~A me piaci così come sei~ Katsuki Bakugou

Capitolo 14

«Avevi detto che mi avresti raggiunto in ufficio» mi ricorda Hawks, accucciandosi davanti a me.
«Inoltre blocchi la porta» mi mette una mano sulla testa e io la alzo dalle mie ginocchia. Già, sono davanti alla porta d'ingresso.
«Si, scusa» gli dico con tono piatto, rialzandomi in piedi.

«Tutto bene?» mi chiede mentre usciamo dalla struttura per raggiungere la macchina.
«Si,certo...cosa non dovrebbe andare?» gli rispondo mentre apro la portiera. Salgo in macchina e mi metto la cintura.
Lui mette in moto la macchina e parte, poi riprende a parlare.
«Mi sembri...strana»
«Sto solo pensando» sospiro, girandomi verso il finestrino.

Ti prego dimmi che non sei a fare il tirocinio da Endeavor
Ti prego

E da quei semplici messaggi di Bakugou il mio umore è cambiato. Anzi,si è proprio disintegrato. Ancora una volta mi sono sentita un vero schifo, e sta volta non ho proprio nessuna colpa, dato che sono da Hawks. Avrei voluto arrabbiarmi con mister ciclato, sul serio, ma non ne ho avuto il coraggio. Sarà un'idea mia, ma il suo tono mi sembrava quasi supplichevole, disperato. Se gli avessi risposto male, avrei solamente litigato.

D'altra parte ho pensato al povero Shoto, a come l'ho bidonato. Gliel'avevo promesso, gli avevo promesso che sarei andata con lui. Che saremmo stati insieme per sempre, che sarei stata sempre al suo fianco nei momenti difficili per sostenerlo. E invece, proprio adesso che aveva bisogno di me, dato i difficili rapporti con suo padre, me ne sono andata lasciandolo solo. Senza dargli una spiegazione.

«Miki» mi chiama Hawks, facendomi sobbalzare. Ah già, siamo ancora in auto.
«Si?»
«Siamo arrivati al negozio, scendo a prendere l'ordine» annuisco distrattamente mentre lo sento scendere.
«Ah Miki» dice rimettendo la testa dentro l'auto «ricordati che prima di far star bene gli altri, devi stare bene tu» e poi se ne va.

Che cosa caspita vuol dire?!
Che abbia capito tutto? Ma come ha fatto? Sono veramente così prevedibile, così un libro aperto?

Però forse ha ragione lui. Se fossi andata con Shoto, sarei stata sofferente, nervosa, irascibile e triste. Non gli sarei servita a nulla, anzi avrei aggiunto solo problemi. L'avrei fatto preoccupare, e poi gli avrei dovuto dare delle spiegazioni. Cosa che non so fare.

Forse ho fatto bene a non rispondere a Bakugou. Perché molto probabilmente avremmo iniziato una conversazione, e io non voglio averla con lui. Non voglio avere contatti con nessuno in queste due settimane di tirocinio, solo ed esclusivamente con i miei genitori. Dirò che Hawks era contrario.

Devo concentrarmi solo sul diventare più forte. Devo impegnarmi al massimo, senza distrazioni. Ma non ho fatto nessun progresso in questi due giorni. Forse è presto per deprimersi, ma lo sono lo stesso. Devo diventare più forte utilizzando un quirk che ho sempre e solo usato come ruota di scorta.

E poi non è che Hawks mi renda il compito semplice...anzi...
Gli ho detto di partire gradualmente, ma ha risposto che sarebbe stato solo uno spreco di tempo. Perché se avesse iniziato subito a fare "sul serio" avremmo raggiunto progressi in minor tempo.

«Okay fatto!» Hawks entra in macchina e mi passa il sacchetto «C'è un'aria della madonna, non li senti i fischi? È il vento, si sentiva perfino dentro al negozio»

I fischi? Il vento? Ma Hawks è un genio!

«Ma lo sai che sei un genio?» gli chiedo fiondandomi su di lui e abbracciandolo.
«Sei fantastico» continuo mentre lo stritolo.
«Si certo, ora però rimettiti al tuo posto e allacciati la cintura, sono convinto che non sarò poi così fantastico.»

Faccio come mi dice e poi lo guardo male.
«Che hai fatto?»
«Per ora nulla. Mentre ero dentro al negozio, ha chiamato Best Jeanist e ha detto di aver bisogno di me per dei disordini in città causati dal vento.»
«Bene! Andiamo subito!» batto le mani contenta. Sarà il mio primo lavoro vero! Che emozione!
«Non così in fretta, Zuccherino. Sai chi è lo studente di cui si occupa Best Jeanist? Ti illumino, Katsuki Bakugou.»