Capitolo 5

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Avevo smesso di piangere, ma non volevo allontanarmi dal caloroso abbraccio di Louis.

Mi era mancato così tanto. Non so spiegare quanto mi era mancato, so solo che era una cosa troppo dolorosa per poter spiegare.

Ero stanca volevo tornare a casa.

Chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi sul profumo di Louis. La sua mano si muoveva sui miei capelli e l'altra sulla schiena.

Mi aggrappai alla sua maglia, per paura che potesse svanire, che se ne potesse andare via da me.

Non lo lasceró più scappare.

La mia era una promessa.

Alzai la testa ed incontrai i suoi occhi. Con una mano incominciai ad accarezzare la sua guancia. A quel contatto chiuse gli occhi e fece un respiro profondo.

"Mi sei mancata, piccola" mi sussurró contro la fronte prima di lasciarci un bacio.

"Anche tu mi sei mancato Lou" sussurrai sul suo collo.

Mi prese la mano e la intrecciò nella sua.

"Andiamo a casa" disse, non era una domanda era un'affermazione. Voleva andare a casa e lo avrei accontettato.

"Io ho la moto" gli dissi prendendo le chiavi dal giubotto di pelle che indossavo.

Mi rubó le chiavi dalla mano, avrebbe guidato lui.

Salimmo sulla moto e mi mise il casco, mentre lui non lo aveva. Avevo insistito perché lo mettesse lui, ma non voleva.

Guidó per venti minuti e durante il tragitto non parlammo, solo mi strinsi a lui e chiusi gli occhi.

Arrivammo a casa mia.

"Resti con me?" gli chiesi abbassando lo sguardo sui miei piedi.

"Come vuoi tu" mi sussurró all'orecchio per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.

Sorrisi ed entrammo in casa.

Dovevo controllare Jessica, ma notai che era coricata sul divano.

Non era da sola.

Con lei c'era Niall e la teneva stretta come se volesse curare tutto il male che le aveva fatto.

Presi un plaid dalla poltrona e li coprii mentre sorridevo. Passai una mano nei capello di Jessica e le lasciai un bacio sulla fronte.

Finalmente dormiva tranquilla dopo due anni.

"Che sono carini" dissi a Louis indicandoli.

Rise della mia constatazione e mi prese per mano, mentre incominciava a salire le scale.

Entrai in camera mia e dietro di me Louis.

Avevo bisogno delle sue labbra sulle mie.

Lo presi dal collo e dopo due anni le nostre labbra si riappartenevano uno all'altra.

Era come se il tempo si fosse fermato in quella stanza.

Come se eravamo dentro una clessidra dove la sabbia non scorreva mai.

Mi staccai dalle sue labbra e gli sorrisi.

Volevo dormire e quindi mi tolsi il giubotto che indossavo insieme ai pantaloni e alla maglia.

Presi la maglia che tenevo sotto il cuscino e la infilai.

"Ehi, ma quella maglia é la mia, ecco perché non la trovavo più" mi disse indicando la maglia che avevo adosso.

"Si, era rimasta tra i miei vestiti e quindi adesso é la mia" dissi facendogli la linguaccia.

Sbuffó "io pensavo che volessi questa" mi disse mentre si toglieva la maglia "ma ormai hai messo quella" continuò facendo finta di essere rammaricato.

Lo guardai male e mi sedetti sul letto a braccia conserte facendo il broncio.

Mi si avvicinó e mi tolse la maglia che avevo adosso. Ero rapita dai suoi occhi. Mi infiló la sua che aveva usato quel giorno e il suo profumo mi circondó.

"Sei dimagrita, ma mangi?" mi chiese togliendosi le scarpe.

"Si, certo che mangio" dissi mentendo un pò. In realtà non mangiavo molto, ma non volevo farlo preoccupare.

"Si ed io dovrei crederti" mi disse guardando i miei occhi.

Mi morsi il labbro e guardai il suo petto nudo.

"Che guardi, depravata?" chiese ridendo.

"Non sto guardando niente, ti stavo solo osservando. Non sono una depravata" dissi offendendomi e mettendomi sotto le coperte.

Lo sentì fare il giro del letto per poi coricarsi di lato a me.

Mi strinsi al suo fianco.

Mi addormentai con la sua mano che accarezzava la mia schiena.



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