9• TU SEI UNA STELLA...

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La docile penombra della viuzza in cui mi sono materializzato mi accoglie assieme al pungente silenzio che penetra l'aria umida prima del temporale.

È quasi buio.

Inizialmente, il piano prevedeva di arrivare lì a mezzogiorno, ma Mary ha obiettato che sarebbe stato più facile defilarsi nell'oscurità e con meno Babbani in giro.

Manca una manciata di secondi alle dieci di sera.

Esco dal mio nascondiglio e attraverso la strada deserta che mi separa dal cancelletto d'entrata.

Sono stato via tutto il giorno senza lasciare uno straccio di biglietto, ma la cosa non mi interessa: la rabbia che ho provato poco dopo aver letto il biglietto di Narcissa mi ribolle ancora dentro e non riesco a provare neanche un briciolo di pietà.

Perchè non è possibile, non è umanamente possibile che possa accadere una cosa del genere. Un'altro fremito mi percorre e serro i pugni nelle tasche del mio cappotto, riuscendo per poco a non sciogliere l'aria di compostezza che mi aleggia attorno: sguardo freddo e impenetrabile, spalle alte, schiena dritta, mento leggermente all'insù e passo silenzioso.

Sirius detesta vedermi così, o forse detestava...

No, no, detesta, detesta.

Una terza ondata di rabbia mi invade e quel drago che prima ruggiva di gioia ora ha solo un'immensa sete, sete di vendetta.

La sottile grafia di mia cugina riappare nella mia mente, dolorosa come una frustata, reale più che mai...

 
È nelle segrete di casa tua, in fondo al corridoio, con Dissennatori e otto Mangiamorte alle entrate in aggiunta alle solite difese delle prigioni e della casa.
Nessuno sospetta di te, per ora.
Regulus, tu sei una stella...
E le stelle brillano.
Un saluto,
Cissy

 
E mentre l'odio ribolle dentro di me, accompagnato dai dieci rintocchi del vecchio campanile della piazza, il nuomero 12 di Grimmauld Place emerge dall'oscurità ormai totale con il solito sfrigolio di mattoni e si erge in tutto il suo abominio sulla via deserta.

Sì, perchè dei genitori non possono, non possono acconsentire all'idea di rinchiudere un figlio nelle segrete. E che non provino a dirmi che non ne sapevano nulla, è matematicamente impossibile che ci sia un ragazzo nelle prigioni senza che neanche l'elfo domestico lo sappia.

Allungo qualche passo sugli scalini e spingo piano la porta, entrando nell'atrio buio della casa.

Sto per tradire tutto e tutti quelli in cui fino a ieri credevo...ed è una sensazione fantastica: è come se avessi delle scintille frizzanti che sfrigolano più o meno all'altezza dei polmoni e la certezza che ciò che sto per fare viola le più antiche e radicate regole della mia Casata mi da una sensazione di euforia mista ad agitazione, che mi annebbia la mente peggio del Whisky Incendiario.

Non mi sono mai sentito più vicino a mio fratello.

Un sorriso sarcastico mi affiora alle labbra ma scompare poco dopo al ricordo di dove si trovi Sirius, giusto in tempo per non essere notato da mia madre (o "quella megera", per utilizzare il nomignolo di Sir) che è appena sbucata fuori da un corridoio.

"Regulus!" esclama lei, sbiancando. "Oh, finalmente sei tornato! Figlio mio, va tutto bene?" si riprende poi, senza avere la minima aria di qualcuno felice di rivedermi.
"Certo, madre. Mi sono solo attardato a rimirare la stella di cui porto il nome." la rassicuro, mentre le scintille nei polmoni sfigolano ancora di più alla bugia che esce dalle mie labbra.

"Vieni, tuo padre è ancora in cucina e Kreacher ci mettono un attimo a prepararti qualcosa." mi invita, allungando un braccio verso la porta della stanza.

Mi sfilo il mantello e ringrazio mio malgrado, avviandomi verso la stanza da cui proviene un sordo scoppiettio di legna nel fuoco, facendo ben attenzione a tenere sotto braccio il cappotto e il contenuto essenziale di una delle sue tasche...

"Regulus! Giornata impegnativa?" mi apostrofa mio padre, dando anche lui segno che sono una visita alquanto inaspettata.

"A dir poco. E voi?" cerco di dialogare.

"Abbastanza, sì." chiude il discorso.

Mi accomodo al mio solito posto mentre Kreacher mi piazza davanti un calice di cristallo con lo stemma dei Black e vi versa all'interno bianco liquido spumeggiante, coronando il tutto con uno dei sorrisi adoranti che rivolge solo a me.

Solitamente, evito di sorridergli solo perchè mio padre non mi permetterebbe mai di abbassarmi al livello di un servo, ma questa volta gli rivolgo uno sguardo pungente che mi sale dal profondo: sono sicuro che anche lui sa.

L'elfo nota questo cambiamento e se ne va intimorito verso le cucine.

Mi guardo un po' in giro e noto che come centro tavola c'è un vaso che suppongo essere di cristallo dal quale spiccano due rose bianche ed un bocciolo altrettanto candido: qualcuno deve essere venuto a farci visita.

Mio padre sta scorrendo svogliatamente il Profeta della Sera a mò di scusa per non rivolgermi la parola, ma per il momento va bene così.
Quando, mezz'ora dopo, ho terminato le mia cena (tralasciandone metà a causa del nodo allo stomaco), decido che è giunta l'ora di entrare in azione.
"Padre ditemi, è avvenuto niente di nuovo?" chiedo, alludendo al giornale che ha in mano.

"No, solo qualche battibecco al Ministero a causa di un'articolo di quella giovane, credo si chiami Rita Skeeter..." risponde vago.
"Peccato, speravo ci fosse qualcosa da festeggiare..." sospiro, lasciando che le parole aleggino per la stanza.

"Per quale motivo?" mi domanda lui dopo poco, mentre mia madre si siede al suo solito posto.

"Perchè sono andato a far visita ai fratelli Carrow e i loro genitori, in memoria della vostra amicizia e dell'ottima serata passata a Natale a Casa Malfoy, mi hanno pregato di portarti questa bottiglia di grappa Poli, arrivata direttamente dall'Italia grazie ad un loro cugino che vive lì."
annuncio quasi svogliato estraendo la suddetta bottiglia dal cappotto con un gesto fluido e mostrandola a mio padre. "Sanno che l'hai gradita molto quella sera e speravano che potessi assaggiarla quanto prima. Purtroppo, non c'è nulla da festeggiare con un bel sorso di questa." concludo rattristato, appoggiandola sul tavolo e facendo ondeggiare il suo contenuto cristallino.

Mi sento come uno di quei Babbani che giocano a biliardo (un curioso gioco insegnatomi da un vecchio in un locale durante un appostamento).

Ho appena colpito le palline con l'affusolata asta di legno, sciogliendo la rigorosa formazione a triangolo e dando a ciascuna la chance di andare in buca...ho attizzato la curiosità di mio padre con un solo colpo preciso e le palline scorrono sul tavolo delle possibilità...

"Beh, sembrerebbe scortese non assaggiarla nemmeno, dopo che sono stati così magnanimi da inviarcene una bottiglia, ti pare Walburga?" chiede lui, il desiderio negli occhi rivolti a mia madre.

"Sembrerebbe davvero scortese. Kreacher, porta tre bicchieri da liquore."

...rotolano inarrestabili...

"No, solo due bicchieri. Perdonatemi, ma mi hanno già offerto del Four Roses oggi pomeriggio durante la mia visita, non vorrei esagerare." mi scuso. A loro non sembra importare molto: il sapore degli alcolici piace ad entrambi e un bel sorso di grappa, per di più italiana, è semplicemente irresistibile.

L'elfo riappare con un vassoio e due piccoli bicchieri di cristallo nei quali versa un'abbondante dose di liquido trasparente e li sistema sul tavolo, a metà tra mio padre e mia madre.

...una va nella direzione giusta, manca poco...

Svuotano il bicchiere con una lentezza snervante, ma lo svuotano.

...e, con un sordo tonfo, la piccola sfera scompare all'interno della buca.

"Centro." sussurro.




Cosa avrà combinato regulus?
Perche si sente cosi simile a sirius?
Leggete

Scusami Sir... •Regulus blackWhere stories live. Discover now