Ø Character: Archer Hawkins
Ø Propmpt: Terrore
Ø Song: Cry (Alexx Calise)
Non appena Mr. Travis fece il suo ingresso nella stanza, i ragazzi capirono che qualcosa non andava. Lo sguardo perennemente accigliato dell'allenatore era più cupo del solito e i due angoli della bocca piegati all'ingiù non lasciavano presagire nulla di buono.
-Ragazzi, ascoltate. Ho una brutta notizia da darvi –
I presenti si radunarono subito intorno all'allenatore, pendendo dalle sue labbra. Tutti erano convinti che si trattasse di qualcosa legato al torneo, nessuno avrebbe mai immaginato la verità.
-Si tratta di Mr. Hillman. Purtroppo, mentre andava dalla polizia per consegnare le prove del complotto ordito da Zoolan, si è sentito male ed è stato subito portato in ospedale. I medici hanno detto che ha avuto un violento attacco cardiaco e che le sue condizioni, al momento, sono piuttosto critiche –
Non appena udì il nome dell'allenatore, Archer sentì il pavimento sprofondare sotto i suoi piedi. Quando Mr. Travis specificò che la situazione non era particolarmente rosea si sentì come se fosse appena stato trafitto da un coltello.
-No, non può essere – biascicò il ragazzo, stringendo i pugni -Non può finire in questo modo! – Archer sbatté le mani sul tavolo, per poi correre via dalla stanza come una furia. Le grida dei suoi compagni e i richiami delle ragazze furono completamente inutili.
Si recò sul retro della casa, cercando di trattenere le lacrime. Il suo corpo era ridotto ad un tremolio unico e le vene sulle tempie pulsavano a tal punto da sembrare sul punto di scoppiare. Archer tirò un calcio ad un sassolino con stizza, cercando di sfogare in qualche modo la sua frustrazione.
Non era solo frustrato, era spaventato, terrorizzato all'idea di poter perdere una persona così importante come il signor Hillman. Quell'uomo era stato come un padre per lui, negli ultimi tempi. Lo aveva salvato dalla sua vita dissoluta, fatta di risse, pestaggi e circoli malfamati, aprendogli gli occhi una volta per tutte. Gli aveva fatto capire che la forza delle sue gambe non doveva essere usata per uno scopo becero come un pestaggio, ma che poteva servire per qualcosa di più nobile. Il signor Hillman aveva chiuso la porta di quella parte oscura della sua vita e lo aveva condotto con sé nel meraviglioso mondo del calcio. Sin dai primi istanti, lo aveva allenato personalmente, aiutandolo a migliorare, fino a fargli guadagnare un posto nella nazionale giovanile.
-Non puoi andartene così, Seymour, la squadra ha ancora bisogno di te. Io ho ancora bisogno di te! – disse Archer sottovoce, cercando di trattenere le lacrime. Era da molto tempo che non provava una paura così forte.
Era tutto vero: la squadra aveva ancora bisogno del suo viceallenatore, i ragazzi erano estremamente affezionati al vecchio cuoco, soprattutto i giocatori della Raimon, i quali erano stati allenati in passato proprio da lui. Archer stesso sentiva che il cammino che restava da percorrere nel Football Frontier International sarebbe stato estremamente travagliato senza il signor Hillman al suo fianco. La sua sola presenza, i suoi sguardi solamente accennati mentre era in panchina erano più che necessari per dargli la carica sia in allenamento che in partita. Quell'uomo gli trasmetteva sicurezza, gli trasmetteva fiducia, cosa di cui – in quel momento- aveva estremamente bisogno.
Archer si lasciò cadere a terra, sospirando sconsolato, Per la prima volta dopo parecchio tempo, una lacrima solcò la sua guancia, frantumandosi al suolo.
Il ragazzo cercò subito di darsi un contegno, sicuro che – se fosse stato lì con lui – il viceallenatore gli avrebbe sicuramente detto di non preoccuparsi e di stare tranquillo. Avrebbe scherzato con lui, dicendo che era forte come una roccia e che una cosa così banale come un attacco di cuore gli avrebbe fatto solo il solletico. Sarebbe rimasto lì con i ragazzi fino alla fine del torneo, sostenendoli come faceva sempre e – una volta rientrati a casa – avrebbe ricominciato a dargli lezioni sulla cucina cinese, per poter iniziare a lavorare nel suo ristorante.
A quel pensiero, Archer accennò un sorriso, asciugandosi via le lacrime.
-Hillman, adesso è il tuo turno di scendere in campo. Gioca questa partita con tutte le tue forze perché una sconfitta non è ammissibile. Vinci a tutti i costi. Per la squadra, per te stesso. Per me -