4• UN BEL BENVENUTO

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Il lieve fruscio, tipico della materializzazione, accoglie il mio arrivo a Raintown, la piccola cittadina nel nord dell'Inghilterra dove abita Sirius.

La stretta viuzza dal pavimento ciottolato si snoda deserta nell'alba inoltrata, i lampioni che vanno spegnendosi all'arrivo del nuovo giorno.

Esco dal mio nascondiglio dietro al folto gruppetto di querce ormai spoglie e mi avvio verso il cancello della casa, sul lato opposto della strada, sopra al quale un piccolo pettirosso è aggrappato e mi guarda curioso.

Mio fratello abita in un appartamento in un piccolo condominio poco lontano dal centro del paese: le pareti dello stabile sono ricoperte di mattoni faccia vista, che danno alla casa un bel color rosso, facendola spiccare nella luce grigia dell'alba, il tetto in tegole scure è parecchio spiovente e la porta è fatta di un legno color marrone chiaro, forse betulla.

Ci sono quattro appartamenti nella casa: tre abitati da Babbani, uno da mio fratello. Le vetrate sono ampie e nei balconi sottostanti è rimasto impigliato qualche fiocco della spruzzata di neve caduta questa notte.

Varco il piccolo cancello in ferro, lasciando che il pettirosso svolazzi via verso un ramo rinsecchito poco più in là, e mi avvio sul marciapiede che attraversa il piccolo giardino, verso gli scalini che portano all'entrata.

Cerco di capire se Sirius è in casa lanciando qualche sguardo attraverso le finestre del suo appartamento, ma non noto nessuno, nonstante ci siano le imposte aperte.

Nel cercare mio fratello, quasi non noto una lastra di ghiaccio chiaro, perfettamente uniformata con il pavimento grigiastro del vilaletto, e rischio di perdere l'equilibrio. Riesco ad evitare di cadere, sciogliendo, però, quell'aria di compostezza che solitamente mi caratterizza, ma forse è un bene.

Proseguo verso la porta, adagiata nel suo pallore in cima agli scalini.

Ho come l'impressione che Sirius non mi permetterà di entrare così facilmente, ma credo sia meglio dare l'impressione di non aspettarsi nulla, non vorrei che mi prendesse come una spia.

Salgo il primo gradino e indugio un attimo: tutto normale.

Salgo il secondo e lancio un'occhiata alla finestra: ancora nessuna reazione.

Sto per posare il piede sul terzo, quando la porta si spalanca e compare un'uomo incappucciato.

Nonostante i miei riflessi da cercatore, non riesco neanche a portare la mano alla bacchetta che questi mi ha già rifilato un pugno all'imboccatura dello stomaco, lasciandomi senza fiato.

Non aspetta un secondo e mi disarma, mi spinge dentro e mi blocca le mani dietro la schiena.

"Ora deve chiudere la porta" penso "Posso tentare di liberarmi o almeno di attaccare."

Mentre sento l'uomo allungare una mano verso il pomello, mi volto di scatto e tento di rifiliargli un calcio, ma questi non sembra avere un punto cieco: afferra il mio piede e mi storce la
gamba, facendomi perdere l'equilibrio con un gemito di dolore e lasciandomi cadere di faccia sul pavimento, per poi puntarmi la bacchetta contro e schiantarmi.

Perdo i sensi, un po' per la testata che ho appena mollato alle mattonelle di marmo, un po' per l'incantesimo.

Davvero un bel benvenuto, Sir.

Secondo  voi cosa e successo a regulus dopo? E soprattutto chi gli ha fatto questo?

 

Scusami Sir... •Regulus blackWhere stories live. Discover now