15. La proposta

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Dopo essersi lasciati alle spalle il villaggio distrutto dalle truppe di Havard, i tre risalirono sulle loro viverne e ripresero la ricerca dell'orco pallido. Era già tardo pomeriggio, ma nessuno di loro aveva voglia di fermarsi in un luogo così carico di morte.

Il giorno seguente avvistarono un altro centro abitato, e questa volta non c'era una minacciosa colonna di fumo che incombeva su di esso. Quando si furono avvicinati a sufficienza, scoprirono con sollievo che il villaggio era ancora pieno di vita, con orchi indaffarati che lavorano sia all'interno che all'esterno della cinta di legno.

Aguzzando lo sguardo, i tre ebbero modo di notare che alcuni abitanti stavano lavorando proprio sulla palizzata – per ripararla o magari rinforzarla –, e poco dopo riuscirono ad individuare anche i resti di alcuni edifici distrutti. Non c'erano dubbi: quelle erano le macerie dei templi del villaggio, segno evidente che le truppe di Havard erano state di lì. Per la prima volta avrebbero potuto basarsi su testimonianze dirette del passaggio dell'orco pallido, senza bisogno di ricorrere a voci e dicerie.

Il loro entusiasmo venne però smorzato quando udirono il suono di un corno provenire dal villaggio: un segnale di allarme. Forse li avevano scambiati per nemici, infatti gli abitanti si rifugiarono subito all'interno della palizzata e le guardie si prepararono ad affrontarli.

«Atterriamo lontano dal villaggio e avviciniamoci a piedi!» gridò Tenko per farsi sentire dagli altri, sottolineando il messaggio con un gesto della mano.

I tre fecero poggiare a terra le loro viverne, smontarono dalle selle e si avviarono con passo misurato verso il portone principale.

«Fermi!» intimò uno dei guerrieri quando furono a portata di freccia. «Chi siete? Cosa volete?»

«Veniamo in pace, siamo qui di passaggio» spiegò Icarus in tono amichevole. Fra i tre era sicuramente il più abile con le parole, quindi era sempre lui che si assumeva l'onere di dialogare con i locali. «Vorremmo riposarci e comprare un po' di provviste.»

Sebbene tutte le informazioni in loro possesso suggerivano che quel villaggio fosse stato conquistato da Havard, non volevano esporsi troppo e rischiare di allertare dei possibili guerrieri del Clero.

«Non siete inquisitori?»

«No, siamo viaggiatori venuti da sud.»

«Sud? E cosa ci fate qui? E come vi siete procurati quei draghi?»

Icarus allargò le braccia e cercò di rispondere nel modo più amichevole possibile, sorvolando sull'errore zoologico dell'orco. «Abbiamo i nostri mezzi. E riguardo al motivo per cui siamo qui: abbiamo sentito diverse voci riguardanti un orco pallido. Ne sapete qualcosa per caso?»

Alle parole del faunomorfo seguì un lungo silenzio.

Tenko era pronta a diventare intangibile, i suoi compagni invece avvicinarono le mani ai crea-scudi di Icarus: se quel villaggio era stato conquistato da Havard, c'era ancora il rischio che li credessero inquisitori, viceversa se il centro abitato era sotto il controllo del Clero, allora avrebbero potuto accusarli di essere amici proprio dell'orco pallido.

«Per quale motivo siete interessati al sommo Havard?»

Questa volta era stata una voce diversa a parlare. Non apparteneva a una guardia, bensì a un uomo in abiti più ricercati. Forse era il capo del villaggio.

Age of Epic - 2 - La progenie infernaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora