Sensi di colpa (Bobby Shearer)

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Ø Character: Bobby Shearer

Ø Propmpt: Inganno

Ø Song: Bad Liar (Imagine Dragons)

-MI DISPIACE-

Bobby corse via, lasciando i suoi compagni totalmente esterrefatti. Saettò via dalla Raimon come se avesse avuto un segugio alle calcagna, costringendosi a non voltarsi per non incontrare lo sguardo deluso dei suoi amici. Corse per diverse centinaia di metri, fino a quando non raggiunse il campetto in terra battuta che costeggiava il fiume, uno dei luoghi preferiti della squadra per fare allenamento. Si lasciò cadere a terra, sedendosi su uno dei declivi di prato che pendevano verso il campo.

Si sentiva un traditore, una vera canaglia

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Si sentiva un traditore, una vera canaglia.

Sin dal primo giorno, quando era arrivato alla Raimon Jr. High, i ragazzi della squadra lo avevano accolto con grandissimo entusiasmo, elettrizzati all'idea di avere un nuovo compagno di squadra. Avevano fatto affidamento su di lui per proteggere la porta durante ogni partita, avevano esultato insieme per ogni gol messo a segno e per ogni pallone salvato grazie al suo intervento. E lui li aveva ripagati così, ingannandoli continuamente.

Li aveva ingannati giorno dopo giorno, spifferando ogni notizia riguardante i loro allenamenti a quel farabutto di Ray Dark e al suo tirapiedi Jude Sharp. Li aveva ingannati facendo trapelare tutti i segreti delle loro tecniche micidiali alla Royal Academy e – come atto finale – appoggiando addirittura il sabotaggio dell'Autobus Inazuma.

Aveva agito come una marionetta senza cervello, come un pupazzo nelle sporche mani di Dark e di tutta la sua cerchia

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Aveva agito come una marionetta senza cervello, come un pupazzo nelle sporche mani di Dark e di tutta la sua cerchia. Aveva lasciato che quell'uomo dall'anima consumata lo attirasse verso la sua trappola per poi incastrarlo nelle sue grinfie, costringendolo a fare tutto ciò che voleva.

Bobby lanciò un'occhiata ai bimbi delle elementari che stavano giocando in quel momento sul campo. Correvano spensierati, ridendo come dei matti e non pensavano a nulla se non a divertirsi il più possibile. In un certo senso, gli ricordavano molto Mark.

Già, Mark. Il suo capitano.

Tra tutti i suoi compagni, probabilmente quello per cui si sentiva maggiormente in colpa era proprio lui. Mark era stato il primo ad accettare entusiasta la sua richiesta di entrare in squadra ed era sempre stato al suo fianco, in ogni occasione, anche pochi minuti prima, quando aveva detto senza mezzi termini di fidarsi ciecamente di lui.

E lui lo aveva imbrogliato.

Bobby si chiuse il viso tra le mani e iniziò a singhiozzare, realizzando solo in quel momento che ciò che aveva fatto gli era costato l'amicizia di un ragazzo straordinario come Mark

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Bobby si chiuse il viso tra le mani e iniziò a singhiozzare, realizzando solo in quel momento che ciò che aveva fatto gli era costato l'amicizia di un ragazzo straordinario come Mark.

-Ehi, Bobby – biascicò una voce famigliare – Finalmente ti ho trovato, sei scappato via come una furia –

Il ragazzo si asciugò una lacrima, sorpreso di trovarsi il capitano davanti a sé: -Che ci fai qui? Ti hanno mandato gli altri per dirmi di andarmene dalla squadra? –

Mark aggrottò le sopracciglia, per poi scoppiare in una sonora risata: -Ma cosa dici? Sono venuto perché mi sono preoccupato. Anche se hai fatto quelle cose, per me rimani comunque un amico e io mi preoccupo sempre dei miei amici –

 Anche se hai fatto quelle cose, per me rimani comunque un amico e io mi preoccupo sempre dei miei amici –

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Bobby rimase sbalordito dalle parole del suo capitano. Aveva parlato come se tutte quelle cose orribili che lui aveva fatto nelle ultime settimane, ai suoi occhi non fossero più gravi di un semplice dispetto tra bambini. Non sembrava provare il minimo risentimento nei suoi confronti, nessun lampo d'astio era presente nei suoi occhi.

-Ma non sei arrabbiato? Insomma, dopo tutto il casino che ho combinato... -

Mark scrollò le spalle e gli tese una mano per rialzarsi: -Non c'è nulla da perdonare. Senza il tuo aiuto non saremmo mai riusciti a scovare il sabotaggio di Wintersea e chissà cosa ci sarebbe accaduto se fossimo saliti su quell'autobus. Tutto ciò che hai fatto prima, è acqua passata. Ora pensiamo solo a giocare –

Bobby non ci pensò due volte e, afferrata la mano del suo capitano, si precipitò a giocare insieme a lui sul campo in riva al fiume, sentendo il peso della paura accumulata in quelle settimane scivolare via dal suo petto

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Bobby non ci pensò due volte e, afferrata la mano del suo capitano, si precipitò a giocare insieme a lui sul campo in riva al fiume, sentendo il peso della paura accumulata in quelle settimane scivolare via dal suo petto.

We, Ourselves and UsWhere stories live. Discover now