Capitolo 59

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Hope
<Sono stato davvero bene questa sera>, afferma Roger mentre usciamo dal ristorante dove si è appena conclusa una bellissima serata.

Ha prenotato un tavolo in uno dei ristoranti meno appariscenti e costosi di Portland, tutto molto tranquillo e caldo, niente portamenti composti e nessuno sguardo gelido da parte di qualcuno.
Ha scelto un bellissimo posto e sono sicura che tornerò presto qui, con lui o senza.
Abbiamo riso per tutta la serata, abbiamo scherzato e devo dire che l'ho rivalutato rispetto alla prima impressione.
Non si giudica mai dalle apparenze e per quanto lui sia un uomo quasi di ghiaccio e ferreo sul lavoro, al di fuori è davvero un uomo diverso.
Sembra quasi che quello conosciuto in ufficio non sia lui.

<Anche io, sei più divertente di quello che pensavo>, mormoro scendendo gli scalini che conducono alla mia macchina.
Mi stringo nel grigio cappotto e sento l'aria fredda sbattermi contro il viso.
<So che non sono magari l'uomo con cui tutti uscirebbero>, afferma alzando le spalle.
<Non dire così, sei davvero carino>, ribatto sorridendogli per l'ennesima volta questa sera.
<Anche tu sei carina...beh, qualcosa in più di un semplice carina a dire il vero>, dice arrivando davanti la mia macchina e la sblocco con le chiavi.
<La prossima volta pago io>, mormoro lasciando la borsa sul sedile del passeggero.
<Quindi dai per scontato che ci possa essere un'altra volta>, afferma infilando le mani nelle tasche del cappotto nero.
<Eh...se vuoi>, sussurro imbarazzata portando i capelli dietro l'orecchio.
<Mi sembra un'ottima idea, Hope>, sorride ed io ricambio.
<Va bene, allora ci sentiamo>.
Sono con un piede dentro la macchina e l'altro fuori quando si avvicina e mi lascia un leggero bacio sulla guancia.
Non invade quello che è il mio spazio e non mi dà nemmeno fastidio, come magari avrei potuto pensare in un'altra occasione.
<Nulla di impegnativo>, sussurro guardando i suoi occhi grigi adesso più chiari.
<Nulla di impegnativo>, ripete allontanandosi e sorridendo un po'.
<Buona notte>, dico prima di sedermi in macchina e mettere in moto.

Oddio, penso che sia andata benissimo.
Non bene.
E questa cosa mi spaventa, non perché ho paura che questa amicizia o conoscenza si possa trasformare in qualcosa di più serio...penso semplicemente a Sophie.
Ho ventiquattro anni e anche con una figlia, ho il diritto di rifarmi una vita con una persona che mi ami e che mi voglia al suo fianco.
E credo di meritarlo, almeno un po'.

Arrivo a casa, metto il pigiama, levo il poco trucco che avevo applicato e poi mi tuffo letteralmente sul letto coprendomi fin sopra il mento con il piumone.
Controllo il telefono e noto qualche messaggio nel gruppo delle ragazze.

"Sophie sta dormendo con Penny".
Quando Klara mi ha proposto di far dormire Sophie da lei, ero un po' scettica all'inizio.
Non perché non mi fidassi, ma semplicemente perché so che la piccola potrebbe svegliarsi nel cuore della notte e cercarmi.

"Grazie mille Klara, vengo a prenderla domani mattina".
Rispondo leggendo alcuni messaggi di Sky in cui vuole sapere tutti i particolari dell'uscita e di alcune sue allusioni.
Sempre la solita, non si smentisce mai.

Blocco il telefono e poso la testa sul cuscino per addormentarmi.

Quando ormai pensavo che non mi sarei più svegliata, il telefono inizia a squillare.
<Basta...>, mugugno mettendo la testa sotto al cuscino in modo da cercare di far smettere questo suono.
<Uffa...>, brontolo togliendo i capelli dal viso e aprendo gli occhi mettendo a fuoco il telefono sul comodino lo vedo lampeggiare.
Lo afferro e leggo il nome di Sky.
<Cosa vuoi alle otto e mezza di domenica mattina?>, domando senza nemmeno salutarla.
<Buongiorno anche a te amica mia, il sole è alto...ok, non proprio il sole...ma aspetto da ieri sera qualche tua parola>, parla a raffica con voce acuta ed io sbuffo sedendomi nel mezzo del letto con le gambe incrociate.
<A proposito di cosa?>, chiedo sbadigliando e stiracchiandomi.
<Come di cosa? Ma dell'uscita di ieri sera>, risponde e la sento masticare qualcosa.
Credo che stia facendo colazione.
<Ah...giusto, ieri sera>, mormoro scostando le coperte e scendendo dal letto.
<Te ne sei già dimenticata? Allora non sarà stato interessante>, commenta lei ed io scuoto la testa.
<È stato interessante, è...è andato benissimo a dire il vero Sky>, ribatto iniziando a scendere le scale e vedendo la casa nel completo buio.
<Wow, non l'avrei mai detto sai? Conoscendoti poi>, sussurra ridendo.
<Cosa vorresti dire? Guarda che so ancora come si esce con un ragazzo>, replico alzando gli occhi al cielo.
<Allora perché non esci con Hayden? Un'uscita tra vecchi amici>, continua ed io sorrido scuotendo la testa.
<Si, tra vecchi amici...come no>, mormoro accendendo la macchina del caffè.
<Ok ok, non parliamo dell'innominabile>, si difende subito.
<Allora dato che tu l'hai dimenticato e non ti importa più niente di lui...ed è così vero?>, mi domanda ed io sollevo le sopracciglia.
<Si...è così>, rispondo titubante.
<Allora posso chiedergli di uscire?>, mi domanda come per chiedermi il permesso.
<Cosa? Tu...tu ed Hayden...? Non...non sei il suo tipo>, rispondo scioccata e senza parole.
<Io ed Hayden, si...proprio noi due>, afferma ed io scuoto la testa energicamente.
<No, che non puoi uscirci...lui, insomma...è Hayden>, continuo boccheggiando.
<Ti importa, è chiaro>, arriva a questa conclusione.
<No, è solo che è il mio ex e...>, cerco di dire versando il caffè nella tazza.
<Ti importa...credo di essere arrivata al mio scopo>, ammette ridendo.
<Quindi non vuoi uscire davvero con lui?>, chiedo un po' più sollevata.
<No, non è il mio tipo...ma sono arrivata alla conclusione che a te importa ancora qualcosa di quell'uomo>, risponde ed io mi siedo per cercare di non fare danni.
<Sai che è stato importante>, sussurro passando le dita sull'orlo della tazza.
<Lo so, per questo ti dico da amica di riprovarci...alla fine non ti costa nulla>, mi ripete con tono più apprensivo adesso.
<No, non è così che deve andare>, concludo alzando le spalle anche se non può vedermi.
<Fai come vuoi, ma secondo me non sarebbe un'idea così strampalata>, insiste ed io sorrido mordendomi le labbra.
<Adesso vado, ciao>, le dico prima che possa dire altre cavolate.
<Ciao Hope>.

Freie Seelen Where stories live. Discover now