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Nessun rumore all'esterno e nessuno all'interno.

È tutto fermo, come congelato, come ricoperto di sale per impedire che qualcosa muti nella forma o nella posizione.

Prima l'aria era impregnata dal classico odore ferroso del sangue, i muri sembravano stringersi sempre di più attorno ai nostri corpi in perlustrazione e la presenza delle quattro vittime non mi aiutava a concentrarmi.

Lo so, dovrei essere abituato, invece ho paura di non averci fatto ancora il callo.

Era da un po' che non mi capitava un caso simile, ultimamente ho sempre risolto robetta di poco conto, cose semplici compiute da squilibrati mentali ben poco pericolosi.

L'ultima volta che sono stato qui mi attanagliava la stessa sensazione di calma che ho adesso ma, riuscivo a percepirlo, dentro di me stava per scoppiare una tempesta.

Ora invece la tempesta sembra essere giunta e passata, ha lasciato dietro di sé la cenere, la desolazione e le macerie, rimane la tristezza e la consapevolezza di quelle quattro vite spezzate.

Il medico legale e la sua squadra di Umpa Lumpa hanno fatto un lavoro pessimo: sulla veranda è tutto in disordine, ci sono addirittura alcuni oggetti abbandonati.

I corpi sono stati rimossi ma è come se riuscissi ancora a vederli, ricordo perfettamente la posizione innaturale delle braccia di Ayla e gli occhi sbarrati di Crissie, nonché la mano di Colin abbandonata in grembo, la stessa mano che forse in precedenza aveva usato per provare a tamponare la ferita, la stessa mano le cui impronte sono state rilevate sullo stipite della porta del salotto.

Lui c'entra qualcosa, ne sono quasi certo.

È sicuramente uno dei protagonisti principali di questa storia macabra, altrimenti perché il suo cellulare è l'unico a non esser stato rintracciato?

Ho setacciato ogni centimetro, ogni fondo di armadio, ogni intercapedine, ogni borsa o zaino presenti in casa.

Niente.

Ovunque ci sono residui di polvere magnetica e, quasi su ogni superficie, sta iniziando ad intravedersi la polvere vera, quella che ricopre e che fa starnutire.

Va bene Isaac, non fare il sentimentale, mi direbbe mia moglie se fosse con me oggi, concentrati e prova a ricostruire i fatti.

Chiudo gli occhi e seguo il tacito consiglio di Tania:

È freddo, è notte, tutti dormono beati sotto alle loro coperte imbottite.

Qualcuno suona alla porta? No, impossibile.

Quale razza di assassino suona il campanello prima di massacrare le sue vittime?

La porta viene aperta da Colin, questa è l'opzione più probabile.

L'assassino entra e accoltella Colin al petto, ma non prima di averci parlato un po', di essersi fatto offrire un bicchiere d'acqua.

Il ragazzo –incredulo- si preme il palmo sulla ferita ma poi sente i sensi mancargli e tenta di tenersi allo stipite, invano.

Cade all'indietro e finisce con le spalle alla parete.

Si lascia scivolare giù e continua a toccarsi il taglio, agonizzante e solo.

Solo? No.

In cucina c'è Ayla.

La tazza piena di latte che è stata trovata sul tavolo da pranzo mi fa pensare che la ragazza avesse voglia di uno spuntino notturno.

L'assassino sente dei rumori e si nasconde, così Ayla ha il tempo di preparare la sua colazione notturna in pace.

Cosa succede dopo? Cosa passa nella mente del killer?

Nubi su BredemWhere stories live. Discover now