We are falling like the stars...

By en_pathy

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[COMPLETATA :P] - Non riesco ancora a capirti come vorrei, Chuuya-Kun, ma una cosa l'ho compresa chiaramente... More

Prologo - Nero
1 - Impicaggione alternativa
2 - Baby-sitter ai lanciatori di coltelli
3 - Sconto la pena con l'assasino dei gessetti
4 - Sconto la pena con l'assasino dei gessetti pt.2
5 - Guido una porsche
6 - Cameriere al professore
7 - Sogni segreti, non più tanto segreti
8 - Ripetizioni per pranzo
9 - Adotto una moto
10 - In moto con la mummia
11 - Discepolo di Pitagora
12 - Trovo un lavoro come palla da basket
13 - Ciao zia
14 - Pesco spazzatura
15 - Malattie e fotografie
16 - La mia moto si trasforma in un groviera
17 - Autoinviti
18 - Atsushi say: oh oh
19 - Questo capitolo non è felice
20 - Questo capitolo non è felice pt. 2
21 - Il cielo spiegato da una mummia
22 - Mi sfrattano :D
23 - La casa del minotauro
24 - Gli elefanti becchini ballano la samba
25 - Tecniche di suicidio e matematica
26 - Ora sono un uomo cannone
27 - Amico per un lecca-lecca
28 - I catorci possono bruciare
29 - Mi bullizzano pure i prof
30 - Prigioniero di una sedia
31 - Yeee le astronaviii
32 - Nero pt. 2
33 - So consolare solo i bambini
34 - Bombe Molotov e palline natalizie
35 - Dazai è un barbonicino
36 - L'amico non più amico
37 - Sono un foglio di carta -_-
Capitolo speciale
38 - La terra è terra
40 - Dalla padella alla brace
41 - La tana del mostro
42 - Mordo una mummia
43 - Cose sdolcinate
44 - Yoru
Capitolo speciale pt. 2
45 - Mi rapiscono il regalo
46 - Spegnere la luce
47 - Sono un mancato necrofilo
48 - Provo a far ingelosire la carta
49 - Sono un emerito idiota
50 - Mi improvviso cantautore
51 - Le cose cominciano a migliorare
52 - Spasimanti omofobe
53 - Tale mummia tale gatto
Epilogo - Stelle
Grazie per i procioni

39 - Spoiler: sono sfigato

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By en_pathy

[105 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

La sera il centro di Yokohama era uno spettacolo. Mille luci, mille colori in contrasto con il buio del cielo, migliaia di suoni. Le vecchie canzoni piene di nostalgia cantate a squarciagola dagli ubriachi risuonavano per le vie mischiandosi alle note di un anonimo musicista di strada che suonava la chitarra o un violino o a sua volta cantava.

Chuuya si stava allontanando da tutto quello, stranamente quella sera un impellente bisogno di silenzio si era impadronito di lui, così era sgattaiolato fuori da casa sua, il giorno prima era tornata sua zia per fermarsi un paio di giorni, e ora stava camminando per le vie della città.
La bellezza e la modernità del centro offuscava la puzza, la povertà e il degrado dell'intrico di vie che gli si snodavano intorno.

Chuuya respirò a pieni polmoni l'aria pesante e putrida della piccolo e scura via che aveva appena imboccato rimpiangendo l'aria libera dall'inquinamento del prato dove lui e Dazai avevano visto le stelle, dove lui e Dazai si erano trovati per davvero.

Scosse la testa e provò ad allontanare il pensiero rimproverandosi: devo smetterla di pensare a lui, non può impadronirsi dei miei pensieri, nella mia vita non c'è solo lui non può diventarne il centro...

O sì...

Chuuya si stiracchiò prendendo un grande sbadiglio, era sempre più tardi, ma non aveva per nulla voglia di tornare a casa.

È questo che vuol dire amare qualcuno? Farlo diventare il centro di tutto?

Mise forzatamente a tacere quei pensieri: non era assolutamente il caso di cominciare ad arrovellarsi su domande che non prevedevano alcuna risposta.
Si infilò le mani sempre più fredde in tasca e continuò a camminare senza una meta, solo per il gusto di farlo e godersi il fresco della sera e la tranquillità silenziosa di quelle zone semideserte.

Forse perché era troppo perso nei suoi pensieri che non se ne accorse.

Ad un certo punto girò l'angolo e si trovò di colpo per terra, qualcuno lo immobilizzava a terra stringendo con forza la sua gola.

- Ma... Che... Cazzo?

Ansimò mentre i suoi polmoni cercavano un po' d'aria.

Chuuya alzò gli occhi verso il suo aggressore, era buio e ne distingueva a mala pena i contorni, ma poteva intuire dal collo taurino, dalle spalle robuste e dalla mascella squadrata che si trattava di un uomo.

- Sei sola, piccola bastarda?

L'uomo parlò con voce rauca e secca e gli sputò in faccia, stringendo la sua gola con ancora più forza.
Un altro po' e Chuuya non sarebbe più riuscito a respirare.

Cosa doveva fare?

Perché in quel momento l'unica cosa che gli riempiva la mente allontanando tutti gli altri pensieri era un ricordo? Il ricordo di Dazai, cinque giorni prima che diceva di aver un brutto presentimento. Intendeva quello, forse? Se lo sentiva?

Cose devo fare?

Prima che la mente potesse pensare il corpo Chuuya agì d'istinto, le sue mani si mossero da sole in direzione del ventre dell'agressore. Colpì con forza all'altezza dell'ombelico, lì sapeva esserci un punto delicato.
L'uomo con un gemito mollò la presa reggendosi la pancia e Chuuya con un colpo di bacino se lo tolse di dosso.

L'uomo rotolò nella polvere, ma dopo un secondo fu un piedi. Chuuya decise che non era il caso di restare a fissare l'uomo riprendersi e cominciò a correre in direzione dell'incrocio più vicino, lì, se non si sbagliava passava una strada abbastanza frequentata, se aveva fortuna poteva cavarsela.

Spoiler: non ebbe fortuna.

Un secondo tizio sbuccò da un angolo buio e lo fece cadere, Chuuya rotolò in avanti e andò a sbattere la testa contro il muro, un secondo dopo aprì gli occhi pronto a difendersi, ma la vista di una pistola puntata nella sua direzione gli impedì di agire.

Si tirò su a sedere reprimendo un gemito, la testa gli faceva male tanto che vedeva il mondo girargli.

- Cosa cazzo pensavi di fare, eh?

Gli chiese uno dei due uomini, quello che lo aveva aggredito per primo, avvicinandosi con discrezione e afferrandogli il viso e puntandogli un coltello alla gola, mentre l'altro qualche metro distante gli puntava addosso la pistola.

Chuuya non rispose, stava cercando di valutare la situazione... Osservò la pistola, magari era finta, ma lui non poteva saperlo e sinceramente non aveva voglia di accertarsene. Erano due armati contro un solo disarmato e abbastanza stordito. Cosa poteva fare? Forse poteva contattare qualcuno con il telefono che per fortuna aveva ancora in tasca...

No...

Troppo complicato, era più facile trovare un modo per avvicinarsi di più alla strada e sperare di essere notato. Sì, era l'idea migliore, ma come senza rischiare che gli facessero saltare la testa con la pistola? Ad un certo punto smise di ragionare e guardò i due uomini con una domanda del tutto logica:

- Cosa cazzo volete da me?

Anche nel buio del vicolo Chuuya vide il ghigno malefico sul viso dell'uomo che aveva davanti, Chuuya storse il naso: era troppo vicino e non decisamente profumato.

- Già, chissà che vogliamo da te? Mhhh, secondo te che potremmo volere, piccola?

Disse l'uomo con fare malizioso, poi allungò una mano e la passò con desderio sul petto di Chuuya, solo per rimanere sconvolto e confuso.
Chuuya nonostante si trovasse in guai seri non potè non trovare comica quella situazione. Ma quanto stupidi erano quei due? L'avevano veramente scambiato per una ragazzina in difesa? Seriamente?

- Sei un po' piatta, ragazzina.

Si lamentò l'uomo che gli stringeva il viso.

- Non per deludervi, ma sono un ragazzo.

Si beccò un pugno in pieno viso e sentì il sangue scorrere caldo dal naso e imbrattargli la giacca.

- Non ci caschiamo sta volta, piccola bastarda.

Disse l'uomo con la pistola avvicinandosi di un passo. Chuuya scoppiò a ridere facendogli sobbalzare:

- Volete controllare?

Chuuya sorrise tra sè e sè: l'uomo per picchiarlo aveva fatto cadere il coltello che era finito ad un centimetro dalla mano di Chuuya.

- Togliti la maglia, anzi no, svestiti completamente.

Ordinò il tipo con la pistola con crescente panico nella voce, evidentemente l'idea di essersi sbagliato stava nascendo dentro di lui.

- Okay, okay.

Chuuya con rapidità afferrò il coltello e lo puntò al collo dell'uomo che aveva di fronte impedendogli di muoversi. Poi parlò con la voce più sicura e beffarda che era in grado di fare, nonostante il naso che non la smetteva di sanguinare:

- Abbassa la pistola, o taglio la gola al tuo amico!

Chuuya si alzò e fece qualche passo indietro, verso la strada senza allontanare il coltello dalla gola dell'uomo e trascinandoselo dietro.
Quello con la pistola scoppiò a ridere:

- Povero deficiente, credi davvero di potermi minacciare così, credi davvero che mi importa di lui? È solo un bastardo come altri.

Chuuya ghignò a sua volta:

- Bene, allora prenditelo.

Spinse l'uomo addosso all'altro, poi si girò e cominciò a correre rapido verso la strada, udì uno sparo, un tonfo poi passi di corsa.

Ci sono quasi.

Pochi metri alla strada principale e sarebbe stato al sicuro... Di colpo cadde a terra di nuovo con il suono di uno sparo nelle orecchie, la gamba gli bruciava tantissimo. Okay, la pistola era anche troppo vera.
Per fortuna, l'aveva colpito solo di striscio, ma quel tanto bastò per farlo inciampare sui suoi piedi.

In un secondo si ritrovò a terra poco distante dalla di e di quel vicolo, la canna fredda della pistola puntata alla testa, che pulsava per la botta appena presa e quella di poco prima.

- Con me non funzionano questi giochetti.

Ghignò l'uomo facendogli scorrere la mano lungo il corpo per capire se era un ragazzo o una ragazza. Chuuya si irrigidì al tocco e strinse i denti, mentre il suo cervello lavorava mille per trovare una soluzione.

- Allora, sei davvero un ragazzo.

Sospirò l'uomo con ancora una mano che stringeva la coscia di Chuuya.

- Peccato, un vero peccato davvero... Mi sarebbe piaciuto divertirmi...

La mano dell'uomo si spostò dalla coscia al viso, lo girò da una parte all'altra, mentre Chuuya sdraiato per terra sentiva il sangue che doveva uscirgli dal naso finirgli in gola.

- Sei comunque proprio carino, magari posso divertirmi comunque? Tu che ne pensi, ragazzino?

Chuuya pensava che era una pessima idea, ma proprio pessima... Però era dell'idea che se solo avesse aperto la bocca avrebbe vomitato tutto il sangue che stava ingoiando. Pensò che se non ci fosse stata la pistola, probabilmente avrebbe vinto lui...

Poi riuscì a sorridere e l'uomo lo squadrò confuso.

Non sono il tipo che si arrende così...

Si tirò su di scatto buttando per terra l'uomo pazienza se gli avrebbe sparato. Certo non gli piaceva l'idea di morire lì così, ma l'idea di essere stuprato o venduto lo attirava ancora meno, tanto valeva rischiare, no?

Quell'uomo non se lo aspettava, ma era comunque pronto, le sue dita agili a manovrare una pistola, non avrebbe mancato il bersaglio. Sia Chuuya che l'uomo lo sapevano molto bene.

Uno sparo.


A. A.

Lalalalalala. Non uccidetemi per la fine di questo lungo capitolo... (:

Ora sono curiosa, cosa pensate sia successo? Se qualcuno ci azzecca gli regalo una caramella.

Se vi è piaciuto lasciatemi una stellina... (;

A domani gentili signori.

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