Sconfitto, Umiliato, Distrutto (David Samford)

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Ø Character: David Samford

Ø Propmpt: Grigio

Ø Song: Colors- Stripped (Halsey)

David aprì lentamente gli occhi. La forte luce che inondava la stanza gli dava parecchio fastidio, così fu costretto a sbattere più volte le palpebre per riuscire a mettere a fuoco la scena. Aveva un fortissimo mal di testa, anche il solo roteare delle pupille gli procurava delle fitte lancinanti alle tempie e al lobo occipitale.

Cercando di ignorare quel profondo malessere, David si puntellò sui gomiti, sistemandosi un po' meglio sul lettino. Osservando l'ambiente circostante, il ragazzo notò che non si trovava a casa sua ma in una stanza d'ospedale.

Che diavolo era successo?

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Che diavolo era successo?

Aveva dei ricordi piuttosto confusi del giorno prima, l'ultima cosa di cui aveva memoria era la partita contro la Zeus e il fatto che li stessero letteralmente massacrando in campo.

-Oh, Dave. Finalmente ti sei svegliato – disse una voce famigliare.

David si voltò nella direzione da cui proveniva la voce e si accorse che il suo migliore amico Joe era disteso su un lettino, proprio come lui.

David si voltò nella direzione da cui proveniva la voce e si accorse che il suo migliore amico Joe era disteso su un lettino, proprio come lui

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-Joe – biascicò l'attaccante con voce impastata -Cos'è successo? –

Il portiere aggrottò le sopracciglia: -Non ricordi nulla? –

David scosse leggermente la testa, sentendo un forte rimbombo.

-La Zeus ci ha completamente distrutto. Ci hanno portati tutti via in ambulanza, tranne Jude che è rimasto in panchina. E' passato ieri sera a trovarci ma tu dormivi profondamente –

I ricordi ritornarono improvvisamente alla mente dell'attaccante, scorrendogli davanti agli occhi come dei flash. Ricordò di aver cercato di segnare in ogni modo ma di non esser mai riuscito ad andare più in là della linea dei trequarti. Ricordò il violentissimo tiro del capitano della Zeus, la cui potenza li aveva letteralmente annientati.

 Ricordò il violentissimo tiro del capitano della Zeus, la cui potenza li aveva letteralmente annientati

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-Sì, ora ricordo – sussurrò.

David sospirò, riappoggiando la testa sul cuscino. Anche se dalle finestre filtrava uno splendido sole e una tiepida aria primaverile, tutto intorno a lui gli pareva grigio e freddo. Si sentiva stanco e dolorante per i lividi e i colpi ricevuti il giorno prima. Si sentiva distrutto, non solo fisicamente ma anche nell'animo. Da quando era entrato nella squadra della Royal Academy non aveva mai subito una sconfitta del genere.

La Royal era stata la prima del Giappone per quarant'anni, com'era possibile che una squadra sconosciuta come la Zeus fosse riuscita a batterli -ma che dico – ad annientarli?

David strinse i pugni trattenendo un impeto di rabbia. Si sentiva frustrato, arrabbiato con sé stesso. Se fosse stato più forte, se solo si fosse allenato di più non sarebbe mai finito lì, inchiodato ad uno stupido letto d'ospedale, pieno di lividi e contusioni. Se fosse stato più forte, avrebbe potuto proteggere i suoi amici e nessuno di loro sarebbe finito lì dentro.

 Se fosse stato più forte, avrebbe potuto proteggere i suoi amici e nessuno di loro sarebbe finito lì dentro

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Ma lui era un perdente. Non solo aveva perso la partita ma aveva anche permesso che i suoi compagni di squadra si facessero del male.

Non valeva niente.

-Dave – la voce calda di Joe lo scosse dai suoi pensieri, riportandolo alla realtà -Calmati. Siamo tutti amareggiati per quello che è successo, ma per il momento la cosa più importante è pensare a guarire –

 Siamo tutti amareggiati per quello che è successo, ma per il momento la cosa più importante è pensare a guarire –

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L'attaccante della Royal annuì, poco convinto.

-Quando usciremo da qui, avremo la nostra rivincita sulla Zeus, è una promessa –

Quel giorno, il mondo di David Samford perse definitivamente i suoi colori, diventando grigio e arido. Rabbia, risentimento e frustrazione s'insediarono in lui come un veleno, trascinandolo lentamente verso un baratro dal quale sarebbe riuscito ad uscire solo molto, molto tempo dopo.

We, Ourselves and UsWhere stories live. Discover now