Voci trascinate nel caos della città,
un abito vivo che respira
smog e transumanza,
scivola sull'asfalto questa
mia antica voglia di camminare,
perdermi fra le luci delle cose che non posso permettermi,
mentre gli sguardi del mondo si lamentano del quotidiano mutamento,
spendono i loro sogni dietro a quella o quell'altra marca.
Piedistalli inesistenti si ergono
dai portafogli dei finti aristocratici
arricchiti sulle parole dei nonni che
contavano la vita con le dita,
nella metodicità di una costante numerata.