi ho tanta forza di volontà, e tanta speranza. Sai, è come in Teen Wolf...>>
<<La mia serie preferita!!>> La interruppe Chat Noir.
<<Seh... stavo dicendo... sai, quando stanno per trasformarsi in lupi mannari?>>
Chat Noir annuì.
<<Cercano qualcosa a cui aggrapparsi per pensare alla parte umana >> Continuò Marinette.
<<Cercano la loro ancora...anche tu oggi hai fatto così?>> Chiese Chat Noir, comprendendo la metafora.

<<Si...>>

<<A cosa hai pensato? O meglio, a chi?>>
<<Conoscendomi diresti Alya, la mia migliore amica, o chiunque altra mia amica. Ma oggi ho avuto troppe esperienze negative che mi avrebbero ricordato loro; avresti detto Luka, ma ho rotto con lui, e quindi non sarebbe stato opportuno; avresti detto i miei genitori... certo, ma avrei ripensato a tutte le parole brutte che mi hanno detto in questi giorni, sul fatto che sono una delusione e che...>> Disse lei, cercando di sorridere, con gli occhi lucidi che la tradivano, e le lacrime che si rifiutava di lasciare andare nelle orbite.

<<Tranquilla, ho capito, me ne avevi già parlato prima>> Sentenzió Chat, mentre cercava di toglierle con un dito il mascara colato da sotto l'occhio.
<<E quindi... ho pensato a me stessa. Ho... ho pensato a quanto valgo... e-e a quanto posso fare se mi impegno. L'ho fatto... l'ho fatto per me stessa.>> Continuò, mentre appoggiava la testa sulla spalla del ragazzo. Dopodiché riavviò di colpo il film, senza dire nulla, facendo intendere che non voleva più parlare di quell'argomento.
Chat Noir sorrise orgoglioso della sua amica; capì il messaggio e iniziò a sgranocchiare le Pringles.

<<Cerco di mantenermi positiva, ma non è facile.>>Sussurrò lei.

<<Si, certo Gabriel. So cosa devo fare. Stia tranquillo, può fidarsi di me. Andrà alla perfezione. Arrivederci, sisi, a dopo. Cia,cia,cia.>> Disse Lila, chiudendo la telefonata con Gabriel all'italiana.
<<Pensa che sia un'incompetente! Sono l'unica ragazza che è stata in grado di fare 2 più 2, capendo che Gabriel Agreste e Papillon non sono altro che la stessa persona! Dovrebbe essere grato per avermi conosciuta...>> Sussurrò, dopo aver messo il telefono in tasca, accertandosi che non ci fosse nessuno nei paraggi.

Incontrò Nino per strada e perciò decise di smettere di imprecare. Camminarono dritto verso il semaforo, per poi arrivare alla scuola; durante il tragitto lei cercò di fare la carina, pensando anche che una scusa inventata sul momento, per rubare i compiti di matematica del ragazzo, non avrebbe fatto male.
Nel mentre Lila cercava di pensare a tutto quello che sarebbe successo nei prossimi 40 minuti, tutto quello che avrebbe dovuto fare per umiliare Marinette e farla odiare da tutta la scuola. Lila sapeva perché Gabriel puntasse proprio a lei, ma  alla rossa non sarebbe importato niente nemmeno se non lui non le avesse spiegato niente: in quanto sua nemica avrebbe fatto di tutto per sputtanarla e farla stare male.

" Senti Nino... hai sentito cosa ha fatto Marinette?" Lila decise che non era mai troppo presto per iniziare col piano.
"Mm, no. Perché?

𝑆ℎ𝑒 𝑤𝑎𝑠 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑛𝑒𝑡𝑡𝑒|| MLB FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora