"Paul?" mi richiama, perplessa.

Ma deve immediatamente capire il motivo del mio tentennamento, perché le sue orecchie diventano paonazze e mi tira uno schiaffo sul braccio.

"Stupido" sibila, imbarazzata, "Non in quel senso"

"Non ho detto niente" mi lamento, massaggiandomi il punto colpito.

"Lo hai pensato" mi accusa, "Come se una ragazza non potesse chiedere a un amico di prendere un the insieme, senza doppi fini"

Sorrido, più rilassato.

"Quando si è belli come me" mi vanto, avendo cura di risultare insopportabile, "Si deve stare in guardia contro le cotte altrui"

Cynthia mi fulmina con lo sguardo, ma è divertita.

"Sei fastidioso" mi fa notare, arricciando il naso.

Le rivolgo un sorriso smagliante che la fa ridacchiare, ed entrambi lasciamo che le parole della Cohen ci riempiano il cervello.

Alla fine della lezione ho imparato solo che Mimnermo è un vecchio porco che vorrebbe poter restare giovane per sempre.

Ne discuto con Cynthia mentre passeggiamo verso la caffetteria, e lei ride e ribatte che sono io, il vecchio porco.

"Perché fingi?" mi accusa, con quella sua dolcezza imbronciata, "A me non la dai a bere"

Sorrido, porgendole il braccio, "Io sono completamente trasparente, Cyn. Come fossi di cristallo"

Lei sbuffa, ma si stringe al mio fianco, rabbrividendo per il freddo, "Lo ho notato, sai? Quando studiamo un nuovo poeta, tu corri a cercarne i canti d'amore. Sono sempre i primi che leggi"

Rido, e temo di essere arrossito.

È vero, anche se non pensavo qualcuno se ne sarebbe mai accorto.

Di Cynthia mi piace il suo acuto modo di osservare, di inquadrare, e il modo spietato e gentile che ha di puntualizzare quanto mi conosce.

"D'accordo. Non dirlo in giro" ammetto, "Potrei avere un cuore"

Mi fulmina con lo sguardo quando tento di tenerle la porta aperta.

"So tenerla da sola" mi ricorda.

Alzo gli occhi al cielo, divertito.

"Ovviamente"

Le Patissier è una piccola caffetteria a pochi passi dalla cappella del St. John's.

Come succede sempre, con i luoghi che ti sono vicini, non la ho mai notata.

L'arredamento è semplice, appena un filo discreto di lucine decora il bordo del muro, ma Cynthia mi ha assicurato che il loro è il miglior the di Cambridge.

Mi sono fidato della sua parola.

D'altronde, vive a Cambridge da vent'anni più di me.

La cameriera la chiama per nome, e mentre ci scorta al nostro tavolo posso notare il suo sguardo attento e curioso su di me.

"Vengo sempre da sola" mi confessa Cyn, appena l'altra si allontana, "Vuole sapere se sono stata davvero in grado di procurarmi un uomo, la stronza"

Ridiamo insieme, e quando la donna torna con il nostro ordine mi premuro di raggiungere casualmente la mano di Cynthia, carezzandone il dorso.

La mia amica scuote la testa, senza farsi notare, ma mi rivolge un sorriso complice.

La cameriera è talmente interessata da lasciar strabordare un po' di the sui miei pantaloni.

𝐀𝐔𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄𝐒 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐈𝐔𝐕𝐀𝐓 - mclennonWhere stories live. Discover now