Capitolo 9

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Mi sedetti sul letto e guardai fuori dalla finestra. Non so per quanto tempo riamsi li seduta a guardare, ma quando mi ero seduta era giorno e adesso il cielo era diventato nero.

Louis non era ancora tornato e la paura si impossessó di me.

Incominciai a tremare, il respiro divenne via via sempre più irregolare. Non riuscivo a respirare per bene, d'istinto mi misi la mano sul collo.

Feci come mi aveva detto Louis, mi concentrai su una cosa e la guardai. Mi concentrai sulla foto sopra il comodino, la foto dei miei genitori, pensai a loro. A tutto quello che la foto poteva mostrarmi, ma non funzionó.

Cercai di alzarmi per chiedere aiuto a Jessica, ma caddi a terra e incominciai a tossire.

Non respiravo più!

Mi cadde il telefono dalla tasca, lo presi e cercai di digitare il numero di Louis.

Misi la chiamata in vivavoce, dopo due squilli rispose.

'Pronto Abby?' non riuscivo a rispondergli.

Gemetti di dolore, mi bruciavano i polmoni avevo bisogno d'aria.

'ABBY, respira. Sono in macchina sto tornando' cercai di fare come mi aveva detto, cercai di immagazzinare più aria che potevo. Era tutto inutile.

Era come se qualcuno mi stesse strangolando.

'Amore concentrati su qualcosa, chiudi gli occhi e immaginati qualcosa di bello..' chiusi gli occhi e immaginai me e Louis 'fai respiri profondi e continua ad immaginare' la sua voce mi fece calmare, l'immagine nella mia testa era nitida, era come se la stessi vivendo. Respirai profondamente, rilassai i miuscoli e mi abbandonai all'immaginazione 'brava così piccola, respira io sono a casa.' mi disse prima di sentire qualcuno aprire la porta.

Aprii gli occhi e allungai le mani verso di Louis.

"Mi hai fatto paura" mi disse mentre mi abbracciava stretta a se.

"Scusa" gli dissi, la mia voce era un pò roca. Adesso respiravo finalmente.

"Ti vuoi coricare?" mi chiese, aiutandomi ad alzarmi.

"Si, rimani con me?" gli chiesi, mentre cercavo di coricarmi sul letto.

"Tu dormi che io vado a parlare con Niall un minuto e poi sono da te, va bene?"

Annuii e chiusi gli occhi. Bació la mia fronte ed uscì.

"Devi parlare anche con me domattina" dissi prima che chiudesse la porta. Lo sentii ridere e mi rilassai sul letto.

Mi voltai verso la finestra ed era aperta, ma prima era chiusa. Boh, l'avrà aperta Louis.

No, non era stato Louis.

Dietro di me nel letto c'era qualcuno. Mi voltai verso l'intruso.

"Cosa ci fai in casa mia, in camera mia?"

"Sono venuto a trovarti, é da tanto che non ci vediamo" mi disse avvicinandosi a me. Rimasi immobile sperando che Louis smetta di parlare con Niall e mi raggiunga in camera. Era ad un passo dal mio naso. Il suo profumo era soffocante.

"Esci da questa camera" dissi tra i denti, con tono duro, fermo. Per fargli capire che non stavo scherzando e che il tempo degli scherzi era finito due anni fa.

"Volevo solo presentarmi, ancora non ci conosciamo. Io sono Harry."

"Io sono Abby, adesso che le presentazioni sono finite, esci da casa mia!" tra un pó urlavo.

Lo vidi avvicinarsi pericolosamente a me.

No, dovevo allontanarmi, ma non ci riuscivo ero pietrificata da quegli occhi verdi. Mi incuotevano timore, paura.

"So già chi sei" mi sussurró a due  centimetri dalle mie labbra. Tremavo.

Come si permetteva ad entrare in camera mia, di coricarsi nel mio letto, di avvicinarsi così tanto a me?

"Vai via" un sussurró udibile solo a noi due. Lo guardai con i miei occhi blu e cercai di fargli capire che non era giornata, che avevo bisogno di riposare.

"Dormi, sei stanca piccolina" mi disse passando una mano sul mio collo, fremetti e scacciai quella mano.

"Nom mi chiamare piccolina e non mi toccare" scossi la testa e delle ciocche di capelli mi caddero sulla faccia. Le spostai.

"Dormi adesso peró"

"Non riesco se tu mi guardi, vai via. Tra un pó torna Louis e se ti trova qui ti uccide. Per favore vai via, riccio" cercai di farlo ragionare se ne doveva andare, ma non si muoveva solo passava una mano sulla mia guancia, sempre più giu. Le sue dita sulla mia pelle bruciavano.

" Va via" continuai la mia litania con gli occhi chiusi e con la voglia di sprofondare in un sonno profondo.

"Dopo che ti addormenti vado via e non succederà niente, ma dormi" disse continuando le sue carezze sulla mia pelle. Mi rilassava il suo tocco sulla pelle. Era così delicato. Alzai una mano e la appoggiaia sul suo petto, per allontanarlo anche se bramavo quel tocco sulla pelle. Non si mosse di mezzo centimentro e mi lasciai andare. Mi addormentai con la mano sul cuore di quel ragazzo e con il suo tocco sulla mia pelle.

"Buonanotte piccolina" mi lasció un bacio sulla fronte e scomparve da quella stanza, anche se il suo profumo era rimasto nell'aria.

I'll be strong for youWhere stories live. Discover now