XIX

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Sanem

Sono arrivata da qualche giorno e mi sembra di non aver fatto altro che dormire e mangiare, evidentemente avevo bisogno di recuperare le energie dopo il viaggio che  ho affrontato ancora convalescente, senza parlare della gravidanza che penso sia una delle cause della mia sonnolenza continua.

Oggi mi sono svegliata decisamente più energica e riposata, accendo il telefono per inviare un messaggio a mia sorella e far sapere alla mia famiglia che sto bene, penso che siano preoccupatissimi per me, ma sono adulta ormai e devo imparare a prendermi cura di me stessa e ben presto non solo di me.
Mi arrivano diverse notifiche che indicano che in molti mi hanno cercato, compreso Can. Non capisco perchè mi abbia chiamato, ho messo bene in chiaro che non abbiamo più niente da dirci arrivati a questo punto.

Mando un messaggio anche a Osman e, come se fosse tanto per parlare, gli chiedo  come va e quando partirà per il set fotografico in Italia, augurandogli buon viaggio. Mi risponde quasi immediatamente dicendo che è previsto che arrivi l'indomani sera sull'isola di Ischia.
Bene,   lo chiamerò dopo che sarà arrivato per dirgli che mi trovo qui, fino ad allora non deve saperlo.

Prima di spegnere il telefono chiamo Andrea per chiedergli se può accompagnarmi in paese per alcune commissioni, ci diamo appuntamento davanti al cancello di lì a poco.
Lungo il breve tragitto verso il centro della cittadina  apro il finestrino chiudendo gli occhi per un attimo, mi godo i profumi di questa terra meravigliosa e la bellezza del panorama mozzafiato che si apre davanti a me.

Mi faccio lasciare vicino al porto con l'intesa di rivederci dopo pranzo, ho diverse commissioni da fare, per prima cosa acquisto una scheda telefonica italiana per poter navigare in internet con il nuovo tablet che ho acquistato prima di partire e controllare la mia casella di posta elettronica. Voglio accendere il meno possibile il telefono con l'utenza turca, lo farò  solo per mandare messaggi ai miei e contattare Osman per il momento, non ho voglia di sentire nessun altro.

Entro in una libreria del corso principale e rimango incantata dalla bellezza del luogo, si trova in una palazzina antica con soffitti a volta di pietra grezza ed è pervasa dall'inconfondibile profumo dei libri nuovi che si dice sia il medesimo in qualsiasi luogo del mondo. Mi aggiro per gli scaffali curiosa, la maggior parte dei libri sono in italiano naturalmente,  ma riesco a trovare qualche testo sulla gravidanza anche in inglese, a questo punto ne approfitto per praticare anche lo studio della lingua. Vado poi in una farmacia per chiedere al farmacista degli integratori consigliati in gravidanza, riesco a capire abbastanza bene il suo inglese, mi dice che devo assumere acido folico e mi consiglia delle  pastiglie che contengono un complesso di vitamine studiato appositamente per le donne ai primi mesi di gestazione.

Pranzo in un grazioso ristorantino sul mare divorando dei gustosissimi piatti a base di pesce, sembra finalmente che il mio appetito stia tornando per fortuna, sarà l'aria di mare o la sensazione di pace che mi da  quest'isola.
Sono felice della scelta che ho fatto, mi rendo conto che sia stata azzardata, ma credo che alla fine sia stata la migliore che ho preso da molto tempo a questa parte.

Non posso dire di essere stata assennata ultimamente, ho dato tutta me stessa ad un uomo che alla prima difficoltà mi ha voltato le spalle senza esitazione. Se mi avesse amata veramente non si sarebbe mai verificata quella terribile discussione al capanno, non mi avrebbe trattato con modi così bruschi e sprezzanti, ora ne sono convinta più che mai.
Non era amore il suo, mi sono solo illusa, ho idealizzato quell'uomo vedendo solo ciò che volevo vedere,  ma  alla fine si è rivelato per quello che è in realtà: qualcuno che non merita il mio cuore.

Mi sono chiesta a lungo se sia giusto tenerlo al' oscuro della presenza del  bambino, non è nella mia natura essere disonesta, su una questione così importante poi, ma veramente non vedo possibilità di riconciliazione tra noi. Ha scelto la sua vita ed io devo  accettare il fatto che  non prevede che io ne faccia parte.
Non voglio a questo punto che lui faccia parte della mia o di quella di mio figlio, che rapporto potrebbe avere con un padre sempre pronto a prendere e partire? Ho capito che non è fatto per restare, non è fatto per esserci per qualcuno, ecco perchè gli va bene il rapporto con Polen, gli basta vederla tre volte all'anno mentre per il resto del tempo è libero di andare dove vuole. Con suo figlio avrebbe un rapporto a tempo, sarebbe un padre sempre di passaggio che  viene a trovarlo tra un viaggio e l'altro,  penso che questo sia molto peggio che non averlo affatto un padre.

Mi riscuoto dai miei cupi pensieri quando il cameriere si avvicina per consegnarmi il conto, pago e mi avvio verso il porto per raggiungere il luogo dell'appuntamento con Andrea per rientrare a casa, mi sento decisamente stanca e non vedo l'ora di andare a riposare.

Riemergo dal mio pisolino pomeridiano che si è fatto ormai quasi l'ora del tramonto, esco dal cancello del mio appartamento e scendo i pochi gradini che mi dividono dalla spiaggia, una lingua di sabbia candida su un mare cristallino come non ne ho mai visti prima.

Mi tolgo le scarpe e cammino a lungo fino a che la sabbia lascia il posto ad una serie di scogli, mi fermo a guardarli e decido di non volerci salire per il momento, mi ricordano troppo i miei scogli, i nostri scogli. Torno indietro e  mi siedo a guardare l'ultimo spicchio di sole sparire dietro l'orizzonte incendiato da un tramonto rovente mentre non riesco a non pensare ancora a quei maledetti scogli e ai tramonti che ho ammirato stando appoggiata al suo petto, stretta tra  le sue braccia.

Sento dei passi avvicinarsi alle mie spalle, alzo lo sguardo sul viso sorridente di  Elisa che è venuta ad avvisarmi che la cena è pronta, stasera ci sarò solo io, gli altri ospiti hanno lasciato Ischia per un'escursione a Capri e torneranno in serata. Le dico che non ho molta fame e la invito a sedersi un attimo se vuole, visto che non ha bisogno di correre in cucina.

- Allora Sanem, ti piace la nostra bella isola? -

- L'adoro, sono molto felice di essere venuta qui, sento che è il luogo giusto per me -

- E' il luogo giusto per fare cosa? Per scappare da qualcuno? Scusami se sono troppo diretta, ma sono fatta così purtroppo, non riesco a non dire quello che penso e in questo momento penso che tu sia infinitamente triste e che stai scappando da chi ti ha fatto tanto male -

La guardo per un attimo negli occhi per poi distogliere lo sguardo con un sorriso amaro.

- Dire che mi ha fatto male è un eufemismo, possiamo dire in realtà che mi ha quasi uccisa e non lo dico in senso del tutto figurato. Sì, sono qui per guarire dalle ferite del corpo e del cuore hai ragione, non so quanto possa funzionare, soprattutto per il secondo, ma devo provarci in qualche modo -

Mi appoggia una mano sulla schiena e rimane in silenzio per un tempo interminabile, alla fine si riscuote e si alza in piedi.

- Sai  Sanem i giapponesi, quando  riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell'oro, credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello. Secondo me tu sei una bellissima persona che ha avuto una storia molto importante, se sia finita veramente o meno sarà solo in tempo a dirlo, intanto ti dico che non c'è ferita che un risotto alla crema di scampi non possa curare. Forza ragazza, vieni e fa in modo che ti nutra a dovere - Mi porge  la mano per aiutarmi ad alzarmi sorridendo.

Sorrido prendendo la sua stretta sicura, annuisco e la seguo verso la sala ristorante. Mi piace molto questa ragazza, ha la spontaneità e l'allegria che ho sempre amato enormemente in Ayhan.

Forse ho dovuto volare in un altro continente per trovare un'amica sincera, forse non tutti i mali vengono per nuocere, forse la mia crepa è fatta veramente per essere riempita d'oro ed impreziosita di chissà cosa.

Una possibilità per amare ancoraWhere stories live. Discover now