8• POSSO FARCELA

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Scusate il ritardo!" tossicchia una ragazza, vorticando fuori dal camino e sporcando di cenere il tappeto.

"Mary! Tutto a posto?" le domanda Lupin.

"Sì, tranquilli, non è successo niente. Beh, è successo qualcosa in effetti, ma niente di male." si corregge scrollandosi altra cenere dai capelli.

"Mary, questo è Regulus, quello di cui Sir ci parla sempre così bene!" scherza Potter, facendomi l'occhiolino.

"Vorrei informarti che quando è tornato a casa per Natale al primo anno ti ha definito un "saltellante-ranocchio-occhialuto", testuali parole!" sghignazzo di rimando.

Lui si finge offeso e promette che infiocchetterà per bene Sirius una volta ritrovato, mentre io stringo la mano alla nuova arrivata.

"Cosa ti ha trattenuto?"

"La genialità di tua cugina!" mi risponde raggiante. È così felice che mi sorprende non stia saltellando in giro per il salotto!

"Andromeda?" le chiedo sbalordito: com'è possibile che sia già venuta a saperlo anche lei?! Ed è appunto quello che domando alla ragazza che ora si è seduta sulla poltrona che un tempo, vale a dire quattro secondi fa, occupavo io.

"Guarda qui! Mi ha detto che ha ricevuto una soffiata anonima!" dice, allungandomi un bigliettino verde e mettendosi comodamente con le cosce su un bracciolo della poltrona e le gambe a penzoloni.

Le lancio un'occhiata seccata: non sono abituato a vedere una ragazza comportarsi così, quelli sono più i modi di Sirius!
Apro comunque il pezzetto di carta e trovo una sottile scrittura obliqua di color verde smeraldo che riconosco all'istante.

"Cissy..." mormoro invaso da un'immenso moto di gratitudine verso mia cugina.
Ha rischiato tutto, la sua nuova vita, la sua nuova casa, suo marito per aiutarmi a ritrovare Sirius...

"Un giorno troverò il modo di ringraziarla a dovere" mi riprometto, ma ora ho altro a cui pensare e la mia attenzione si sposta tutta su un'altra persona.
Accenno un sorriso sollevato: so dov'è mio fratello.
 
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"Quindi questo è il piano, avete capito tutti?" ci chiede Lily, la giovane ragazza dai capelli rossi in piedi in mezzo al salotto.

È davvero bella: gli occhi verdi smeraldo le risplendono sul volto bianco, spruzzato da qualche lentiggine sul naso e incorniciato dalla chioma vivace che le ricade sulle spalle, liscia ed ordinata.
In più, il sole si è deciso a sbucare dalla coltre di nebbia che di solito attanaglia le giornate d'autunno ed ora la illumina con quei dolci raggi dorati tipici delle undici di mattina, facendola sembrare un'apparizione divina.

Sembra che anche Potter la pensi così, perchè non smette di fissarla da quando ha iniziato a riassumere il piano che abbiamo elaborato, cioè da ben quindici minuti abbondanti, penso sorridendo lievemente.

Tutti rispondiamo di sì.

"Mi raccomando, Regulus." aggiunge rivolta a me. "Tu sei il perno di questo piano, devi stare attento più di tutti. Se tu fallisci, noi abbiamo davvero poche possibilità di farcela. Non volevo, non volevamo caricarti di questo peso, ma, viste le misure di sicurezza che dobbiamo aggirare e superare, non riusciamo davvero ad inventarci una strategia migliore."

"Non preoccupatevi." rispondo, sia a lei, sia agli altri che mi guardano con lo stesso sguardo carico di tensione. "Posso farcela." concludo abbozzando un lieve sorriso.

Non voglio ammetterlo davanti a tutti, ma sono molto teso anche io: la mia è una parte complicata e a dir poco fondamentale nel piano, ma c'è in gioco la vita di Sirius e non ho intenzione di commettere il minimo errore.

Mi alzo dalla poltrona sotto lo sguardo di tutti. Le due ragazze chiamate Mary e Emmeline mi sussurrano "Buona fortuna" e "Ce la faremo, vedrai", ed io sono immensamente felice che l'abbiano fatto. Il peso di ciò che sto per fare mi crolla addosso all'improvviso non appena arrivo a reggermi sulle gambe e mi scopro a tremare per un attimo, prima di far ricorso all'autocontrollo "made-in-Black" di cui sono stato dotato nel corso degli anni. Quasi ridacchio al pensiero di sentirmi accessoriato come una scopa da corsa, ma poi mi contengo, vista la situazione.

Afferro il mantello, varco la porta dell'appartamento e muovo qualche passo nell'entrata.

Sto per afferrare la maniglia della porta d'ingresso, quando una voce giunge dalle mie spalle.

"Regulus!" mi chiama Potter con l'aria di essersi appena fiondato sullo stipite di legno in maniera alquanto affrettata.
Mi volto, in attesa.

"Sirius sarebbe tanto fiero di te." sussurra.

E in quel momento sento qualcosa di remoto risvegliarmisi dentro, come un drago che si riscuote da un lungo letargo e, spiegando le ali, evoca fiamme dorate dall'euforia.

"E lo sarà. Mi farò perdonare, fosse l'ultima cosa che faccio." gli rispondo, un sorriso talmente vero sulle labbra come non si vedeva da tempo. Lui annuisce e ricambia, un po' imbarazzato.

"Il sei volte campione di Quidditch di Grifondoro che arrossisce?? Questo mondo è proprio impazzito!" aggiungo inspiegabilmente felice e una smorfia sarcastica in volto.

Anche negli occhi di Potter si risveglia quella scintilla malandrina e la sua linguaccia si fa di nuovo sentire.

"Io? Arrossire?? Ma quando mai??? Mi sa che qualcuno qui si è scolato troppo Whisky Incendiario di recente!!" ribatte.

Ridacchio e apro la porta, iniziando a girare su me stesso per smaterializzarmi, ma riuscendo ad intercettare comunque le parole di Lupin.

"Gli assomiglia tantissimo, vero?"

"Più di quanto crede." gli risponde Potter e trovo l'ombra di un sorriso anche in quelle parole.

E, sorridendo io stesso alla nuova vampata di fuoco del drago dentro di me, inizio la mia missione.



E qui inizia tuo, come andrà il piano?
Troveranno sirius?
Riusciranno a liberarlo?
Qualcuno morirà?
 

Scusami Sir... •Regulus blackWhere stories live. Discover now