[76 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]
Chuuya tossicchiò passandosi un po' la mano sul viso per pulirsi e scacciare i residui della piccola nuvola di polvere nera che lo aveva beccato in pieno viso.
Perché alla fine toccava sempre a lui mettere mano ai catorc- alle macchine d'epoca? Specialmente quelle che non avevano più speranza, e che padroni vecchi e morbosi troppo affezionati per disfarsene provavano a portarle a sistemare.
- Hirotsu, questa macchina è praticamente andata... I freni sembrano qui solo per bellezza... Parte del motore è irreparabile e noi qui non abbiamo pezzi di ricambio compatibili...
Hirotsu gli fece un cenno scuotendo la sigaretta a mezz'aria...
- Parcheggiala di là... Ci darò un occhio nei prossimi giorni e vediamo cosa si può fare.
Chuuya annuì e spostò la macchina dove gli era stato detto, poi con ancora tutta la faccia impiastricciata di quella strana sostanza si avvicinò a Tachihara.
Del ragazzo si vedevano solo le gambe con addosso la sua tuta di lavoro grande il doppio del dovuto e i piedi con dei grossi stivali. Il resto del ragazzo era completamente infilato sotto un camper non troppo vecchio, ma nemmeno troppo nuovo da non avere problemi facili da risolvere.
Chuuya si chinò e si affacciò sotto il camper, stava per chiedere all'amico se avesse bisogno di aiuto quando sentì Tachihara fischiettare tutto allegro.
Chuuya aggrottò le sopracciglia con fare divertito: non lo aveva mai visto così...
- Ehi, Tachi!
Esclamò Chuuya tirando una sberla sul ginocchio dell'amico, quello subito smise di canticchiare e facendo scorrere in avanti la tavolo sul quale era sdraiato con un fastidioso cigolio si tirò fuori da sotto il veicolo.
- Che vuoi tu?
- Ti serve una mano per caso?
- Sei riuscito a sistemare quel rottam- volevo dire macchina d'epoca???
Chiese Tachihara spalancando gli occhi visibilmente stupito, Chuuya ridacchiò e scosse la testa:
- Puft, ma ti pare? Era una cosa impossibile, l'ho messa di là... Hirotsu ha detto che ci pensa lui.
Tachihara annuì, poi si guardò attorno sognante completamente perso nei suoi pensieri... Chuuya allora lo fissò perplesso, poi gli tirò un pugno sul braccio.
- Sembri completamente andato, Tachi! Ti piace proprio quella tipa! Ahn... A proposito... Come va?
Tachihara si strinse il braccio nel punto colpito da Chuuya con un lamento esagerato.
- Ahiii. Proprio lì mi ha beccato...
- Lì dove scusa?
- Dove ho i segni dell'amore della mia amata.
Chuuya sollevò le sopracciglia perplesso ed incrociò le braccia, intendeva proprio quello che intendeva, Tachihara?
- Non ti credo, fammi vedere.
Con un sorriso sognante Tachihara si sollevò la manica della maglietta larga e sporca di olio che indossava, mostrando uno strato di pelle sotto la spalla blu per i lividi.
Chuuya non potè non scoppiare a ridere:
- Altro che segni dell'amore, quella lì ti ha preso a pugni.
Tachihara sbattè le palpebre a lungo poi scosse le spalle...
- Almeno è un contatto fisico, è un primo passo no?
Chuuya sbuffò, non voleva distruggere i fragili sogni dell'amico quindi cercò di essere più delicato possibile:
- Sei senza speranza, ma proprio tanto.
Okay, nuova scoperta: non sapeva essere delicato, per nulla.
Tachihara lo guardò in silenzio per un po', poi scattò in piedi di colpo!
- Ho un'idea fantastica, Chuuya-Kun.
- Aiuto...
- Organizziamo un'altra serata!
- Eh?
- Come quella della scorsa volta, dai... Magari chiedo a Kaji di portare qualcosa da bere... Un po' di birra e qualche super alcolico, magari.
- Allora anche del vino! Io vengo solo se c'è del vino.
Tachihara rise:
- Sei incorreggibile... Vedo quello che riesco a trovare, d'accordo?
- Affare fatto!
- Invita pure la stessa gente dell'altra volta che erano simpatici e qualcun altro se ti va.
- Devo portarmi dietro Dazai?
Tachihara fece un sorrisetto furbo mentre si passava le mani sui pantaloni per togliere il grasso nero e oleoso di cui erano sporche.
- Perché no? Tanto si vede che vi divertite a insultarvi!
- Ma fammi il piacere...
- Dico sul serio, Chuuya-Kun.
- Va bene... Va bene... Me lo porto dietro!
Tachihara sorrise:
- Bene... Molto bene! Facciamo sabato?
- Sabato lavoro, ti ricordo...
- Giusto, giusto... Allora che ne dici di venerdì prossimo? È perfetto, il giorno dopo niente scuola quindi possiamo fare tardi!
- Va bene... Ci sto.
Tachihara battè il pugno a Chuuya ancora più felice e energico di prima.
- Adesso dobbiamo solo invitare gli altri, se poi mi dai i numeri Chuuya-Kun... Se mi dai i numeri faccio un gruppo!
- Certo, certo... Sta sera ti mando tutto.
- Fantastico!
Tachihara si risdraiò e tornò fischiettando sotto il camper, lasciando lì Chuuya, in piedi in mezzo all'officina a fissarlo tra l'esasperato, il divertito e il perplesso.
- Chuuya-Kun, se non hai niente da fare pulisci gli attrezzi che non usi più e da una spazzata nella zona dietro quella BMW... Là il pavimento fa davvero schifo!
- Certo... Ora procedo, Hirotsu-San.
Chuuya recuperò scopa e strofinaccio e cominciò a ripulire dove doveva, pensieroso.
Sabato sarebbe tornata Koyo e sarebbe rimasta per una settimana... Quindi venerdì dopo la serata sarebbe potuto tornare da Dazai a dormire.
Nonostante la sontuosità di quella casa che in primo luogo lo aveva messo parecchio a disagio non si stava trovando male.
Nè Dazai, nè Mori erano di cattiva compagnia, anche se l'ultimo era a casa raramente e Chuuya lo incrociava di rado.
In più si stava abituando e stava a cominciando ad amare tutto quello: i pomeriggi e le sere dove ascoltava Dazai suonare, i piatti sempre pronti e parecchio squisiti, la pace di quella casa e la compagnia di Dazai.
Vivere con lui non si stava rivelando così terribile come si aspettava... La sua presenza era quasi... Piacevole. Una sicurezza un più.
Nonostante le continue litigate tra loro due c'era un non detto che contava molto di più di tutte le parole sprecate per insultarsi e punzecchiarsi.
Chuuya ripensò alla sera prima dove, dopo cena, si erano messi entrambi sul divano nero del salone: Dazai a leggere e Chuuya a ripassare per la verifica del giorno seguente, un accanto all'altro. Il tutto con una normalità incredibile che faceva sembrare il tutto parte della loro quotidianità da sempre.
In poco tempo sfinito dalla quantità di lavoro di quei giorni Chuuya si era addormentato sul divano, aveva un vago ricordo di essere piombato addosso a Dazai mentre dormiva e si ricordava anche la sensazione della mano del ragazzo tra i suoi capelli.
La mattina dopo, Chuuya si era risvegliato nel suo letto, stupendosi e non poco. Subito si era chiesto inevitabilmente se quello successo la sera prima fosse soltanto un sogno, ma i vestiti che portava ancora attorno e il suo libro e quello di Dazai abbandonati sul divano smentirono la sua teoria.
A. A.
:D
Nulla, vi piacerebbe che facessi un capitolo "speciale" dove ci sono alcune chat del gruppo whatsapp fatto da Tachihara?
Preparatevi... Alla serata le cose cambieranno...
A domani (;