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VENTIQUATTRO
SEMPRE MIA, E DI NESSUN ALTRO

"Sapete, vorremmo sapere come mai vi sentivamo urlare come pazzi

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"Sapete, vorremmo sapere come mai vi sentivamo urlare come pazzi." disse Hanji, mentre preparava il pranzo. Erano sempre tutti e quattro insieme, a casa di Levi.

"Concordo." aggiunse Erwin, "Ah, e vogliamo due spiegazioni, sia per stanotte che per stamattina."

"Volete delle spiegazioni? Bene." disse Levi sedendosi al tavolo, "Prima: abbiamo scopato."

"Levi!" lo rimproveró Abigail, lanciandogli un'occhiataccia ed Hanji trattenne una risata.

"Seconda: abbiamo scopato più forte."

Caló il silenzio nella stanza. L'unica cosa che si sentiva era la risata strozzata di Hanji, che stava facendo di tutto per non buttarla fuori. In quel momento Abigail si sentì davvero imbarazzata e nervosa poiché non avrebbe voluto rivelare un'informazione così privata ad Erwin ed Hanji, nonostante fossero amici stretti del corvino. Prese un bel respiro e cercó di alleggerire la tensione che era ormai diventata palpabile.

"Lasciatelo stare, è stupido." ridacchió.

"Non dicevi questo ieri notte, quando ti ho messo dentro il mio caz-"

"Levi basta!" lo interruppe Abigail.

"Okay okay, come siamo suscettibili."

Nonostante stesse ridacchiando, Erwin sgranó gli occhi e si alzó facendo qualche passo, forse per elaborare il tutto. Sorrise per tutto il tempo, contento di come lui e la sua amica avessero ragione, Abigail era la 'schiava' perfetta per Levi. "E da quando va avanti?" chiese, per rompere il ghiaccio.

"Da ieri notte." rispose Hanji al loro posto, "O almeno credo, prima di allora non urlava nessuno."

"Molto divertente." disse Abigail facendole il terzo dito, "Ma poi, non urlavo così tanto."

Tutti la guardarono con la stessa espressione in viso, come per dire: ma sei seria? Abigail rimase in silenzio e si torturò un'unghia, rossa come un pomodoro dall'imbarazzo. Ma neanche aveva fatto in tempo a pensarlo, che quella sensazione si era impossessata di lei, ed ecco il cuore che le batteva forte e l'intestino bloccato.

"Abigail, stavi strillando." la corresse Hanji.

"Dai, basta!"

"E va bene, pensiamo a mangiare per ora." ridacchió.

"Ragazzi!" si sentì una voce dalla porta di ingresso, poco dopo comparve Yelena in cucina, spaventata in volto e con le mani tremanti.

"Yelena? Che ci fai qui?"

"No no, sopratutto, come fai ad avere le chiavi di casa mia?" domandó Levi.

"Te lo spiego dopo." rispose, "Ho una notizia brutta da darvi."

Slave (18+)Where stories live. Discover now