XII

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«.. poi giri verso destra questa manopola, due volte verso sinistra quest'altra e alla fine schiacci il bottone nero. Hai capito adesso?»

Mi gratto la nuca, in difficoltà. È la decima volta che mia madre cerca di insegnarmi come chiudere la serratura della porta di casa, ma ancora non ci ho capito niente.

Sono troppi passaggi, è umanamente impossibile.
Lei mi guarda spazientita, alza gli occhi al cielo e «ok non importa, te lo mostreró di nuovo questa sera» borbotta sconsolata.

Annuisco seguendola in cucina, facendomi spazio tra gli scatoloni.
Sono passati due giorni dal nostro arrivo e la nostra nuova casa è un completo disastro; scatole, pacchi, valigie e imballaggi in ogni angolo fanno da corredo ai pochi mobili che siamo riuscite a montare.

Ovunque ci si giri, regna il caos. Ecco perchè questa mattina mi sono alzata di buona lena, pronta a rimboccarmi le maniche e iniziare ad agire sul serio: sono stanca di dover camminare a zig zag per muovermi dal sofà al cesso.

Oggi è anche il primo giorno di lavoro per mia mamma; non ho ben capito che ruolo avrà nell'azienda che l'ha assunta, so solo che dovrà stare fuori casa dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 18:30.
Se non mi sbaglio c'entra qualcosa con dei motori, ma che ne so.

Osservo la donna che ho di fronte mentre si sistema i capelli un'altra volta, guardando il suo riflesso nell'anta della credenza: sta indossando un bel completo, quello delle grandi occasioni, lo stesso che aveva addosso il giorno del mio diploma e quello della laurea di Fede.
La folta chioma bionda e riccia raccolta in una coda di cavallo alta, stretta accuratamente da un elastico nero, semplice ma elegante, abbinato nel colore ai suoi occhiali, poggiati delicatamente sul naso sottile. Una punta di mascara sulle ciglia e di eyeliner contornano gli occhi azzurrissimi, vispi e guizzanti da una parte all'altra della stanza, che con questo loro movimento frenetico tradiscono la maschera di calma apparente che ha deciso di indossare per questa giornata stressante.

Come mi ha ripetuto già tre volte nell'ora precedente, deve fare «bella figura con i suoi nuovi colleghi, dimostrandosi tranquilla ma attiva, seria ma intraprendente, pacata ma smaniosa di mettersi subito a lavorare».

«bene. Chiavi, ci sono» dice ad alta voce, afferrandole dalla superficie di marmo del piano della cucina e infilandosele nella tasca dei pantaloni «poi, borsa c'è. Portafoglio e documento.. Ci sono» esclama estraendoli dalla valigia e inserendoli nella Nerogiardini nuova di zecca.

La guardo spaesata, non sapendo cosa nè come fare per calmarla un po'.
Dà un'ultima occhiata in giro, forse per assicurarsi di non aver dimenticato niente, poi si rivolge a me mentre apre la porta d'ingresso.

«ora devo andare, altrimenti rischio di fare tardi al primo giorno, e non è il caso»
Faccio un cenno di assenso con il capo, poi mi avvicino a lei e la stringo in un abbraccio sincero, uno di quelli che raramente ci scambiamo.

Voglio farle capire che sono con lei, che la appoggio e che la ammiro per il suo coraggio.
Ma non glielo dirò, non l'ho mai fatto.

«andrà bene» riesco solo a sussurrarle nell'orecchio, sciogliendo l'abbraccio che stava diventando leggermente imbarazzante.

Lei mi ringrazia in silenzio, sorridendomi prima di voltarsi e chiudersi l'uscio alle spalle.

Dopo qualche minuto, trascorso a perdermi nei miei pensieri, estraggo il cellulare dalla felpa e controllo l'orario: sono le otto spaccate.

Mi volto poi verso il soggiorno, osservando la pigna di scatoloni ammassata accanto al divano, a formare una montagnetta: si comincia.



*toc toc toc*
Apro un occhio. La stanza è ancora buia e dalla finestra non entra luce. Sarà ancora notte, avrò sognato, quindi mi riaddormento.
*toc toc toc*
Ok, o sono pazza oppure hanno bussato realmente. Mi alzo e apro la porta: è mia madre.
Io: "ciao mà, che ore sono?"
Mamma: "shhhh abbassa la voce! Sono le cinque di mattina!"
Io: "e perché mi hai svegliata a quest'ora?!"

Sempre molto gentile coi toni XD

Mamma: "devo andare a lavorare"
Io: "cosa? Di mattina presto?"
Mamma: "si... Il turno inizia alle sei, ma devo fare la strada, e non voglio arrivare in ritardo il primo giorno..."
Io: "ok ma mica dovevi fare il tour della ditta?"
Mamma: "si infatti ma lo faccio durante la pausa pranzo"
Annuisco e mi stropiccio gli occhi. Sono ancora nel mondo dei sogni.
Mamma: "ora esco, ci vediamo sta sera. In frigo c'è un panino al salame se hai fame, se no va fuori e mangia da qualche parte. Ti lascio le chiavi sul tavolo, il figlio di Luigi arriverà tra poco quindi preparati. Mi ha detto che il ragazzo sta tornando da Rimini con dei suoi amici, ma che dovrebbe essere qui tra un'oretta"
Sbianco.
A Rimini? Con degli amici? Palermo? Oddio santo ho capito! Non ci credo. Magari sono solo coincidenze...o forse si tratta proprio di Giorgio? Potrebbe essere anche Pietro... Oh madò!
Annuisco, la saluto e rientro in camera.
No dai. Pensa che figata abitare vicino ad un tuo amico (carino aggiungerei)!
Decido di prepararmi al meglio. Mi faccio una doccia veloce, poi distruggo tutta la roba piegata nell'armadio perché non trovo i miei pantaloncini preferiti e mi pettino. Si dai, sono abbastanza presentabile.
Guardo l'ora: sono le 5:30. Ho ancora mezz'oretta, quindi piglio le cuffie e guardo il video di Matteo, che ha messo ieri sera. Che bello che è...non vedo l'ora di rivederlo. Poi tra l'altro è la mia serie preferita, la top 5 nerds, quindi lo guardo molto volentieri. Poi si sa che un video tira l'altro, quindi ne guardo più o meno cinque. Mentre sto guardando il sesto, un video di FIFA di Fede, qualcuno mi copre gli occhi con le mani. Ha le mani calde e morbide.
Io: "chi minchia è?"
X: "non lo so, prova a indovinare genietto"
Quell'accento siciliano😍
Tolgo le mani e mi giro, salto in piedi sul divano e lo abbraccio.
Io: "Giorgioooo!"
Giorgio: "ahah ciao Saretta come va?"
Io: "benissimo! Com'è andato il viaggio?"
Giorgio: "come fai a saperlo?"
Io: "oltre ai video del canale e ai post su instagram...me lo ha detto mia mamma", dico sorridendo.
Ride, poi mi prende per mano e mi accompagna fuori.
Io: "dove andiamo?"
Giorgio: "ti fidi di me?"
Io: "ehm si ma..."
Giorgio: "bene, allora seguimi", afferma divertito, scendendo di corsa giù dalle scale. Non riesco a stargli dietro, quindi ora che arrivo giù è già in strada, accanto alla sua macchina.
Saliamo in macchina e chiacchieriamo tutto il tempo. Dopo dieci minuti ferma l'auto davanti ad un palazzo e mi fa cenno di scendere.
Giorigio: "chiudi gli occhi"
Io: "no perché dov..."
Mi interrompe: "shhhhh chiudili e basta"
Alzo le spalle e li chiudo. Mi prende per mano, mentre con l'altro braccio mi avvolge la vita e mi guida all'interno dell'edificio. Facciamo delle scale, so solo quello. Poi lo sento parlare con una donna ed infine farmi sedere su una cosa morbida, un materasso credo.
Giorgio: "apri pure"
Rimango senza fiato. Dopo un attimo di estasi, scatto in piedi e mi lancio su di lui. Sull'amore della mia vita. Sul ragazzo perfetto per me. Su Matteo. Mi prende al volo, poi mi abbraccia e ci baciamo. Il bacio più bello della mia vita. Quando mi calmo, scendo dalle sue braccia che ancora mi reggevano e abbraccio gli altri. Prima mio fratello, contentissimo di vedermi, poi Pietro, Luca, Mauricio, Andrea e Giovanni.
Io: "oddio cosa ci fate qui? Dove sono?"
Pietro: "a casa Giampy sei"
Io: "aaaaaspetta che devo ancora realizzare...cazzo ragazzi io vi adoro! Di chi è stata l'idea?"
Mauricio: "di Giorgio. Quando ha capito che eravate te e tua mamma che si dovevano trasferire nell'appartamento ha organizzato tutto questo"
Giorgio: "naaaaa troppo gentili"
Io: "grazie Murry", dico abbracciandolo.
Giorgio: "figurati piccola", mi sussurra nell'orecchio.
Mi ha spiazzata.
Io: "cos'hai detto?", chiedo guardandolo negli occhi. È imbarazzato, quindi non risponde ma si gira e domanda: "vi va se facciamo una bella live?"
Tutti: "siiiii"
Faccio finta di niente, gliene parlerò più tardi. Per ora mi accontento di vedere tutti i miei amici qui.
Si piazzano davanti allo schermo del computer seduti su sgabelli e sedie varie che hanno raccattato dalla stanza. Io mi siedo sul letto, per aspettare che finiscano e osservarli mentre fanno il video.
Matteo: "amore vieni qui, dove credi di stare?"
Alzo la testa dal cellulare e stupita dico: "ma è il vostro video, io che centro?"
Matteo: "è una live! Può esserci chiunque! E poi comunque prima o poi devo presentati ai fan"
Sorrido e mi vado a sedere sulle sue gambe. Fanno partire il video: uscirà sul canale di Giampy dato che siamo a casa sua. Dopo la intro, appena prima che iniziamo la live, Matteo mi presenta come "la sua ragazza e come la sorella di Mike". Non mi dispiace come descrizione... La live continua benissimo. Moltissimi fan gasatissimi che si scattano selfie a manetta con lo schermo del computer, ragazzine che davanti ai loro idoli urlano e piangono. Una di loro ha anche detto a Matteo che lo ama... Lui mi ha guardata, poi mi ha baciata e le fa: "mi dispiace ma sono occupato con la ragazza più bella del mondo". Che dolceeee! Lo adoro.
Mentre Pietro, aiutato da Giorgio e da Andrea, edita il video, mi sistemo sul letto accanto a Matteo e ci baciamo per tutto il tempo, tra gli sguardi divertiti degli altri della Crew.
Direi che come primo giorno a Palermo non è male!!

s7ormy || Dreaming of {illuminati crew} [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora