Pericolo

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«Aprite bene le orecchie, mocciosi. Oggi andremo in perlustrazione nel territorio dei giganti usando la formazione del Comandante Erwin, in modo che possiate vedere come funziona nella pratica. State sempre attenti e non morite, è un ordine»

Con Levi al comando, si misero al galoppo.

I ragazzi erano spaventati, com'era normale che fosse, ma le due squadre dei capitani erano pronte a intervenire al minimo segnale di pericolo e a ogni recluta era stato affiancato un soldato più esperto. Inoltre, il percorso era stato studiato in modo da non allontanarsi troppo dalle mura e passava per dei punti strategici per il combattimento in caso di contatto con i giganti.

Dopo essere passati attraverso un bosco, il gruppo si trovava ora in una pianura che poi li avrebbe ricondotti nei pressi delle mura, dove si trovavano alcuni insediamenti abbandonati.

«Oddio, ma quello è un gigante?»

Sasha si trovava nell'ala esterna destra e naturalmente le ali esterne erano quelle che avevano più probabilità di entrare in contatto con i giganti.

«Spara il fumogeno rosso e stai tranquilla»

La formazione ideata da Erwin era pensata per percorrere lunghe distanze evitando gli scontri diretti con i giganti e così, non appena l'avvertimento arrivò all'avamposto, Levi cambiò direzione sparando il fumogeno verde.

In questo modo riuscirono a percorrere gran parte della distanza, fino ad arrivare a un gruppo di edifici che erano stati un importante centro di produzione commerciale. Mancava poco per raggiungere le mura.

Sembrava tutto tranquillo, come lo era stata gran parte della spedizione, ma proprio mentre passavano tra i vari edifici, si accorsero che lì era pieno di giganti. I palazzi avevano nascosto le figure enormi e il gruppo li aveva avvistati all'ultimo momento.

Non era più possibile cambiare direzione.

Eilidh si trovava nelle retrovie e vide i giganti fiondarsi sui suoi compagni.

«Squadra Eilidh, portate in salvo le reclute dentro alle mura, io cerco di rallentare i giganti»

«Signorsì»

Azionò il movimento tridimensionale e cominciò a combattere.

I giganti erano tanti, un gruppo così numeroso fermo in un posto abbandonato era strano, ma non aveva il tempo di pensarci.

Vide che anche Levi era passato al movimento tridimensionale, mentre il resto del gruppo era riuscito ad allontanarsi indenne.

«Eilidh, quanti sono? Non riesco a contarli»

«Non lo so, sono tanti. Ne ho già uccisi quattro, ma non sembrano diminuire»

«Io mi occupo di quelli che cercano di allontanarsi»

«Va bene, io rimango qui»

Quando Levi, ricoperto di sangue, raggiunse Eilidh vide che era ancora intenta a combattere due giganti. Mentre ne uccideva uno, l'altro riuscì a prendere il filo dell'arpione e, perdendo l'equilibrio, Eilidh si ritrovò sbattuta contro la finestra di uno degli edifici. L'impatto mandò in frantumi i vetri.
Il gigante aveva approfittato di quel momento per cercare di afferrarla, ma Eilidh si era ripresa in tempo ed era riuscita a schivare il colpo.

In quell'istante Levi lo colpì, facendolo cadere a terra.

«Eilidh, stai bene?»

«Sì, poteva andarmi peggio»

«Dobbiamo cercare un riparo, in queste condizioni non ha senso rimetterci in sella. Ormai aspettiamo la notte, così saremo sicuri di non incontrare altri giganti»

Poco lontano videro una casa, ormai abbandonata; quello era il posto perfetto per far riposare i cavalli e aspettare il tramonto.

Strade [Levi Ackermann]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang