Nell'abisso più profondo (Nathan Swift)

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Ciao a tutti, lettrici e lettori! Vi rubo giusto un paio di secondi per avvisarvi che (stanotte lol) ho fatto un restyle estetico alla storia, inserendo diverse immagini e associando ad ogni capitolo una canzone da ascoltare come colonna sonora. 

Sono dell'idea che ogni testo, per passare dalle 2 dimensioni alle 3 dimensioni ha bisogno anche di supporto fotografico e sonoro, perciò se siete curiosi di sapere quali canzoni ho associato ai personaggi già trattati e se volete vedere qualche immagine bellina, scorrete indietro e date una seconda occhiata ai capitoli precedenti. Fatemi sapere cosa ne pensate di questa scelta! Ora vi lascio al capitolo vero e proprio.

Un bacio. Jo.

Ø Character: Nathan Swift

Ø Propmpt: Perso

Ø Song: I'm a Mess (Bebe Rexha)

                                                                                                                          

Nathan uscì dall'ospedale con passo flemmatico e iniziò a vagare senza meta per la città. La partita di oggi lo aveva letteralmente svuotato di ogni emozione, si sentiva come un guscio vuoto. Camminò senza meta per un tempo indefinito, fino a quando non si ritrovò al porto. Raggiunse il molo e si sedette sul bordo, portandosi le gambe al petto.

Iniziò a fissare un punto lontano, vicino all'orizzonte ma senza vedere nulla per davvero

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Iniziò a fissare un punto lontano, vicino all'orizzonte ma senza vedere nulla per davvero. Il cielo di quella sera offriva un tramonto spettacolare, un'alchimia perfetta tra i toni del blu e quelli caldi mescolati con chiazze rosate; tuttavia, Nathan rimase indifferente di fronte ad una tale bellezza.

Si sentiva perso, totalmente smarrito. Era come sprofondato in uno stato di profonda apatia.

Ripensò per un momento alla partita disputata poche ore prima. Non aveva mai visto nulla del genere. In confronto a quelli della Genesis, la Gemini Storm e la Epsilon parevano squadre di dilettanti. La velocità con cui i giocatori lo avevano dribblato e scavalcato, lo aveva lasciato completamente pietrificato. Nemmeno nei suoi sogni più vividi sarebbe mai riuscito ad eguagliare una simile potenza e velocità. Nemmeno mille sessioni d'allenamento intensivo – quelle che piacevano tanto a Mark – sarebbero mai state sufficienti per reggere il confronto con quegli alieni.

 Nemmeno mille sessioni d'allenamento intensivo – quelle che piacevano tanto a Mark – sarebbero mai state sufficienti per reggere il confronto con quegli alieni

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