Capitolo 16

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«Seriamente? Seriamente vuoi che mi alleni? AAAA SEI COSÌ NOIOSO!» urlo puntando l'indice contro il pennuto bastardo.
Lui ruota gli occhi.
«Non fare così Miki, poi andiamo a pranzo»
«MA HO SONNO» piagnucolo, sedendomi sul pavimento.
«Sono le 9:43» mi dice e io lo fulmino con lo sguardo.

Oggi è l'ultimo giorno che passo con Hawks e non voglio certo passarlo ad allenarmi. Abbiamo trascorso tutti questi giorni a lavorare ininterrottamente, probabilmente perché molte delle forze dell'ordine erano state spigate per la cattura dell'Elimina-Eroi e vari Nomu. A lavorare al caso del pazzo stupratore eravamo solo Hawks, io e le mie altre cinque personalità. E non lo avevamo trovato.

Però, devo dire, che con tutti ste cose mi sono staccata da tutti i miei problemi, dimenticando il mio telefono per l'intera settimana sul comodino. Spento e con lo schermo rivolto a faccia in giù. I miei si erano preoccupati e avevano contattato Hawks, quindi da lì in poi ho comunicato con loro solo attraverso il telefono del pollo.  Così ho potuto spegnere il mio, ignorando tutti i messaggi dei miei amici.

«Ci siamo alzati alle 4:30 oggi! Ho il diritto di esser stanca!» metto le braccia conserte.
«Hai ragione, andiamo da qualche parte a divertirci!» mi sorride porgendomi la mano. La afferro, e mi rialzo in piedi.
«Sicuro che tu possa prenderti una mattinata di ferie?»
«Certo! Non ho mai fatto nemmeno un giorno!» ridacchia, passandosi una mano nei capelli.

«Dovresti trovarti un hobby» lo prendo in giro mentre ci incamminiamo verso l'ingresso «Che ne so, andare in palestra»
«I miei addominali non sono abbastanza scolpiti?»
«Ah non lo so, non li ho mai guardati» cerco di essere convincente, ma non convincerei nemmeno un pesce rosso.
«Si certo...» ruota gli occhi dandomi una leggera spallata «Vaffanculo»

«Quindi dove andiamo?» gli chiedo una volta saliti in auto mentre mi allaccio la cintura di sicurezza.
«Luna-park?» propone e mi giro verso di lui.
«MAMMA MIA CHE SCHIFO! UN LUNA-PARK?!NON SIAMO MICA IN UNA STORIA DI WATTPAD!!»
«Hai altre idee?» inarca un sopracciglio lanciandomi una rapida occhiata per poi tornare a guardare la strada. Io gonfio le guance come una bimba e metto le braccia conserte.
«Che luna-park sia» borbotto.

Io e Hawks abbiamo passato una bellissima mattinata e ci siamo gustati per pranzo una buonissima coppa di gelato di una gelateria all'interno del luna park.

È arrivato il momento di salutarci e mio mi fiondo tra le sue braccia, circondandogli il busto con le mie e appoggiando la guancia sul suo petto. Sento le sue mani accarezzarmi la schiena e sento che mi posa un delicato bacio sulla testa.

«Io non me ne voglio andare» brontolo contro il suo petto e sono sicura che non abbia capito.
Mi stacco dal biondo e lo guardo profondamente negli occhi.
«È stato il miglior tirocinio che potessi desiderare» gli sorrido tra i singhiozzi di un pianto ormai incontrollato. Mi mancherà da morire.

«Oddio Miki non piangere! Abitiamo nella stessa città, vedrai che ci vedremo ancora. Mica è un addio.» cerca di rassicurarmi ma in realtà non fa altro che farmi singhiozzare ancora di più.
«Cristo» impreca, passandosi una mando sul volto.
«Vieni qui» e mi trascina verso di se, abbracciandomi nuovamente.

Tornare a casa significa tornare alla normalità e quindi che non posso più fuggire o evitare i miei problemi. L'esperienza con Hawks è stata istruttiva e meravigliosa, ma anche un'evasione a quella realtà che mi stava soffocando. Spero che sarà diverso da qui in poi.

Sento il treno arrivare e faccio per staccarmi dal pennuto, ma lui me lo impedisce.
«Cosa c'è?» gli chiedo.
«c'è un'ultima cosa che vorrei dirti» mi sussurra.
«Cioè?»
«Mentre affronti i tuoi nemici, ricordati sempre chi sei» dice e mi allontano da lui confusa. Lo guardo, cercando una risposta nel suo volto. Invano. Lui mi sorride e mi appoggia una mano sulla testa.

~A me piaci così come sei~ Katsuki Bakugou Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ