Capitolo 15

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Una sera di agosto ci eravamo visti, dopo tanto tempo. Non speravo più in un nostro incontro, nonostante le cose si fossero sistemate a livello relazionale. Ci incontrammo perché io ero confusa; si, stavo bene, ero soddisfatta, ma certe volte avevo come la sensazione di non aver chiuso quel capitolo. Io volevo sapere. Volevo capire se aveva senso continuare ad aspettarlo o se aveva ancora più senso fare le mie scelte e andare avanti con la vita.
Quando lo misi davanti a questo interrogativo, lui non esitò a farmi capire che avrebbe voluto, di nuovo, stare con me. Che ci sarebbe voluto un po' di tempo, ovviamente, e che dopo il suo viaggio di due settimane, le cose sarebbero potute ripartire.
O almeno, questo fu ciò che capì io.
Perché infatti non andò esattamente così.
Lui tornò, iniziò quasi subito a lavorare e, da quel momento, il tempo per me o per qualsiasi altra cosa scese a zero.
Ma cosa potevo aspettarmi? Dovevo saperlo. E ormai, con questa "scusa" di mezzo, avevo di nuovo perso ogni possibilità.
Ma che senso aveva farmi aspettare di nuovo per poi dirmi ancora no? Veramente meritavo di essere illusa per l'ennesima volta? Perché questa volta, a dispetto delle altre che potevano essere interpretabili, non mi ero immaginata niente. Lui aveva detto determinate cose e poi mi aveva lasciata da sola a combattere contro tutto quello che non avevo ancora risolto.

Il cuore bipolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora