Capitolo 10

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So che era sbagliato quello che stavo facendo, ma non riuscivo a dire di no era come se qualcuno mi avesse fatto una specie di magia o qualcosa del genere.

Forse erano gli occhi verdi o i ricci che mi chiamavano, ma io non riuscivo a smettere di pensare ad Harry da due giorni. Era in ogni mio pensiero, quando guardavo Louis mi immaginavo il volto del riccio.

Non riuscivo a smetterla di pensarlo!

Ero coricata sul letto con Louis accanto, non riuscivo a guardarlo in faccia era come se lo stessi tradendo.

Cosa dovrei fare? Dovrei dirlo a Louis?

Mi alzai dal letto e andai verso la finestra, ancora era l'alba e non era sorto il sole. Amavo quel momento della giornata, era così magico. L'aria fresca, intorno a me tutto era sereno. Guardai in giro, ma non c'era nessuno o almeno quasi nessuno.

Alla fine del vialetto di casa mia c'era una macchina che io non avevo mai visto fino ad ora. Vidi scendere qualcuno, riconobbi subito i suoi ricci. Harry.

Mi notò e mi fece un cenno di saluto con la mano. Mi fece segno di scendere un minuto di sotto.

Cosa avrei dovuto fare scendere o ritornare a coricarmi nel letto con Louis?

Decisi di scendere, misi un paio di pantaloncini di tuta e una maglia di Louis.

Guardai Louis dormire e dopo mi chiusi la porta alle spalle. Scesi giu per le scale molto lentamente avevo paura di svegliare qualcuno, ma tutti dormivano beatamente e si sentiva il russare di Niall in lontananza.

Aprii la porta d'entrata e la socchiusi dietro di me, l'aria fresca mi colpì in pieno viso e fece svolazzare i miei capelli in tutte le direzioni.

"Ehi piccolina" senti Harry gridare, mentre era appoggiato alla sua macchina.

"Shh, vieni qui" gli feci segno di non gridare e di fare silenzio. Si mosse verso di me, lo presi da un polso e lo portai sul retro dove nessuno ci poteva vedere, se non gli alberi e le foglie ormai cadute.

"Cosa fai sveglia a quest'ora?" mi chiese nascondendo un sorriso.

"Smettila, non riuscivo a dormire" dissi dandogli un colpetto sulla spalla.

"Stai bene?" mi prese da un polso e mi guardó dritta in faccia ed ecco che i suoi occhi verdi mi confusero.

"Come se ti importasse veramente" dissi sarcastica, mentre allontanavo il polso dalla sua presa.

"Se te l'ho chiesto mi interessa" ribatté prendendo una sigaretta e incominció a fumare.

Annuii senza prestargli attenzione, non dovrei essere qui ma di sopra con Louis.

"Smettila di pensare si sentono gli ingranaggi nel tuo cervello fin qui "mi strattonò dalle spalle. Mi passó la sigaretta e la presi, feci un tiro e già mi sentivo meglio.

"Perché sei qui?" gli chiesi mentre gli ripassavo la sigaretta.

"Perché avevo voglia di intrufolarmi di nuovo in camera tua, ma poi ti ho vista sveglia ed eccoci qui" disse sorridendo mentre si formavano le fossette sulle sue guance.

"Non ti intrufolare più in camera mia, soprattutto quando c'é Louis, non vorrei che finissi all'ospedale" gli sussurrai, mentre lo guardavo in faccia e mi persi in quei smeraldi che aveva al posto degli occhi.

"Non ti preoccupare per me, preoccupati più per il tuo Louis" nella sua voce notai una punta di fastidio.

"Mi preoccupo per antrambi" gli sorrisi.

Mi passó una mano sul collo.

"Sono due giorni che voglio toccarti" disse avvicinandosi a me, mi mise l'altra mano sul fianco e mi avvicinó a lui. Sospiró di sollievo.

Mi accarezzó la guancia e mi morsi il labbro, passó le dita fredde sul collo e poi giù sulla spalla e sul braccio, sospirai anch'io per le sensazioni che stavo provando. Era un contrasto stupendo il calore del mio corpo a contatto con il freddo delle sue dita.

"Posso fare una cosa?" mi chiese titubante "prometti che non ti arrabbi peró, che non scappi via" mi supplicó con lo sguardo.

"Cosa?" gli chiesi e prima che me ne potessi rendere conto le sue labbra calde e morbide erano sulle mie. Risposi al bacio e incominciai a muovere le mie labbra sulle sue. Un bacio lento, desiderato. Mi alzai in punta di piedi e mi feci più vicina a lui. Il mio petto combanciava con il suo.

Mi staccai e apooggiai la fronte sul suo petto.

"É tutto così sbagliato" sussurrai chiudendo gli occhi.

"Niente é sbagliato, se tu lo desideri" mi sussurrò nell'orecchio.

"Devo rientrare prima che si svegli qualcuno e ci veda" dissi incominciando a camminare per arrivare d'avanti alla porta d'entrata.

Prima che potessi varcare la soglia di casa mi prese per un polso e mi girò verso di lui. Mi abbracció stretta al suo petto, circondai con le mie mani i suoi fianchi.

"Ciao piccolina" mi disse una volta entrata in casa.

Che situazione, sarei impazzita.

Tornai di sopra e mi guardai allo specchio avevo le labbra rosse e gonfie per il bacio, tolsi i pantaloncini e mi coricai sul letto di lato a Louis.

"Dove sei andata angelo?" mi chiese attirandomi a se.

"Sono andata a prendere un bicchiere d'acqua" mentii.

Gli avrei spiegato tutto prima o poi.







I'll be strong for youWhere stories live. Discover now