Capitolo 20 (Parte 2)

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Indossa una camicia fiorata, con i suoi capelli brizzolati ai lati e gli occhi verdi.

<< Si. >> Rispondo. Vado nella sua direzione. Gli rivolgo un sorriso che ricambia con gentilezza.

<< Io mi chiamo Michael. >> Mi porge la mano con fare gentile.

<< Piacere, Noele. >> Gli stringo la mano. Mi sento a disagio. Più lo guardo, più mi convinco che sia il padre di Cade.

<< Per favore, puoi farmi un Margarita?>>

Mi dirigo nel banco dove prepariamo i drink, cominciando a mettermi all'opera. Mi sento come la prima volta quando preparai un Margarita a Cade. Nervosa, ma non perché ho paura di un suo giudizio e del suo sguardo su di me ma perché la mia mente non riesce a smettere di pensare a lui. Faccio un sospiro, nella speranza di tranquillizzarmi ma ho l'effetto contrario.

<< Ecco a lei. >> Abbassa la testa per ringraziarmi. Ha un'aria gentile.

<< Cosa la porta qua? Se posso saperlo. >> Chiedo. Certe volte parlare è la migliore soluzione per allontanare il disagio e l'imbarazzo.

<< Mio figlio. >>

<< Questo mi porta a pensare che non è di queste parti. >> Esclamo con tono apparentemente sereno. Ha detto che è qua per sua figlio. C'è un'alta probabilità che sia veramente il padre.

<< No, vengo da Waimea. >>

<< Ah, non dista tanto da qui. >> Poggio un gomito sul banco. Mi piace parlare con lui. Ha un aria paternale.

<<Un ora e un quarto circa. >> Piega le labbra in un sorriso.

Mi sembra di guardare quelle di Cade. Divento rossa in volto. Mi sento nuovamente a disagio.

<< Fai un ottimo Margarita. Cosa ti ha portata a fare la barista?>>

Vorrei tanto fare io una domanda a lui. Sapere di più sul conto del figlio. Ma preferisco farla più in la nel discorso.

Spiego che, sin da piccola, ho sempre desiderato fare questo lavoro. Che inizialmente ero un disastro e che oggi, dopo tanto tempo, ho ricevuto due complimenti su come preparo il Blue Hawaiian. Gli racconto degli episodi spiacevoli e che, grazie ad uno di essi, ho conosciuto un ragazzo. Certo non posso dirgli che vive in un "mondo" tutto suo, dei suoi gusti. Mi tengo sul vago.

Il signor Michael continua a farmi domande sul lavoro e io rispondo con tutta sincerità e pian piano comincio a tranquillizzarmi. Sembra davvero interessarsi al discorso facendomi parlare a ruota libera senza interrompermi. È uno dei pochi uomini presenti in questo pianeta che sanno ascoltare.

<< Vorrà fare la barista per tutta la sua vita?>> Chiede d'un tratto.

<< Si, finché ne avrò le forze. >> Rispondo sincera. Anche se la proposta della segretaria di Cade continua imperterrita a vagare tra i miei pensieri ogni giorno.

<< Sei una ragazza che mantiene i suoi ideali. >> Sorride. << Questo ti fa onore. >> Esclama bevendo un altro sorso del suo drink.

<< Puoi prepararmi un cappuccino da portare via?>> Chiede.

<< Si certo. >> Sorrido. << Zuccherato o non?>>

<< Zuccherato. >>

<< Ottimo, glielo preparo subito. >> Batto le mani sul banco.

Si Mr. Evans ( Vol. 1) Where stories live. Discover now