I miei genitori mi seguono fuori di casa e chiudono la porta d'ingresso agitando la bacchetta e pronunciando un incantesimo, me lo avevano insegnato durante il mio "secondo anno di scuola" da casa.
Prendiamo la macchina e ci avviamo verso la stazione.
Vedo la destinazione dal finestrino, ma anziché raggiungerla mio padre svolta a sinistra.
"Dove stiamo andando?" chiedo incuriosita.
"Avrai pur bisogno di una bacchetta e di una scopa" risponde mio padre facendomi l'occhiolino.
"E perché no, magari anche una civetta personale" aggiunge mia mamma.Il cuore inizia a battermi ancora più forte, avrò finalmente una bacchetta e una scopa tutte mie, non solo più quelle -di prova- che mi spediva Silente per imparare da casa, wow!
Passiamo per il chiosco in modo da raggiungere il muro in mattoni, diversi maghi salutano i miei genitori e molti si presentano a me, ma non possiamo perdere tempo.
Vedo finalmente il muro in mattoni, mio papà avanza e bastano quattro colpi di bacchetta per aprire l'entrata per Diagon Alley."Magico..." l'unica parola che sono riuscita a enunciare.
"Vai pure da Ollivander, noi ci facciamo un giro. Ci vediamo qua all'uscita del negozio di bacchette fra 10 minuti" esclama mia mamma a braccetto con mio padre mentre li vedo allontanarsi.
Prendo un bel respiro ed entro.
Non c'è nessuno dentro, quindi ne approfitto per osservare l'immenso negozio: la polvere dominava ogni scatola e tutte le assi di legno del pavimento, ci sono mobili d'antiquariato a destra e a manca.
"C'è nessuno?" chiedo.
"Mi scusi, sto arrivando" pronuncia una voce dal fondo del negozio.
Vedo un signore anziano e sorridente avvicinarsi al bancone dove lo sto aspettando.
"Buongiorno signorina, lei è?" mi domanda.
"Y/l/n" rispondo.
"Oh finalmente è arrivata" mi espone con un sorriso.
Si allontana e ritorna con una scatola, come se mi stesse aspettando proprio per consegnarmela.
"Questa dovrebbe andare bene" mi porge il contenitore.
Sollevo il coperchio e vedo una bellissima bacchetta di un marrone chiaro, il manico è inciso da qualche onda ed è ornato con qualche foglia d'orata. Magnifica.
"Forza la provi a tenere in mano" mi incita l'anziano.
La sollevo e sento una strana ma bella sensazione, un brivido mi attraversa il corpo.
"Si vede che è fatta apposta per lei, y/n"
"Grazie mille" dico infine.
Pago ed esco, i miei genitori mi stanno aspettando.
"Arrivederci" concludo.
Il signore ricambia il saluto e torna a sistemare le scatole infondo al locale.
All'uscita noto mia mamma con una scopa nuova di pacca e mio padre con una gabbia con un civetta all'intero.
"Non ci posso credere! Non so come ringraziarvi!" esclamo. Il mio battito cardiaco accelera ogni secondo di più e non vedo l'ora di poter iniziare a vivere il mio sogno.
Ci possiamo finalmente dirigere verso la stazione.
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i nostri cuori battono all'unisono
Fanfictiony/n arriva a Hogwarts con un ritardo che le ha fatto saltare i primi quattro anni di scuola di magia. Aspetta ansiosa la motivazione del perchè la sua lettera di ammissione sia arrivata così in ritardo. Rincontra gli amici di infanzia e fa nuove con...