Capitolo 5

125 8 0
                                    

«Vieni qui! Aspettami!»urlo aumentando il passo.
«NON DARMI ORDINI!» tuona Bakugou.
«Se non ti fermi immediatamente ti trasformo in cibo per gatti» lo minaccio, cercando di aumentare ancora il passo.
«Si..certo» ridacchia poco convinto, aumentando il passo a sua volta.

Lo odio.

È passata una settimana da quella conversazione e io e Bakugou stiamo provando ad andare d'accordo. E, per inciso, non ci stiamo riuscendo.

Proprio adesso siamo in punizione. Il motivo? Ieri ci siamo sfidati in palestra e abbiamo creato un casino assurdo. Quindi ora dobbiamo pulire tutte le aule, altrimenti niente gita, quella che si terrà tra due giorni.

«Ho detto vieni qui!»
«HO DETTO DI NO, DANNATA COMPARSA!»
Ma quanto può essere insopportabile?!?

Lui è l'unico dei miei compagni con cui non vado proprio d'accordo. Certo, ci sono quelli che mi stanno più simpatici e con cui ho legato di più, come Kyoka, Momo, Kaminari e Kirishima, e altri che invece che sopporto a fatica. Come Iida. Mamma mia è veramente pesante.
Poi c'è Aoyama che mi fa paura.

Tutte le ragazze provano un senso di disgusto per quel depravato di Mineta, ma sinceramente non le capisco. È un povero ragazzo nano sessualmente frustrato perché consapevole che nella sua vita non vedrà mai una ragazza nuda. Bisogna provare compassione per lui, non odiarlo.
Beh oddio gli ho tirato un paio di ceffoni l'altro giorno, dopo che ha fatto commenti non troppo carini su cosa avrebbe fatto al mio lato B.
Purtroppo per lui, non solo le ha prese da me, ma anche da Shoto.

Con Shoto, invece, va tutto a gonfie vele. Come sempre. In questa settimana ci siamo avvicinati un po', in senso intimo, e devo dire che non mi dispiace affatto.

«A COSA STAI PENSANDO SCEMA?»

A come Shoto l'altra sera mi ha sc- no. No.

«A-a n-nulla.» balbetto diventando paonazza. Lui si ferma,sentendo l'imbarazzo nella mia voce e io lo supero, dirigendomi verso lo sgabuzzino. Dobbiamo prendere il mocio per lavare il pavimento.

Apro la porta dello sgabuzzino e mi infilo, cercando di farmi strada tra tutti quegli scaffali lerci. Sento entrare Bakugou dietro di me, dato che si muove come un ippopotamo obeso.

Ad un certo punto, una folata di vento chiude la porta alle nostre spalle, facendoci rimanere al buio.
«Ottimo! Non si vede più un cazzo!» sbuffo prendendo il telefono e accendendo la torcia. Lo appoggio su una mensola rivolto verso il basso, in modo che la torcia potesse illuminarci un po'.

Inizio a guardarmi un giro, cercando quel cavolo di mocio.

«Non è che potresti fare qualcosa?» chiedo al mio compare che sta giocando a fare la nullità. Cosa che gli esce benissimo.
«Guarda, meglio per te che non faccia niente» sussurra con voce roca alle mie spalle. Mi prende per i fianchi e fa combaciare il suo petto alla mia schiena.

Il mio cuore martella nel petto,senza accennare a fermarsi. Sento il battito amplificato scorrere dentro al mio corpo. Sento i fianchi, proprio dove mi sta toccando, andare a fuoco e sento un brivido sull'orecchio, proprio dove ha sussurrato quelle parole.

Lo ammetto, in questo momento potrebbe fare di me ciò che vuole.

Ma visto che ho ancora un briciolo di dignità, prendo le sue mani e le stacco dai miei fianchi.

«Bakugou Katsuki, attento a ciò che fai. La prossima volta te le taglio e poi le vendo al mercato nero» lo minaccio riprendendo la ricerca del misterioso mocio perduto.

«Eccolo lo stronzo!» esclamo appena lo vedo, dietro un angolo.
«Oh wow ce ne sono addirittura due, così faremo più in fretta!» esclamo contenta afferrandoli.

~A me piaci così come sei~ Katsuki Bakugou Où les histoires vivent. Découvrez maintenant