We are falling like the stars...

By en_pathy

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[COMPLETATA :P] - Non riesco ancora a capirti come vorrei, Chuuya-Kun, ma una cosa l'ho compresa chiaramente... More

Prologo - Nero
1 - Impicaggione alternativa
2 - Baby-sitter ai lanciatori di coltelli
3 - Sconto la pena con l'assasino dei gessetti
4 - Sconto la pena con l'assasino dei gessetti pt.2
5 - Guido una porsche
6 - Cameriere al professore
7 - Sogni segreti, non più tanto segreti
8 - Ripetizioni per pranzo
9 - Adotto una moto
10 - In moto con la mummia
11 - Discepolo di Pitagora
12 - Trovo un lavoro come palla da basket
13 - Ciao zia
14 - Pesco spazzatura
15 - Malattie e fotografie
16 - La mia moto si trasforma in un groviera
17 - Autoinviti
18 - Atsushi say: oh oh
19 - Questo capitolo non è felice
20 - Questo capitolo non è felice pt. 2
21 - Il cielo spiegato da una mummia
22 - Mi sfrattano :D
23 - La casa del minotauro
24 - Gli elefanti becchini ballano la samba
25 - Tecniche di suicidio e matematica
26 - Ora sono un uomo cannone
27 - Amico per un lecca-lecca
28 - I catorci possono bruciare
29 - Mi bullizzano pure i prof
30 - Prigioniero di una sedia
31 - Yeee le astronaviii
32 - Nero pt. 2
33 - So consolare solo i bambini
34 - Bombe Molotov e palline natalizie
35 - Dazai è un barbonicino
36 - L'amico non più amico
37 - Sono un foglio di carta -_-
Capitolo speciale
38 - La terra è terra
39 - Spoiler: sono sfigato
40 - Dalla padella alla brace
41 - La tana del mostro
42 - Mordo una mummia
44 - Yoru
Capitolo speciale pt. 2
45 - Mi rapiscono il regalo
46 - Spegnere la luce
47 - Sono un mancato necrofilo
48 - Provo a far ingelosire la carta
49 - Sono un emerito idiota
50 - Mi improvviso cantautore
51 - Le cose cominciano a migliorare
52 - Spasimanti omofobe
53 - Tale mummia tale gatto
Epilogo - Stelle
Grazie per i procioni

43 - Cose sdolcinate

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By en_pathy

[120 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Era ormai inizio marzo e, nonostante il fresco, piccole cose come un raggio di sole più caldo o più luminoso del solito, i primi boccioli sulle piante e le giornate sempre più lunge annunciavano l'arrivo di una calda primavera.

- Guarda, ci sono già i boccioli... Manca poco alla fioritura dei ciliegi!

Gli aveva detto il giorno prima sua zia, mentre qualche ora prima della sua partenza per Budapest camminavano in uno dei pochi bei e molto visitati parchi della città.

Lui aveva annuito e sorriso, anche se con una punta di malinconia, infatti aveva sperato che i ciliegi sarebbero fioriti nella settimana del suo compleanno...

- Senti, Chuuya-kun, con Dazai tutto bene, ti trovi bene da lui?

- Sì, anche troppo non preoccuparti...

Chuuya vide la zia guardare incuriosita nella direzione del suo collo e Chuuya si tirò istintivamente il colletto della camicia ancora più su, per nascondere il rossore lasciato da uno dei baci di Dazai.

- Dai Chuuya, non essere timido, è un succhiotto quello? Sei fidanzato?

Insistì la zia, mentre lui distoglieva lo sguardo.

- Quando eri piccolo ti confidavi sempre con me... Quindi non preoccuparti, puoi farlo anche ora se non la ritieni una cosa troppo infantile o inutile e comunque non ho intenzione di obbligarti a parlare, forse...

- Grazie zia.

Rispose Chuuya mentre con un sorriso pensieroso fece vagare gli occhi osservando parco, alberi e panchine poi prese fiato e fece la grande dichiarazione:

- Io... Io e Dazai stiamo insieme.

La zia sorrise ed annuì e non fece assolutamente nulla di strano, nessuna faccia sconvolta o sorpresa, nessun verso schifato o di disappunto. Probabilmente se lo era pure immaginato. Chuuya guardò la zia di sottecchi e timidamente chiese:

- Allora?

- Cosa vuoi che ti dica, sono contenta per voi, credo.

- Credi?

La zia si limitò ad annuire e corrugare la fronte con una leggera preoccupazione poi scosse la testa come per scacciare un brutto pensiero e tornò a sorridere.

- Fate i bravi, però. Vivete anche praticamente insieme.

Chuuya annuì e arrossì appena.

- Senti, Chuuya-kun fra poco compi diciassette anni, e secondo me puoi vivere anche da solo... Ma suppongo che a questo punto ti faccia piacere stare dove sei...

- Già.

Sorrise Chuuya e la zia ricambiò. Poi controllò l'ora sul display del cellulare e storse le labbra contrariata:

- Devo andare in aereoporto... Starò via di più questa volta, torno dopo la fine dell'anno scolastico, a fine marzo. Il giorno te lo dico appena me lo fanno sapere. Buona fortuna per gli esami!

- Ne avrò bisogno!

La zia sorrise gli lasciò un bacio in fronte e si allontanò. Chuuya rimase lì da solo nel parco, con un sorriso un po' ebete ad osservare i primi germogli delle piante, poi con un'alzata di spalle si incamminò verso la moto.

Arrivò a casa di Dazai poco dopo e trovó il propio ragazzo ad aspettarlo in giardino, sdraiato nell'erba a guardare il cielo con le braccia raccolte dietro la testa.

- Ehi, mummia che fai?

- Leggo i presagi nelle nuvole.

- Ah-Ah... E sentiamo... Cosa dicono le nuvole?

Sbuffò Chuuya sedendosi accanto a Dazai.

- Non te lo dico.

- Se non me lo dici ti lascio!

- Non cederò ad un simile ricatto.

I due si guardarono un istante poi scoppiarono a ridere contemporaneamente.
Chuuya dopo un istante si sdraiò accanto a lui e rivolse gli occhi al cielo azzurro segnato da qualche bianca nuvola passeggera.

- Sta sera pioverà...

Disse ad un certo punto Dazai.

- Sai davvero leggere le nuvole, ora?

- No, Ho visto le previsioni poco fa.

Ghignò Dazai e si beccò un pugno sulla spalla da Chuuya.

- Quando la smetterai di prendermi per il culo, brutto bastardo?

- Mai, ovviamente. Te lo prometto.

- Wow, che promessa romantica!

Dazai si girò su un fianco a fissarlo.

- Vuoi che ti faccia una vera promessa romantica?

Chuuya voltò appena il capo per fissarlo, non sapeva cosa pensare, non riusciva nemmeno a immaginare una promessa romantica. Le sue parole di poco prima volevano essere una semplice battuta.
Rispose infine con un verso indefinito che non era nè un sì nè un no.

- Bene, allora...

Disse Dazai con un mezzo sorriso prima di chinarsi verso di lui e circondarlo con le braccia e posare appena le labbra contro quelle di Chuuya, facendolo rabbrividire, poi sussurrò:

- Chuuya Nakahara. Non ti posso promettere che staremo insieme per sempre o cose del genere, perché non dipende da me. Ma ti prometto che...

Fece una pausa e lo guardò negli occhi.

- Ti prometto che dovunque saremo, anche se ci fosse il mondo a dividerci sarai sempre nel mio cuore.

Chuuya deglutì, non si aspettava nulla del genere e non sapeva assolutamente come reagire, cosa dire o cosa fare. Per fortuna Dazai lo salvò da quell'istante di sbalordimento premendo con più forza le labbra contro le sue e saldando quella promessa con un bacio.

Chuuya sorrise internamente, a questo so come reagire, pensò e dischiuse appena le labbra.

Dopo un po' Dazai si allontanò con le labbra leggermente arrossate e umide poi sorrise:

- Ti piace come promessa?

- Mi ha sconvolto.

- Lo so.

Rise Dazai accarezzando con le sue mani fredde le guance rosse e bollenti di Chuuya.

- Dici sempre così! Mi stavi prendendo in giro?

- No, era una promessa serissima, te lo giuro!

- Meglio per te...

Chuuya sorrise e annuì. Dazai lo fissò pensieroso un istante poi esclamò:

- Tu?

- Io cosa?

- Una promessa del genere va fatta in due.

- Oh, okay... - Chuuya prese un bel respiro. - Dazai Osamu prometto quello che hai promesso tu.

Dazai ridacchiò: - Ma così non vale!

-Senti, non sono in grado di dire cose così belle come quelle che hai detto tu.

Dazai scosse la testa guardandolo divertito e Chuuya incrociò le braccia e lo guardò serio:

- Dico sul serio... Scusa se non so essere sdolcinato, eh.

- Mi piaci così. Ma non serve che sei sdolcinato... Mi basta che sei sincero.

Chuuya annuì e Dazai si risdraiò accanto a lui. Chuuya rimase in silenzio per un bel po'; guardava il cielo, ma di tanto in tanto lanciava una rapida occhiata a Dazai e lo trovava sempre intento a guardarlo con un sorrisetto, in attesa. Doveva davvero dire qualcosa? Si chiese Chuuya. Dazai stava davvero aspettando le sue parole?

Gli occhi di Chuuya si soffermarono sulle bende candide di Dazai, in contrasto con il verde sgargiante del prato e provò lo strano desiderio di strappargliele di dosso per liberarlo di quella strana prigione che si era autoimposto.

Scosse le spalle e i suoi occhi tornarono al cielo. Doveva essere sincero? E va bene allora... Si girò a guardare Dazai negli occhi, poi con un mezzo sorriso disse, stupendo soprattutto se stesso:

- Ti amo.

A. A.
Fanno venire il diabete, ma sono bellissimi.

CI SONO EH! Scusate questo inizio scuola mi ha giusto un po' sconvolta O.o

A voi com'è andata?

Alla prossimaaaa

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