XVIII

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Passo di fianco alla cucina, nella quale Luigi si sta cimentando nelle parole crociate, e senza rispondere al suo: "Sara dove vai?", mi precipito fuori, aggrappando al volo il cappotto appeso all'attaccapanni dell'entrata. E io corro, corro, corro, non so nemmeno dove, basta che sia lontano da quel ragazzo che mi ha fatto credere di essere un amico. In preda alla disperazione mi nascondo in un vicolo cieco, mi rannicchio accanto ad un cassonetto e scoppio a piangere. Come ha potuto? Dovrebbero dargli l'Oscar come miglior attore del millennio. Molta gente attraversa la strada qui accanto, e quei pochi che si accorgono della mia presenza mi guardano con aria sufficiente, da sbruffoni, come se fossi una barbona seduta a riflettere sui suoi errori. Ancora non ho realizzato il fatto che mi ha tradita. Ma Matteo arriverà prima o poi, quindi mi alzo e mi dirigo verso casa mia. Arrivo di fronte alla portata d'ingresso. Porca t***a ho lasciato le chiavi dentro! La porta però è chiusa, come è possibile? Io non l'ho fatto quando sono uscita. Per fortuna abbiamo una copia delle chiavi sotto lo zerbino. Mi chino e lo alzo, ma non le vedo da nessuna parte. Cerco, cerco, ma non ci sono. Il panico inizia a farsi sentire e dubbi si creano nel mio cervelletto, che non mi dà un attimo di tregua. E se Giorgio fosse arrivato qui prima di me e mi avesse chiuso fuori? Oh m***a, e mo come faccio? Chiamo in fretta mia mamma, ma logicamente non mi risponde. Sta finendo di lavorare e tornerà in tarda notte. Dove dormo?!
Io: "ma che...ahio!"
Qualcosa di duro mi ha colpito alla schiena. Mi volto di scatto e vedo una figura nera che corre giù dalle scale.
"Hey tu vieni qui!", grido. Tento si inseguirla, ma è molto più veloce di me, quindi la perdo e sono costretta a tornare davanti a casa mia. 'Che c***o mi ha lanciato?', penso mentre mi massaggio il punto tra le due scapole, dove mi ha colpito.
"Ti odio Giorgio!", urlo. La mia frase rimbomba in tutto il palazzo. Almeno sono certa che mi abbia sentita, se è lui quel c******e che mi ha tirato sta m***a di sasso. Ma che dico, certo che è lui. Prendo da terra sta specie di 'coso' rotondo. È abbastanza pesante e sui suoi lati c'è una scritta:
"stai attenta e preparati psicologicamente per ciò che troverai dentro a camera tua. Muahahahah.
Firmato: anonimo"
Mi vengono i brividi. Chissà che cosa avrà escogitato Giorgio adesso per allontanarmi dal ragazzo che amo...
Ma se pensa che io mi arrenda e che vada tra le sue braccia, si sbaglia di grosso. Ha capito proprio male. Ma come faccio ad entrare senza chiave? Questo mio pensiero viene spazzato via quando scopro che all'interno di questa roccia c'è la copia delle chiavi di casa. Stupita alzo le spalle ed entro. Mi sembra tutto uguale a quando l'ho lasciato, tranne che in cucina: manca un coltello dalla mensola sulla quale li lasciamo di solito. Mi assale il panico, al solo pensiero di quello che avrebbe potuto fare con un coltello in mano. Il cuore accellera inesorabilmente quando sto per aprire la porta della mia stanza, come se sapessi già di trovare qualcosa di terribile al suo interno. Faccio un grande respiro e spingo la porta, soltanto socchiusa.
Mi sento svenire.

s7ormy || Dreaming of {illuminati crew} [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now