14• SONNO PROFONDO

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Mi sveglio dopo quelle che sono sembrate ore da un sonno pesante e senza sogni: da quello che percepisco tenendo gli occhi chiusi, sono sdraiato su un letto abbastanza morbido e dalle lenzuola che profumano di lavanda.

Tento di muovere un po' le mani e le gambe, ma la cosa mi costa più fatica di quanto pensassi: ho le membra indolenzite e pesanti e devo sforzarmi enormemente anche per spostare i piedi di qualche centimetro...

Apro gli occhi lentamente e subito non riesco a mettre a fuoco nulla, vedo solo il buio nero tutt'intorno a me.

Sbatto le palpebre un paio di volte e pian piano il buio da nero si fa bluastro, permettendomi di cogliere qualche elemento del luogo in cui mi trovo: il mio è l'ultimo di una discreta serie di letti bianchi e ordinati che prosegue per tutta la stanza, illuminata fiocamente dalla luce che proviene dalla notte stessa e che invade questo posto attraverso le ampie vetrate che si susseguono ad intervalli regolari lungo la parete, incorniciate da leggere tende bianche.

C'è una porta in fondo alla stanza.

È un luogo familiare e sono certo di esserci già stato, ma, all'improvviso, sento una fitta di dolore alla testa e tutto si sfoca di nuovo, mentre io combatto inutilmente per non svenire, riaccasciandomi sul cuscino.

Sento un movimento sulla mia sinistra e una voce familiare che mi chiama, poi, con un gemito, precipita di nuovo in un sonno profondo.
 


 

"reg!.."

Scusami Sir... •Regulus blackOù les histoires vivent. Découvrez maintenant