21. La prima armata

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«Se non vi dispiace, vorrei scambiare qualche parola con voi» affermò Nambera. Notando le espressioni diffidenti dei due demoni – e in particolare quella vagamente ostile di Tenko –, proseguì: «Vi prego, non sono qui per combattere.»

La giovane non allontanò la mano dalla spada. «Parlare di cosa?»

L'anziana orchessa si guardò intorno. «Venite, andiamo in un posto più tranquillo.»

I due demoni si scambiarono uno sguardo, poi si decisero a seguire Nambera. Lasciarono insieme il campo e poi si allontanarono ancora, fermandosi solo quando furono a debita distanza.

«Allora?» la esortò Tenko in tono ancora diffidente. «Di cosa vuoi parlare?»

«A voi non piace quello che Havard sta facendo. Lo pensavo già prima, e, da quanto ho sentito, direi che ho ragione.» Fece una breve pausa. Una pausa velata di incertezza. Si portò una mano al petto. «Il fatto è che voi non conoscete Havard come lo conosco io. È vero, è sempre stato un po' arrogante, ma vi assicuro che è anche altruista, giusto, e tutto quello che fa, lo fa per migliorare il mondo. Solo...»

«Solo che sta diventando un tiranno?» la imbeccò Tenko.

Zabar le rivolse un'occhiata di tenue rimprovero.

«Forse» ammise l'orchessa. «Capisco il suo punto di vista, non può migliorare il mondo se il mondo finisce nel caos, però... Lui può essere migliore di così.» Dalle sue parole traspariva tutta la sua dedizione e il suo amore per il figlio di Hel. «Forse... Force c'è un altro modo.»

«Continuo a non capire cosa c'entriamo noi due» ammise Tenko, quasi noncurante delle emozioni dell'anziana.

«Vorrei che parlaste con Havard. Sinceramente.» Scosse il capo. «Non potete mentirgli. Lui sa già cosa pensate davvero. E...» Esitò. «Havard è pronto a uccidervi se vi riterrà una minaccia.»

Scintille di rabbia si accesero negli occhi rosa di Tenko.

Nambera si affrettò a proseguire. «Quindi, vi prego, parlatevi! Adesso, prima che sia tardi!»

«Parlagli?!» esclamò la demone. «Dovrei dirgli che secondo me è uno stronzo arrogante, e che per quanto mi riguarda non è diverso dagli altri dei?! Questo dovrei dirgli?!»

Zabar provò a calmarla. «Tenko, ti prego. Stiamo solo parlando.»

«Ma l'hai sentita?! Ha detto che il suo amico è pronto a ucciderci!»

«Da quanto ho sentito, anche voi siete pronti a ucciderlo» ribatté Nambera in tono calmo ma fermo. «E comunque Havard non vi ucciderà. Non se sarete sinceri con lui. Ditegli la verità. Fategli capire che sta sbagliando. Potreste essere gli unici in grado di farlo.»

La demone serrò i pugni. «E se non funzionasse?! Hai visto cosa fa a chi non gli va a genio!»

L'orchessa scosse il capo. «Quello era per dimostrarsi forte davanti a tutti. Se gli parlate in privato, non avrà motivo di farvi del male.»

«Tenko, credo che dovremmo provare» esalò Zabar. «Io...» Annuì. «Io sono convinto che ci ascolterà.»

La demone sbuffò. «È una pessima idea!» Si voltò dall'altra parte, ma non se ne andò, anzi continuò a pensarci. A riflettere. Forse quello era l'unico modo per mettere a tacere i suoi dubbi una volta per tutte.

Age of Epic - 2 - La progenie infernaleWhere stories live. Discover now