6. Passare oltre

1.8K 194 35
                                    



Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Non riuscivo a dormire.

Forse era colpa della calura, che mi si appiccicava alla pelle per poi trasformarsi in rivoli di sudore bollente. O forse erano le russa di mio padre, talmente forti da essere in grado di trapassare le mura della casa e costringermi a coprirmi le orecchie con il cuscino.

Di qualsiasi cosa si trattasse, non riuscivo a chiudere occhio. Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto, prendendo a calci il lenzuolo ormai appallottolato ai piedi del materasso. Sognavo ardentemente il condizionatore della nostra casa a New York – oh, cosa avrei dato per averne uno proprio lì in quel momento.

Eppure non era solo il sudore che gocciolava dietro al mio collo a tenermi sveglia. La conversazione di quel pomeriggio con Adam si ripeteva senza fine nella mia mente, e per quanto tentassi di pensare ad altro sembrava che il mio cervello si fosse fossilizzato a qualche ora prima.

Voleva essere mio amico. Un fantasma morto da vent'anni, il cui cadavere probabilmente giaceva rattrappito e bruciato nel cimitero del paese, voleva essere mio amico. Se non fossi stata certa di avere ancora una salute mentale sarei corsa dal mio analista con i documenti pronti per il ricovero.

Mi costava dirlo, ma Adam non era poi tanto male. Sospettavo che il mio cambio di opinione fosse una conseguenza dell'aver conosciuto la parte ancora più malata della sua famiglia, ma in ogni caso dovevo ammettere che quel ragazzo non era l'incubo che mi ero convinta che fosse.

Forse un amico mi sarebbe stato d'aiuto. C'era già lì, certo, ma tenermi buono uno degli spettri avrebbe potuto liberarmi da tanti problemi. Dovevo giocare d'astuzia.

Dubitavo di essere ancora in tempo per la proposta di Adam. Lanciai un'occhiata allo schermo del telefono accanto a me e grugnii nell'accorgermi che erano ormai passate le due del mattino. Mia madre aveva organizzato una gita in città per il mattino seguente e in nessun modo sarei riuscita a camminare per Witchwood Hill senza sembrare uno zombie.

Mi alzai dal letto e infilai i piedi nelle pantofole. Valutai l'idea di cambiarmi e togliermi il pigiama giallo in raso che mi faceva sembrare un'enorme caramella al limone, ma ero troppo esausta anche solo per rovistare nell'armadio. E poi il parere di Adam sui miei vestiti mi interessava relativamente.

Nel corridoio aleggiava un silenzio spettrale. Oltrepassai la camera di Billy e mi fermai un istante a guardarlo dallo spiraglio lasciato della porta aperta. I capelli biondi gli ricadevano in morbide ciocche sul viso, circondandogli le guance paffute. Era incredibile quanto in fretta stesse crescendo il mio fratellino, e fu solo quando la nostalgia mi punzecchiò il cuore che ripresi il mio cammino. La notte mi rendeva sentimentale.

Non avevo la minima idea di come raggiungere il tetto, ma almeno sapevo di essere sulla via giusta. Se solo Adam mi avesse dato qualche dritta in più...

Almost DeadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora