X

911 71 37
                                    

«ehi mamma, hai sentito la novità?» chiedo tutta contenta, entrando in cucina seguita dall'altro milanese «Matteo resta qui con noi un paio di giorni» continuo entusiasta.
«lo so» mi risponde tranquillamente senza nemmeno voltarsi, continuado con la testa china sul tavolo a preparare da mangiare per il pranzo.
Io, sorpresa, la guardo con fare circospetto, posando poi gli occhi sul ragazzo accanto a me, che alza le spalle, come per dire non ho la minima idea di come lo sappia.
«Federico mi aveva già avvisata. Se noti, ho apparecchiato per tre» si spiega poi, indicando la tavola con la lama del coltello che sta utilizzando per affettare il salame.
«ah perfetto» esclamo felice, rivolgendo un sorriso a 32 denti a Matteo.
Se devo essere sincera, non ero sicura della reazione che mia madre avrebbe avuto.
Forse dormire per due notti con un ragazzo conosciuto appena un mese fa non sarebbe stata una buona idea per lei, e invece a quanto pare non le dá fastidio.
Beh, meglio così.
«vanno bene la parmigiana di melanzane e il salamino?»

due giorni dopo

«e ti ricordi quando sei inciampata sul marciapiede del Castello e ti sei rovesciata tutto il frappè addosso?»

Matteo scoppia a ridere mentre mi schernisce in mezzo alla strada, indicandomi, senza riuscire a smettere.

«a mia discolpa posso dire che ero così presa dall'osservare quel tipo strambo vestito di giallo e blu che non me ne sono accorta» alzo le mani in segno di sconfitta, tirandogli subito dopo un pugnetto sul bicipite.

Questi due giorni sono stati molto divertenti, ho scoperto tante cose sul suo carattere e delle sfaccettature della sua personalità che non conoscevo.

Per esempio, mi sono accorta di una specie di tic che gli viene mentre guarda la televisione: inizia a muovere velocemente il piede destro senza neanche rendersene conto, e dopo qualche minuto si ferma automaticamente, come se nulla fosse successo.

Devo ammettere che certe cose mi innervosiscono, come il suo voler sempre aver ragione o la sua testardaggine, ma nessuno è perfetto, no?

«gara a chi arriva primo?» propone lui dopo una pausa di silenzio, durante la quale ci stavamo stringendo le mani, immersi nei nostri pensieri.

«andata. Al mio tre.. tre!»

Inizio a correre lasciandolo indietro, prendendolo di sorpresa.

«ma non vale, questo è barare» si lamenta cercando di raggiungermi, mentre io sogghigno.

Ormai sono le 18:00, il sole è ancora alto nel cielo essendo estate, ma purtroppo la giornata per noi due si conclude qui.

Tra pochi minuti arriverà il taxi a prenderlo da casa mia per portarlo in stazione, dove salirà sul treno delle 19:30 alla volta di Bologna.

Sarà da là che il tour partirà: la Crew ha deciso infatti di organizzare un viaggio per l'Italia con lo scopo di promuovere le loro scarpe personalizzate.

Staranno in giro una dozzina di giorni, dopo i quali faranno ritorno nelle proprie città per poi ripartire la settimana successiva.

Insomma, avranno tutti un calendario bello pieno. Cioè significa che non lo rivedrò, ahimè, per un bel po' di tempo.

Arrivo per prima al traguardo, toccando con il palmo della mano il cancelletto di casa mia.

s7ormy || Dreaming of {illuminati crew} [IN REVISIONE]Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ