Credo che la nostra generazione abbia perso la voglia di scrivere, la semplice voglia di esprimere noi stessi attraverso le parole.
Viviamo in un periodo in cui tutti vogliono tutto e subito, l'era dell'immediatezza. Tutti comunicano e guadagnano anche nel farlo ma in che modo?
Semplice, studiando i gusti e le preferenze delle masse. Ovviamente la possibilità di comunicare un proprio pensiero è aperta a tutti ma... Per guadagnarci qualcosa, per sopravvivere non bastano semplicemente il talento o la voglia di fare arte, bisogna studiare i trend e tante altre parole assorbite da una nazione lontana da noi...
Però non me la sento neanche di prendermela con questi nuovi comunicatori legati alle masse, loro cercano di fare quel che possono per sopravvivere...
È la società odierna, questa società democratico-capitalistica che ci ha resi tutti uguali.
È un male?
No, almeno finché non si approda nella mediocrità. Siamo come pareggiati da una livella che ha lentamente cancellato l'identità dell'individuo sostituendola con spam continua e mode... Siamo tutti banalmente uguali, identici e convinti del contrario.
In tutto questo l'arte non esiste più anche perché l'unico vero padrone della scena è il Mercato.
Il mercato detta legge, e con esso abbiamo lo svilupparsi di nuovi mezzi di comunicazione più diretti, immagini e video, che stanno lentamente marginalizzando l'essere umano e il testo scritto ormai ridotto all'osso.
È terribile...
È terribile vedere quanto la potenza dei mass media moderni stia tramutando in quotidiana l'analfabetizzazione funzionale.
Fusa a tutto questo la manipolazione continua del gusto verso una quotidianità così vorace...
Abbiamo deciso di rinunciare alla letteratura e all'arte perché il Mercato stesso non ne ha bisogno, non sono Utili e non portano denaro.
Non abbiamo più interessi culturali o letterari, non esistono più "Società Letterarie", non ne abbiamo bisogno.
Tutto ciò che nasce di creativo lo fa in funzione del gusto delle masse.
La domanda è...
È colpa nostra??
