We are falling like the stars...

By en_pathy

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[COMPLETATA :P] - Non riesco ancora a capirti come vorrei, Chuuya-Kun, ma una cosa l'ho compresa chiaramente... More

Prologo - Nero
1 - Impicaggione alternativa
2 - Baby-sitter ai lanciatori di coltelli
3 - Sconto la pena con l'assasino dei gessetti
4 - Sconto la pena con l'assasino dei gessetti pt.2
5 - Guido una porsche
6 - Cameriere al professore
7 - Sogni segreti, non più tanto segreti
8 - Ripetizioni per pranzo
9 - Adotto una moto
10 - In moto con la mummia
11 - Discepolo di Pitagora
12 - Trovo un lavoro come palla da basket
13 - Ciao zia
14 - Pesco spazzatura
15 - Malattie e fotografie
16 - La mia moto si trasforma in un groviera
17 - Autoinviti
18 - Atsushi say: oh oh
19 - Questo capitolo non è felice
20 - Questo capitolo non è felice pt. 2
21 - Il cielo spiegato da una mummia
22 - Mi sfrattano :D
23 - La casa del minotauro
24 - Gli elefanti becchini ballano la samba
25 - Tecniche di suicidio e matematica
26 - Ora sono un uomo cannone
27 - Amico per un lecca-lecca
28 - I catorci possono bruciare
29 - Mi bullizzano pure i prof
30 - Prigioniero di una sedia
32 - Nero pt. 2
33 - So consolare solo i bambini
34 - Bombe Molotov e palline natalizie
35 - Dazai è un barbonicino
36 - L'amico non più amico
37 - Sono un foglio di carta -_-
Capitolo speciale
38 - La terra è terra
39 - Spoiler: sono sfigato
40 - Dalla padella alla brace
41 - La tana del mostro
42 - Mordo una mummia
43 - Cose sdolcinate
44 - Yoru
Capitolo speciale pt. 2
45 - Mi rapiscono il regalo
46 - Spegnere la luce
47 - Sono un mancato necrofilo
48 - Provo a far ingelosire la carta
49 - Sono un emerito idiota
50 - Mi improvviso cantautore
51 - Le cose cominciano a migliorare
52 - Spasimanti omofobe
53 - Tale mummia tale gatto
Epilogo - Stelle
Grazie per i procioni

31 - Yeee le astronaviii

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By en_pathy

[84 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Chuuya si fermò davanti a casa di Dazai, l'amico lo stava aspettando seduto sul marciapiede davanti al cancello di casa sua e quando lo vide arrivare lo salutò con un cenno del capo, poi salì in moto dietro Chuuya.

- Tieniti forte!

Esclamò il ragazzo più basso prima di partire accelerando pericolosamente, tra una curva e l'altra sentì Dazai stringersi di più a lui e insultarlo.

Arrivarono al parco dove li aspettavano Tachihara, Atsushi e gli altri.

Chuuya parcheggiò la moto e salutò tutti quanti.
Dazai invece, una volta sceso appoggiò una mano sulla spalla di Chuuya e si piegò in avanti tendosi l'altra mano sullo stomaco.

- Che c'è sgombro? Sei deboluccio di stomaco?

- È la tua guida che mi da il volta stomaco!

- La Mia guida è fantastica! Probabilmente stai male dall'invidia.

Furono interrotti da Tachihara, che evidentemente non aveva nessuna vogli di iniziare la serata assistendo a uno dei loro soliti battibecchi:

- Bene, ragazzi... Che vi va di fare?

Dicendolo provò a mettere un braccio sulle spalle di Gin, ma si beccò l'ennesimo pugno sulla spalla dalla ragazza e un'occhiataccia da Akutagawa, Chuuya scosse la testa: Tachihara non aveva proprio speranza.

Dopo un giro per il centro città, la notte era uno spettacolo. Per le vie persone, odori, luci, grida si mescolavano fino a fondersi e diventare una stupenda opera d'arte, sia ammirata da lontano che vissuta da vicino, tornarono al piccolo parco.

Lì Kaji tirò fuori delle birre dallo zaino e le offrì a tutti.

Atsushi lì salutò con un sorriso, non poteva trattenersi ancora, e si incamminò verso casa sua.

- Mi dispiace Chuuya-kun, niente vino per te...

Disse Tachihara in tono di scuse mentre porgeva all'amico una lattina di birra.
Chuuya sbuffò seccato e, mentre cercava di aprire la sua lattina, Dazai gli diede una pacca sulla spalla:

- Sei sicuro di reggere l'alcol Chuuya-Kun? Sai, non sembra proprio...

Chuuya aprì la lattina e bevve un sorso guardandolo male.

- Sta zitto, certo che reggo l'alcol... E sicuramente meglio di te!

- È una sfida?

- Esattamente! Il primo che si ubriaca perde.

Dazai sorrise e arruffò i capelli a Chuuya con fare canzonatorio:

- Perfetto allora ho già vinto.

- Questo è tutto da vedere!

Esclamò Chuuya bevendo un altro abbondante sorso della sua lattina
Tachihara li guardava tutto esaltato dall'idea della sfida:

- Allora io e Kaji facciamo da giudici!

Kaji scoppiò a ridere, facendo sobbalzare Chuuya con la sua risata... ehm... al quanto originale.

- Dovreste bere parecchia birra per ubriacarvi vi serve qualcosa di più forte... Se mi date un secondo vado a prenderlo! Ci state?

- Ci sto.

Risposero in coro Chuuya e Dazai finendo di bere la prima lattina di birra.

Dopo che Kaji tornò poco dopo e cominciò a riempire loro un bicchiere dopo l'altro, Chuuya iniziò a capire sempre meno.

Ad un certo punto arrivò a chiedere ad Akutagawa perché in cielo ci fosse un'astronave quando invece si trattava di un lampione poco lontano.

Vedeva in modo poco nitido, i pensieri sempre più confusi, sempre più assurdi e ingarbugliati, ma continuava a bere per colpa di quella stupida sfida.

Ad un certo punto Dazai gli sfilò il bicchiere dalle mani, di questo il ragazzo aveva un vago ricordo, e sollevò il braccio in aria per impedirgli di prenderlo. Chuuya si sporse in avanti con la mano in alto per riprendersi ciò che gli era stato sottratto, senza badare ad un minuscolo e insignificante dettaglio:

Le loro labbra erano troppo vicine.





Chuuya svegliato da una qualche fonte di luce si mise a sedere di colpo biascicando un assonnato e confuso:

- Ho vinto io, sgombro!

Poi si risdraiò e richiuse gli occhi. Fu a quel punto che una serie di immagini e ricordi confusi lo investirono, che forse un camion avrebbe fatto meno male.

Chuuya si rimise a sedere questa volta aprendo gli occhi e guardandosi intorno cercando di capire dove si trovava. La testa gli faceva parecchio male e ed era attraversata frequentemente da dolorose fitte, che lo deconcentravano e rendevano più difficile del solito elaborare le cose.

Sopra e attorno a lui c'erano degli alberi e qualche lampione ancora acceso... Il cielo era sempre più chiaro, doveva essere quasi l'alba.

Chuuya abbassò gli occhi e realizzò di essersi addormentato su una panchina del parco, Dazai era accanto a lui e dormiva profondamente, stretto contro lo schienale.

Chuuya lo fissò in silenzio e si passò la mano sulle labbra, era perplesso, semplicemente perplesso... Non schifato o chissà cosa. Si erano davvero baciati la sera prima o se lo era solo sognato per colpa dell'alcol?

Stropicciandosi gli occhi e cercando di ignorare la nausea prese il telefono dalla tasca. C'erano dei messaggi di Tachihara: una foto di lui e Dazai addormentati stretti uno all'altro sulla panchina accompagnato dal messaggio: da ubriachi si è sinceri, ora posso ricattarti: ho foto peggiori di questa di voi due (;

Chuuya dovette leggere il messaggio tre volte per capirlo bene... Perché non si ricordava niente della sera prima? Che avevano combinato lui e Dazai? Ma soprattutto cosa avevano visto gli altri?

Lo stomaco di Chuuya brontolò e si rese conto di avere fame. Il ragazzo si alzò dalla panchina e la sua schiena emise un inquietante "crack" poi si incamminò un po' zoppicante a causa della scomoda posizione in cui aveva dormito, verso la moto, salì in sella e fissò Dazai che dormiva sulla panchina.

Dopo un secondo di lotta interiore scese dalla moto e tornò da Dazai, si sedette vicino a lui e lo scosse per una spalla:

- Svegliati, idiota svegliati.

Dazai grugnì qualcosa e si girò da una parte, Chuuya allora fece per dargli una sberla, ma Dazai mezzo assonnato lo prese per un polso e lo attirò bruscamente a sè.

- Ma che caz-

Il resto della frase fu soffocato dalle labbra fredde di Dazai contro le sue.

Chuuya lo fissò ad occhi spalancati, se non era accaduto la sera prima era appena successo.

Durò un paio di secondi, forse meno... Non fece nemmeno in tempo a capire se allontanarsi bruscamente o restare che era già finito.

Dazai allontanò Chuuya da sè e sbadigliò senza aprire gli occhi. Sembrava ancora addormentato... Probabilmente non si era reso conto di quello che era appena successo e non lo aveva fatto consciamente...

Chuuya alzò gli occhi al cielo e si passò il dorso della mano sulle labbra e se lo fissò, il mal di testa gli impediva di mettere due pensieri coerenti in fila. Sospirò rumorosamente poi prese Dazai per le spalle e lo scosse con forza:

- Svegliati, porca puttana.

Dazai biascicò una risposta e socchiuse gli occhi:

- Chuuya-Kun?

- No, guarda tua nonna! Forza alzati che ho fame.

Dazai si mise seduto e si stropicciò gli occhi con un grande sbadiglio. Chuuya lo prese per un polso e lo trascinò fino alla moto dove lo fece salire di peso, poi montò a sua volta.

- Dove... andiamo?

Sbadigliò Dazai, appoggiato quasi completamente a Chuuya, il quale sperò che non si riaddormentasse.

- A casa mia... È abbastanza vicina e mia zia non c'è...

- Non c'è... mhmh. E poi?

- Poi facciamo colazione e ci diamo una sistemata, poi andiamo a casa tua e ci riprendiamo con calma.

- Va bene.

Nel breve tragitto verso a casa Chuuya non riusciva a non pensare...

Era tutto così confuso, tutto così assurdo. Le sue emozioni erano un groviglio perfino più intricato dei suoi ricordi.

Chuuya si passó la lingua sulle labbra screpolate, trovandole calde, troppo calde dopo una notte passata all'aperto, l'ultimo bacio l'aveva scosso parecchio e il fantasma delle labbra di Dazai contro le sue lo accompagnò per tutto il tragitto in moto, non svanì neanche durante la colazione e nemmeno sotto la doccia.

Dazai invece non sembrava ricordarsi niente, sembrava quello di sempre, un po' rintronato certo, ma era quello di sempre.

Forse era meglio così...

Non erano consci o sobri... Chuuya decise che non avrebbe tirato fuori l'argomento, avrebbe fatto, avrebbero fatto come se niente fosse accaduto.

Eppure Chuuya, lo sapeva bene, certe emozioni non sono fatte per essere dimenticate.


A. A.

Buuuuum...

IIHIHIHIHIHIHI FINALMEMTE!
BENE PREPARATEVI AL PROSSIMO CAPITOLO, MENTRE LO SCRIVEVO TREMAVO... (;

Se il capitolo vi è piaciuto vi ricordo di lasciarmi una stellina...

Ora mi eclisso a studiare latino e greco che fra poco inizia la scuola e io ho non ho fatto un cazzo per tutta l'estate, voglio morire, mood Dazai on.

A domani, se il latino non mi uccide.

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