Capitolo 15

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Mi svegliai ancora con la testa sulle gambe di Harry, non so per quanto tempo dormii, ma le gambe del ricco erano davvero molto comode, avevo la sua mano fra i capelli.

Alzai il viso per guardarlo in faccai, lo scoprii a fissarmi. Arrossii e affondai la faccia sul suo addome. Lo sentii ridere.

"Piccolina" sussurrò nel mio orecchio per poi soffiarci sopra. Un brivido lungo la schiena. "Hai freddo?" mi chiese facendosi serio, mentre passava la sua mano sulla mia schiena.

Non volendo passare per quella che ha i brividi al primo tocco quindi annuii. Alzai la mia testa e lo guardai mentre mi mordevo il labbro. Mi sedetti sul divano senza prestare attenzione a chi c'era nel salone e continuai a guardarlo negli occhi come se i suoi occhi fossero delle calamite ed io un pezzo di ferro che veniva attratta.

Tra di noi sentii una specie di attrazzione. Si avvicinó al mio viso ed attaccó le sue labbra alle mie, così morbide. Gli morsi il labbro inferiore e lui mi appoggió le mani sui fianchi avvicinandomi a se.

Mi misi a cavalcioni sulle sue gambe e continuammo a baciarci, passai le mie mani sul suo collo per poi fermare dietro la testa fra i capelli ricci. Le sue mani erano ferme sui miei fianchi e qualche volta disegnava dei cerchi sulla mia pelle.

"Prendetevi una stanza" disse qualcuno di lato a noi. Ci staccammo di botta e affondai la faccia rossa tra l'incavo del collo e della spalla di Harry.

Sentii Harry ridacchiare e dare un piccolo schiaffetto sulla nuca a chi aveva parlato, ancora non distinguevo le voci.

Alzai il viso un minuto e vidi Stan che si accarezzava il punto leso.

"Mi hai fatto male, coglione" disse mentre faceva il labbruccio. Scoppiai a ridere e la vergogna di poco prima svanì.

Guardai Stan e gli feci la linguaccia.

"Oh scema" mi disse tirandomi una ciocca di capelli.

Incrociai le braccia al mio petto e facendo la voce da bambina dissi con un tono scherzoso ad Harry "Riccio, Stan mi ha tirato i capelli. Picchialo."

Harry mi guardò alzando il sopracciglio e negando con la testa. Scesi dalle sue gambe e sbattei i piedi a terra "allora lo picchio io" dissi facendo un sorriso a trentadue denti "ma a te non ti parlo più" continuai guardando il riccio.

Mi avvicinai a Stan che non si mosse dalla sua posizione, quel ragazzo mi stavo sottovalutando. Non sapeva che sapevo lottare.

Mi lanciai adosso a lui e incominciai a tirargli i capelli.

"Ahi, ahi, i capelli no" disse prendendomi di peso e buttandomi a terra.

"Alzati e combatti se hai il coraggio pivello" dissi al rosso con tono di sfida e incrociando le braccia al petto.

"Ma fai sul serio?" mi chiese alzandosi e passandosi una mano nei capelli.

"Ti sembra che io stia scherzando?" chiesi alzando il sopracciglio e avvicinandomi al suo viso "alla fine mi supplicherai di lasciarti stare e allora mi dovrai fare da servetto per una settimana" continuai allungandogli la mano che strinse poco dopo.

"Ragazzi venite a vedere come Stan le prende da Abby" gridó Harry in direzione delle scale. Poco dopo scesero Daniel, Zayn e una ragazza che non conoscevo.

"Secondo me non ce la fa" disse Zayn sedendosi nella sua solita poltrona, tipo solitario.

Stan incominció ad attaccarmi, tirava pugni a destra e a manca, ma ero troppo veloce per lui. Schivai tutti i suoi colpi, mentre sentivo i ragazzi soprattutto Daniel gridare contro a Stan 'femminuccia'.

Cercó di farmi lo sgambetto, ma feci un salto e schivai la sua gamba.

Mi votai verso di lui, era di spalle, tirai un calcio al suo polpaccio e la gambe gli cedette per poi tirare una gomitata nel suo  fianco. Lo sentii sussultare e lo vidi serrare la mascella. Si voltò verso di me e gli arrivo un mio pugno dritto alla guancia.

Si accasció a terra e mi abbassai su di lui.

"Vita o morte?" chiesi mentre lui si teneva la guancia dolorante.

"Morte, dopo questa sconfitta" disse guardandomi.

"No, per ora vita" dissi io tirando uno schiaffo leggero sulla sua guancia.

Risi e lui dietro di me, lo aiutai ad alzarsi e lui mi caricó sulla sua spalla.

"Non è ancora finita, piccola lottatrice" disse portandomi fuori dal retro.

Mi resi conto di essere in acqua soli quando il freddo investì la mia palle.

"Adesso muori" dissi uscendo dall'acqua e rincorrendolo per tutto il perimetro della piscina.

"Ragazzi" sentii il riccio chiamarci da dentro. Stan si fermò di botta ed io che ero dietro lui andai a sbattere contro la suq schiene per poi cadere a terra e sbattere con la testa.

"Cazzo, Stan sei un coglione" dissi massaggiandomi la testa.

Lui rideva ed io un altro pò piangevo per il dolore. Mi aiutó ad alzarmi e tornai dentro con la mano sulla testa. Imprecavo contro di lui.

"Cos'é successo?" mi chiese Harry mentre mi gaurdava dalla testa ai piedi. Stavo tremando dal freddo e gocciolavo su tutto il pavimento. Fortunatamente la pistola l'avevo lasciata dentro.

"Il tuo amico é un coglione" dissi io indicandogli Stan che ancora rideva mentre entrava dentro.

"Che novità" disse lui "ma io dovevo dirvi un'alra cosa" continuó lui giocando con il laccio dei miei pantaloncini bagnati.

Prese il plaid sul divano e lo mise intorno alle mie spalle.

"Dimmi" mi sedetti per terra, d'avanti a lui.
















I'll be strong for youWhere stories live. Discover now