Nervi tesi

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Jerick si sentiva in soggezione. Era consapevole che il gesto che aveva compiuto era sbagliato ma non era riuscito a fermarlo avevendolo fatto meccanicamente; era come quando cadi... inevitabilmente ti viene da urlare e non riesci assolutamente a bloccarti.
Per lui la relazione con Piace era proprio così.
Aveva il continuo timore che potesse cadere e non riuscirsi più a rialzare, quindi mandare tutto quello che avevano costruito a rotoli.

Piace: J-Jerick?
Jerick abbassò la voce e il capo.
Jerick: s-scusami.

Un momento di silenzio. Il castano continuava a guardare perso verso un punto... come per riflettere, mentre Cold continuava a guardare serio il ragazzo dai capelli bianchi.
Piace scrollò la testa e si ricompose come se non fosse successo niente. Si schiarì la gola, fece un sorriso e parlò.

Piace: che ne dici Cold se andiamo a trovare Piadina? Sono sicuro che sarà molto felice di vederti.
Cold: c-certo.

Lo sguardo di quest'ultimo continuava a passare da uno all'altro ragazzo per capire cosa stava succedendo e se le cose si erano veramente sistemate così in fretta. Non finì le sue riflessioni perché venne interrotto da Piace che strinse il suo braccio e lo trascinò verso la porta.
Il castano cambiò tono della voce che si fece seria.

Piace: Jerick noi andiamo-

Non si voltò neanche a salutarlo e sbattè la porta dietro le sue spalle. Non aveva mai fatto così... sembrava che se la fosse presa seriamente. Ma in quel momento, dentro Jerick, cresceva una rabbia, una rabbia fortissima.
Perché lo stava facendo? Voleva solo farlo innervosire? Piace aveva capito che era geloso ma continuava a non calcolarlo e questa cosa lo irritava profondamente.
Con i nervi tesi prese velocemente la sua felpa e uscì di casa. Doveva calmarsi e schiarire le idee. Una passeggiata era l'ideale.

Un leggero vento muoveva i suoi capelli e un raggio di sole faceva capolino dalle nuvole. Le foglie si muovevano in un vortice e con un fruscio arrivavano alle orecchie del ragazzo.
Ma neanche questo ambiente di profonda calma riusciva a risolvere i nervi a fior di pelle di Jerick.
In questo momento, pensò, aveva bisogno assolutamente di una sola, solo una persona. Quella persona che gli era rimasta accanto sempre ed era riuscito a consolarlo in ogni situazione... il suo migliore amico.

La casa di Cico distava pochi minuti così si mise in viaggio serrando i pugni e mordendosi le labbra.
Arrivò e decise di suonare il campanello. Sentì una voce urlare un "arrivo" un pò scocciato e si aprì, nel giro di qualche secondo, la porta. Si mostrò un ragazzo dai capelli rossi che fece una faccia sorpresa quando vide chi è che aveva suonato.

Jerick: ehi...disturbo?
Cico: ehi! Nono figurati.

Cico guardò dietro di sé. Probabilmente aveva ospiti ma era troppo gentile per mandarlo via. L'altro entrò scrutandosi intorno.

Jerick: se hai ospiti vengo un altro giorno eh...
Cico: ehi no stai tranquillo. Era solo Stre.
Jerick: oh capisco...

Questo non era esattamente quello di cui aveva bisogno. Voleva parlare con un amico, non dover fare il terzo incomodo in una coppietta che passava tutto il tempo ad amoreggiare.
Non era assolutamente dell'umore...

Spazio autrice
Ciao a tuttiiii💫 spero che vi sia piaciuto il capitolo e vi ringrazio (lo so che passo tutto il tempo a ringraziare ma stiamo arrivando a traguardi favolosi) per le 10k visualizzazioni🥺❤ Un salutone...
Ciauuuu💖

♡_Non pensavo potesse accadere_♡ (Piaryck)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora