Capitolo 25 (Parte 2)

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<< Mi ricordi il primo giorno che ci siamo visti. >> Sorride guardandomi con occhi dolci.

<< Perché?>> Ricambio il sorriso.

<< Perché sembravi una detective e lo sei tutt'ora. >>

Mi ritornano in mente le domande che gli feci e divento rossa in volto.

Ad esempio: "Con quante donne sei stato?"

Come vorrei domandarglielo, ma per il momento basta con le informazioni, è una valanga di emozioni negative e non credo di essere in grado di reggerle tutte.

<< Sono stata bene oggi. Mi dispiace per averti rovinato la giornata. >> Mi faccio dispiaciuta.

<< Non preoccuparti, avremo tutto il tempo a disposizione. >> Mi alza il mento con l'indice per guardarmi negli occhi. << Ti prometto che recupereremo tutto il tempo perso. >> Fa un sorriso piena di malizia. Il cuore salta un battito quando si avvicina a mordermi il labbro inferiore.

Dio quanto amo quest'uomo. Si lo amo alla follia e nessuno può amarlo quanto me, è un vigile del fuoco, sa fare l'inimmaginabile ed è tutto mio.

<< Ci vediamo domani piccola. >> Sussurra con tono seducente.

"Come domani? Perché non stasera? Perché? Io voglio vederti stasera."

Abbasso lo sguardo e faccio un'espressione di disapprovazione. Non voglio che vada via.

<< Fidati di me. >> Mormora.

Lo guardo andare via con la sua fidata Mustang che va incontro al tramonto. Sento ancora il suo delizioso profumo dentro le narici.

Entro nel mio appartamento e già mi manca. Aspetto con impazienza che arrivi mio fratello.

Alle diciotto in punto sento bussare alla porta, guardo dallo spioncino e vedo mio fratello, Irina e mio padre.

Apro immediatamente facendoli accomodare.

<< Ciao tesoro. >> Mi saluta mio padre dandomi un bacio sulla guancia, seguito da mio fratello e da sua moglie.

<< Come mai mamma non c'è?>> Mi sporgo dalla porta per vedere se è nascosta da qualche parte. Ma niente.

<< Odia vedere partire le persone, soprattutto se a farlo è suo figlio. >> Risponde mio padre.

<< Cade dov'è?>> Chiede Roy.

Seguo il suo sguardo. << Di certo non lo troverai sotto il divano. È appena andato via. >>

<< Peccato, mi avrebbe fatto piacere salutarlo. >> Esclama. Si accomoda sul divano con la solita grazia di un elefante.

<< Oh, vi manda i suoi saluti, ovviamente. >> Mi affretto a rispondere.

Già ma perché non è rimasto? Se ha chiesto due giorni di permesso da lavoro per me, avrà fatto lo stesso anche lui.

<< Sapete, oggi siamo stati a Waimea. >> Sussurro felice come una bambina con gli occhi lucidi.

<< A fare?>> Chiede mio padre. Intravedo un filo di irritazione. Insomma non posso farci niente se è geloso. Sono abbastanza grande, vivo da sola e posso fare quello che voglio.

<< A visitare il Waimea Canyon. È stupendo e immenso. Poi siamo andati in un ristorante, gestito da sole ragazze e poi abbiamo fatto ritorno. >> Spero di riuscire a rassicurare mio padre con questo racconto.

Si Mr. Evans ( Vol. 1) Where stories live. Discover now