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TRENTUNO
SANGUE

"Forse ti sei completamente dimenticato di ciò che è successo qualche giorno fa, Levi

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"Forse ti sei completamente dimenticato di ciò che è successo qualche giorno fa, Levi." disse Hanji, sedendosi al tavolo.

Erano tutti a casa di Erwin, c'era odore di muffa, qualche ragnatela penzolava dal soffitto della stanza e un sottile strato di polvere ricopriva i pochi mobili antiquati in puro stile contadino.

"Cosa?"

Levi era più confuso del solito quel giorno. Si era limitato solo a guardare Abigail. Lei in quel momento, con i suoi occhi addosso, si sentiva la donna più bella del mondo. La scollatura profonda lasciava scoperta la sua pelle chiara, quasi bianca, e le maniche corte plissettate si posavano sulle sue braccia leggere come un velo da sposa.

Sì, era decisamente la donna più bella del mondo, pensó il corvino.

"Io l'avevo detto che è diventato completamente scemo." ridacchiò Erwin.

"Quella ragazzina, Hita, Hisa, Hiya, Hitler o come cazzo si chiamava."

"Hitch. Hai davvero detto Hitler?" si intromise Abigail.

"Si, ecco, Hitch. È una poliziotta, giusto?"

"Già."

"Però è alleata con la mafia, più precisamente, con il gruppo che tenta di uccidere Levi per vendicare Mike." ragionó Hanji a voce alta, "Se proponessimo uno scambio, potremmo tendergli un'imboscata."

"Conosco Hitch, sa bene che non consegnerei mai Levi se sa che mi sono affezionata a lui." rispose Abigail, "Purtroppo mi conosce e questa è una cosa che va a nostro svantaggio."

"Non ho idee allora." sbuffó, "Moriremo tutti."

"Hanji, non dire queste cose." la rimproveró Erwin, il quale stava bevendo una tazza di thè.

"Abigail." Levi si avvicinó a lei per non farsi sentire dagli altri due amici, chiamandola.

"Hmm? Dimmi."

"Ti amo."

"Ti amo anch'io, come mai questa dolcezza? Mi fai paura." disse lei, alzando un sopracciglio.

"Boh, mi andava di dirtelo."

Abigail si stropicciò piano le mani, un po' nervosa. Il nervosismo e l'ansia avevano sempre fatto parte della sua vita. Era sempre stata una donna piuttosto ansiosa e insicura. La voce di Levi, appena udibile, fu accompagnata da due leggeri colpi alla spalla. Tornò bruscamente alla realtà e, con un sussulto, si voltó verso di lui.

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