XXVIII

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Sanem

Gli giro le spalle e di corsa comincio a salire le scale per andare a cercare rifugio dietro il cancello ben chiuso del mio appartamento.

Mi fermo a riprendere fiato appoggiandomi alla balaustra della terrazza cercando calma e conforto come sempre nella vista del mare, un tramonto bellissimo sta colorando il cielo di mille sfumature, ma non riesco a vederlo, ho solo bisogno di tornare a respirare e togliermi dalla mente il suo sguardo accorato mentre mi chiede di parlare un attimo.
Scuoto il capo, no, no Sanem non farti abbindolare di nuovo, non puoi dargli un'altra possibilità, sarebbe solo un'altra occasione per permettergli di distruggerti ancora.
Chiudo gli occhi concentrandomi sul respiro per calmarmi.

Inspira, espira, inspira, espira.

Riapro gli occhi solo per trovarlo davanti a me sulla spiaggia che fa un gesto con la mano come per attirare la mia attenzione, accidenti a lui! Cosa intende fare? Torturarmi? Giro le spalle a lui e al tramonto per entrare in casa, mi infilo nella doccia per cercare di lavare via la tensione che si è impossata di me.

Una volta rivestita mi affaccio cauta alla porta e sporgo la testa solo per verificare che è ancora là, ormai il sole è tramontato ma lui è ancora là, seduto sulla sabbia nello stesso punto in cui l'ho lasciato un'ora fa.

Torno in casa e mi sdraio tra i mobidi cuscini del divano in vimini, per un attimo mi tornano in mente le parole di Osman "Ricorda Sanem, non ti chiudere in te stessa, rimani aperta all'ascolto e al dialogo, mi raccomando" Sapeva che Can era qui? Altrimenti perchè dirmi proprio questo, ora ha un senso quella frase che al momento mi aveva lasciata perplessa.

Scuoto la testa incredula, Osman sapeva che Can era sull'isola e non mi ha detto niente, perchè? Voglio cercare di dare ascolto alle sue parole ma l'unica replica che la mia mente riesce a formulare è : perchè devo rimanere aperta all'ascolto e al dialogo con una persona che con me non l'ha fatto? Perchè dovrei ascoltare le sue parole quando per lui io valgo meno di niente?

Mi accorgo che ormai si è fatto buio, è ora di cena, mi muovo furtiva nella veranda e poi di corsa per gli ultimi gradini di scala che mi dividono dall'ingresso principale del residence dove posso raggiungere, finalmente tranquilla, l'area ristorante. Andrea mi sta aspettando già seduto al solito tavolo, mentre lo sto raggiungendo vedo Elisa uscire dalla cucina e raggiungermi per stringermi in un caldo abbraccio - Andrea mi ha detto, fammi finire in cucina e poi vi raggiungo ok? -

Mi siedo sotto lo sguardo attento di Andrea che evidentemente decide che sia meglio alleggerire la situazione, mi sorride e comincia a parlare delle novità riguardanti la sua prossima partenza.

Entrambi lasceranno l'isola la prossima settimana, i genitori rientreranno presto e loro saranno liberi di tornare alla loro vita, a questo punto comincio a chiedermi anche io cosa fare nel prossimo futuro, il mio rifugio segreto dal mondo a quanto pare non è poi così segreto, è ora di pensare a dove andare dopo aver lasciato Ischia. La cena si svolge come al solito in un'atmosfera rilassata, la sala si svuota di tutti gli ospiti e finalmente ci raggiunge anche Elisa con il caffè.

-Allora ragazza, dimmi come stai? Tutto bene? -

- Sì, si tranquilla, devo ammettere che all'inizio sono rimasta scioccata nel ritrovarmelo davanti, ma gli ho detto quello che penso, cioè che non abbiamo niente da dirci, spero che capisca il messaggio e se ne vada -

-Sanem, ti rendi conto che quest'uomo per arrivare fino a qui, per riuscire a scovarti in capo al mondo deve essersi dato un sacco da fare? Non mi sembra l'atteggiamento di uno che pensa che la vostra storia sia finita o che non tenga a te. Hai riflettuto su questo? -

-No, non lo so, forse è per il senso di colpa per l'incidente che ho avuto andando via dal suo capanno, vorrà chiedermi ancora scusa non lo so e non voglio saperlo. Sono arrivata a capire solo una cosa con assoluta certezza, quell'uomo è in grado di distruggermi Elisa, non posso più dargli modo di farlo, devo stare lontano da lui -

-Sanem, è il padre del tuo bambino, non dovrebbe saperlo? -

-Lo so, anche Osman mi ha fatto la stessa domanda e rispondo a te come ho risposto a lui, che tipo di rapporto potrebbe avere mio figlio con un padre che vive la sua vita spostandosi da una parte all'altra del mondo? Che padre potrebbe essere? No grazie devo proteggere entrambi dal dolore che può causarci.-

Allunga una mano per prendere la mia, mi guarda negli occhi seria per la prima volta da quando l'ho conosciuta.

-Sanem sono decisioni importanti quelle che stai per prendere, hai idea di dove andrai dopo che lascerai Ischia? Tornerai in Turchia? -

- No, non posso, per adesso non posso tornare dalla mia famiglia, sceglierò un altro luogo dove spostarmi per i restanti mesi della gravidanza, non posso rimanere qui-

- Ascoltami allora, ci conosciamo da poco ma mi sei diventata tanto cara, non voglio pensarti in girò chissà dove ad affrontare una gravidanza da sola in un paese straniero. Io vivo normalmente a Camogli, in Liguria, la mia vicina sta per partire per andare a studiare un anno all'estero ed affitta il suo appartamento, ti andrebbe di venire a vivere vicino a me? E' una cittadina bellissima affacciata su una mare meraviglioso.
Per una come me, nata e cresciuta su un isola, è impossibile vivere lontano dal mare, che ne pensi? Io partirò lunedì, pensaci e fammi sapere.

La sua proposta mi infonde un nuovo alito di speranza, sembra essere una risposta alle mie preghiere silenziose, sorrido e ricambio la sua stretta con l'altra mano -

- Non ho bisogno di pensarci, accetto volentieri di essere la tua nuova vicina, grazie di cuore per aver pensato a me -

- Questo è il piano B Sanem, il piano A consiste nell'ascoltare cosa ha da dirti quell'uomo, forse potete scoprire un terreno d'incontro comune, pensaci. Sarebbe un bene anche per il bambino se i genitori potessero trovare il modo di far funzionare le cose tra loro -

Scuoto la testa decisa - No Elisa, ci abbiamo già provato una volta ed ecco come è andata a finire, tra noi non potrà mai funzionare, è inutile, non era scritto nelle stelle che dovessimo stare insieme -

- Mi pare però che il ragazzo che ti ha seguito fino qui e che è rimasto fino a notte giù in spiaggia aspettando un tuo segnale, si stia dando parecchio da fare per cercare di riscrivere quel che dicono le stelle. Pensaci Sanem, non essere testarda come lo è stato lui nel non voler ascoltare le tue ragioni -

Annuisco, ma rimango dell'idea che tra noi ormai è impossibile che possa più esserci qualcosa, non è più possibile dopo quello che è successo, non posso più pensare di affidargli il mio cuore.

Una possibilità per amare ancoraWhere stories live. Discover now