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Greere.


<Mi sei tanto mancata.> mormorò onesta Nancy sulla mia spalla mentre ci stringevamo in un abbraccio.

Non potevo continuare ad evitare tutti, non potevo rinchiudermi in una stanza sopratutto considerato il fatto che tra poco avrei dovuto affrontare gli esami.

<Anche tu.> risposi onestamente e ci sedemmo al solito tavolo del locale, approfittando della mezz'ora di attesa fino all'apertura decidemmo di fare colazione.

 Ne approfittai per testare il terreno con la mia migliore amica.

<Posso chiederti una cosa? Però devi rispondere onestamente.> la avvertii mentre masticavo un waffle. Lei annuì e bevve dal suo cappuccino.

<Cole è innamorato di me?> sputai d'un fiato.

Nancy mi fissò seria, cercando di capire se stessi scherzando.

<Ma che domanda è?> disse poi.

<Secondo te io e Cole abbiamo una relazione 'normale'?>

Lei deglutì a fatica, poi si asciugò le labbra con il fazzoletto e tornò con lo sguardo su di me. Fece un grande respiro e quasi mi tremavano le mani perché sapevo mi avrebbe dato le stesse risposte che avevo già dicevuto da Dylan. 

Già, chissà che fine aveva fatto quella mattina.

<Gree, io ti voglio bene. Troppo. Ed è per questo che mi chiedo... che merda ti sei fumata?>

Sospirai affranta massaggiandomi la fronte. Allora non ero l'unica a pensare che tra me e Cole fosse tutto a posto!

Eppure... eppure adesso il pensiero di baciarlo era lontano e privo di qualsiasi sentimento.

Forse ciò che ancora mi legava a lui non era l'amore, era la compagnia, l'intesa.

<Cioè, vuoi lasciare Cole?> domandò poi, e fu la prima volta che qualcuno fece quella domanda ad alta voce, essendo sempre stata quasi muta nella mia testa dalle ultime settimane.

<No!> mi affrettai a dire, forse un po' troppo velocemente. 

<Nel senso che... sento che è cambiato qualcosa.>

Masticai il waffle con più foga del dovuto. 

Beh, pensai, magari mi ammazzo qui e la faccio finita con questa storia ridicola.

<Sei cambiata tu.> Sollevai lo sguardo verso di lei. 

I suoi occhi mi guardavano comprensivi. 

Allungò la mano sul tavolo per incontrare la mia.<E' come se qualcosa ti avesse fatto cambiare atteggiamento, e a quanto pare anche idee.>

Inspirai dal naso. <Non lo so Nancy, sono confusa. Non voglio fare una cazzata.>

<Allora ti conviene essere sicura di quello che fai, di quello che vuoi.>

Le sue parole mi fecero pensare parecchio: in primis non immaginavo che si notasse così tanto il mio cambiamento; in secondo piano se Nancy si era accorta di qualcosa, come mai Cole sembrava del tutto indifferente?


Avevo deciso di comprarmi quel maledetto pacco di sigarette, non avrei potuto rubarle a Dylan per sempre, e poi in quel momento fuori dal dormitorio maschile a convincermi di entrare a parlare con Cole, ne avevo davvero bisogno.

Mi feci coraggio ed entrai. Attraversando quella strada che mi era così familiare tra i corridoi dalle pareti gialle del dormitorio maschile non potei fare a meno di pensare al fatto che mi sembravano del tutto estranee.

Molti degli amici di Cole mi salutarono con un sorriso, e cercai di ricambiare con lo stesso affetto ma mi sentivo così colpevole e sporca per ciò che avevo fatto che non riuscii a sembrare vera abbastanza.

Arrivata davanti alla 210 il cuore prese a battermi velocemente.

Sentivo un grande senso di agitazione prendermi da dentro e all'improvviso ebbi caldo.

Prima che potessi fare qualsiasi cosa la porta si spalancò e Cole fu davanti a me. Dopo pochi secondi il suo volto cambiò dal sorpreso al piacevolmente sorpreso: mi rivolse un sorriso.

<Gree, ti sei ripresa!> mi avvolse in un abbraccio che mi sforzai di ricambiare.

Bugie su bugie. 

Fingere di avere l'influenza mi era sembrata un'ottima scusa per giustificare la mia mancanza.

<Sì, sto meglio adesso. Posso entrare?>

Mi fece accomodare e il mio sguardo cadde sul letto fatto e composto di Dylan.

Deglutii.

<Già.> ghignò Cole intento a prepararsi un caffè. 

<Ha passato la notte fuori, non ho idea di chi sia la fortunata, magari Nancy!>

Non proprio.

<Cole io... ho bisogno di parlarti.> Decisi di sedermi, perché altrimenti ero sicura sarei svenuta.


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