Ø Character: Suzette Hartland
Ø Propmpt: Bacio
Ø Song: Your love is my drug (Ke$ha)
Quando Victoria entrò nello studio, mancò poco che i suoi capelli diventassero bianchi per lo spavento: il grande tavolo al centro della stanza – solitamente usato per consultare i libri della biblioteca privata di suo padre – era completamente ricoperto di carta, cartoncini colorati, penne, pastelli, pennarelli, colla vinilica e brillantini.
-COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?! – tuonò la ragazza, immaginando già la ramanzina che suo padre le avrebbe fatto non appena avesse visto quel caos gigantesco.
Suzette fece capolino da una delle ampie sedie, sbracciandosi per salutare l'amica come se nulla fosse: -Oh, Victoria! Finalmente sei arrivata. Avrei giusto bisogno d'aiuto –
La figlia del presidente si avvicinò al tavolo, inspirando profondamente per trattenere l'istinto di strozzare l'azzurra: - Che cavolo stai facendo? –
Suzette fece un ampio gesto con la mano, indicando il tavolo intero: - Ho deciso che userò le mie innate capacità artistiche per curare il mio povero cuore straziato per la partenza del mio tesorino –
-Eh? – Victoria non ci stava capendo nulla.
L'azzurra la strattonò davanti alla sua sedia, indicandole un quaderno rosa shocking sulle cui pagine stava facendo un intricatissimo lavoro di decoupage: -Sto raccogliendo in questo album tutte le foto che quella ficcanaso di Celia ha fatto a me e al mio tesorino durante il nostro viaggio. Non trovi che sia una cosa dolcissima? –
"Proprio tu dai della ficcanaso a Celia?" pensò Victoria.
Scosse la testa per poi osservare meglio il lavoro dell'amica: era un tripudio di cuori, fiorellini, glitter colorati e stampini a forma di bacio. Il cattivo gusto regnava sovrano ma non volle darlo a vedere, così si limitò a sorridere imbarazzata: -Molto carino, Suzie –
Suzette la fece accomodare al suo fianco e, con la rapidità di un fulmine, le piazzò davanti una serie di cartoncini dalle mille sfumature di rosa e un paio di forbici.
-Che cosa dovrei fare? – domandò la figlia del presidente, alzando un sopracciglio.
L'azzurra sorrise sorniona: -Mi dai una mano, non è ovvio? Ti sarei molto grata se mi ritagliassi tanti cuoricini colorati. Sai, adesso inizierò a decorare la sezione "Baci Scintillanti" e voglio che ogni cosa sia perfetta. E' qui che metterò tutte le foto in cui io e il mio tesorino ci scambiamo tanti bacini –
-Vuoi dire le foto in cui tu soffochi quel povero ragazzo... - biascicò Victoria, soffocando una risata.
Suzette le lanciò un'occhiataccia e le strappò di mano una foto in cui il povero Erik pareva sul punto di piangere dalla disperazione: -Non fraintendere, cara la mia Victoria. Il mio tesorino è solo un po' timido –
"Povero Erik" pensò Victoria "Prima o poi dovranno dargli un premio per la sopportazione"
L'azzurra iniziò un appassionato monologo, descrivendo ogni singola foto che la ritraeva con il suo amato, sospirando innamorata ogni tre per due.
-Qui è mentre eravamo ad Okinawa. Qui la prima volta ci siamo incontrati. Ohh, qui è subito dopo la partita con la Genesis! –
Victoria continuò a ritagliare i cuoricini in silenzio, fingendo di ascoltare l'amica. Era davvero un caso perso, un inguaribile romantica.
-Lo hai sentito recentemente? – domandò dopo un po', realmente incuriosita.
Suzette annuì contenta, tirando fuori il suo telefono cellulare. Sul display apparve l'elenco delle chiamate e Victoria notò che la maggior parte di esse erano con Erik. La cosa che la spaventò di più fu il fatto che ogni singola chiamata non avesse durata inferiore ai 45 minuti.
-Cosa avete di così interessante da raccontarvi se vi sentite praticamente tutti i giorni? – domandò la rosa, confusa.
Suzette sospirò, stringendo il telefono al petto: - Ci ricordiamo tutti i giorni che ci amiamo tanto e che la distanza non potrà mai separarci del tutto se i nostri cuori saranno uniti! –
Victoria alzò gli occhi al cielo, scuotendo leggermente la testa. Suzette era così, ormai lo aveva capito bene. Era praticamente impossibile essere seri con lei, era una casinista cronica, disordinata, faceva battute pessime e sospirava innamorata ogni volta che veniva nominato Erik manco fosse una dodicenne in piena crisi ormonale.
Ma era la sua migliore amica e non l'avrebbe scambiata per nessuno al mondo.