170 kili di mele -Schiavi di...

By SamyPassion

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Sara viene svegliata nel cuore della notte dall'irruzione della guardia di finanza. In pochi attimi suo marit... More

🍎Introduzione 🍏
Prologo
🍏Trailer🍎
1. 🍏Cadere dal letto🍎
2. 🍏Rifiuto🍎
3. 🍎La fine di un sogno🍏
5. 🍏Peccati di gola🍎
6.🍏Mele gemelle🍎
7. 🍎 Ci si innamora anche nel peccato🍏
8. 🍎 Il seme del peccato 🍏
9. 🍎Mele marce🍏
10. 🍏Vita nuova🍎
11. 🍏 Il frutto proibito 🍎
12. 🍎 Il pomo delle sorprese 🍏
13. 🍎 Caduta libera 🍏
14. 🍎 Ricordi tossici 🍏
15. 🍎 Ceste e kili 🍏
16. 🍏Amore malato🍎
17. 🍎Completamente🍏
18. 🍏Incidenti di percorso🍎
19. 🍏Percorsi d'amore🍎
20. 🍏Le radici del cuore🍎
21. 🍎Le forme dell'amore🍏
22. 🍎Giochi peccaminosi🍏
23. 🍏Funambol Black🍎
24. 🍎 Raphael 🍏
25. 🍏Ritrovarsi🍎
26. 🍎 Momenti di sconforto🍏
27. 🍎Prima di partire🍏
Importante!
🍏Dove posso trovarlo?🍏

4. 🍏Nuove conoscenze🍎

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By SamyPassion

Finalmente al sicuro dalle mie squilibrate emozioni, mi lascio andare ai miei sproloqui in auto. Mi guardo allo specchietto retrovisore mentre accendo il motore e faccio manovra, e realizzo che quel pezzo di stoffa che prima carezzava la sua pelle ora struscia sulla mia facendomi avvampare.

Da dove sei uscito fuori piccolo impertinente ragazzo? Dovevi proprio essere lì mentre gli angeli avevano deciso di piangere il diluvio universale? Perché a nonna piacciono le tue mele?

Infilo con rabbia una mano nella busta ed estraggo una mela, la sfrego sulla stoffa e le do un morso rimanendone letteralmente stregata. Oh cavolo! È davvero deliziosa, e che succo saporito. Nonna non fallisce mai! Ecco perché ci teneva tanto affinché andassi a comprare da loro... un nettare speciale, zuccherino, una consistenza tosta e spugnosa. Inimitabile.

Cerco di scacciare dalla mente quel pensiero fisso delle sue labbra calde, scuotendo il capo e accelero verso casa. Svanisci, maledizione!

Il telefono squilla, sul display il numero è sconosciuto, premo il tasto verde

«Pronto!»
«Amore mio, ciao! Finalmente.» la voce di Mauro si diffonde come fiori d'acacia per tutto l'abitacolo, lasciandomi emozionata e in difficoltà a rispondere.

«M-Mauro, sei tu?» balbetto
«Sono io... come stai? Il nove giugno ci sarà la prima udienza, finalmente! Manca poco e speriamo che l'avvocato mi faccia ottenere gli arresti domiciliari.»

«Che bella notizia! Io mi sono trasferita momentaneamente a casa di nonna Marianna, non sapevo dove altro andare. Tra poco mi metterò in cerca di un lavoro per pagare le spese legali.»

«Ho saputo da Giacomo che sei lì! Vedrai che presto ci riapproprieremo di tutti i nostri beni e torneremo a casa nostra.»

«Me lo auguro davvero! Sarebbe un sogno.»

«Ti prometto che continueremo a vivere il nostro sogno, abbi fiducia in me! Ora è scaduto il tempo, mi faccio vivo io, ti amo.»

La telefonata si interrompe e una lacrima consapevole che non si avvererà quello che afferma, scivola giù fino a pizzicare le labbra con il suo sapore salato. Finalmente quell'azzecca garbugli ha fatto qualcosa di buono! Voglio parlare con Martina, subito.

Accosto sul bordo della strada e cerco il numero in rubrica, invio la chiamata e Martina risponde subito al telefono.

«Sara! Ero in pensiero, non farlo mai più! Come stai?» si mangia le parole travolta dall'ansia e dall'emozione nel sentirmi.

«Scusami, ero veramente sfinita che ho dormito per ben sedici ore di fila, a nonna ho detto tutta la verità» ammetto sollevata.

«E lei? Come ha reagito? Che ti ha detto?» incalza curiosa e meno ansiosa.

«Nonna è da sempre la persona migliore al mondo e non me ne ha fatto una colpa, anzi, ha capito e si è preoccupata per noi, piuttosto, dimmi che cosa ha detto l'avvocato!»

«C'è andato Giacomo e ha detto che essendo pulito, probabilmente gli daranno i domiciliari e se lui riesce a testimoniare contro i genitori, dicendo nient'altro che la verità, verrà completamente scagionato. Non sei felice?» cinguetta soddisfatta dalla buona nuova.

«Wow! Non ci posso credere, Marty! Finalmente riavremo la nostra vita e quest'incubo finirà per sempre.» sospiro emozionata dalla novella.

«Sì, Sara. Finalmente torneremo a vivere vicine e potremo stare insieme come sempre, mi manchi già da morire, sto impazzendo sapendoti lontana e per di più con quei pazzi dei tuoi genitori...» la interrompo subito informandola del fatto che finora non li ho visti e che credo non siano proprio presenti in casa.

«Tranquilla Marty! A casa non ci sono, a nonna non ho chiesto nulla ma, finora non pervenuti! A questo punto non è necessario che io cerchi lavoro qui, se a breve Mauro potrà testimoniare e liberarsi da ogni accusa, non ne vale la pena. Che ne pensi?»

«Assolutamente d'accordo con te, Sara! Meno ci stai in quel posto e meglio è, io non mi sento tranquilla per niente. Poi non dimenticare che hai ancora ottantamila euro, Giacomo ha lasciato a quell'avvoltoio cinquemila euro in più per far bene il suo lavoro e chiudere la causa. Stasera ti faccio un vaglia postale da mille euro così sono tranquilla che l'otto parti e vieni su da me per l'udienza con le tasche piene, e poi dovrai fare shopping, come fai? Lì ci sono boutìques degne di nota o solo negozietti?»

«Per ora ho abbastanza indumenti con me, Mauro ha pensato davvero a tutto, appena vengo a Milano, ci rifaremo insieme. Promesso! Sto già facendo il conto alla rovescia.»

«Allora ci sentiamo presto sorellina! Mi raccomando; fai la brava e non dimenticarti di chiamarmi e messaggiarmi. Un abbraccio grande!»La telefonata si chiude lasciandomi felice, sognate e soprattutto, serena.

Forse riuscirò a riprendere la mia vita nel più breve tempo possibile e cancellare questo dramma come se non fosse mai successo niente. Accendo il motore e torno a casa intenta a lasciare la spesa e cambiarmi d'abito per poi tornare in paese e concludere le ultime commissioni.

Nonna è la fuori che che mi aspetta e appena scorge la mia figura le sue labbra si levano in un sorriso che riempie l'anima e scalda il cuore. Quanto mi sei mancata, nonnina! Di tutta la merda che ho dovuto ingoiare qui dentro, tu sei l'unica gioia che permetto alla mia mente di ricordare. Non dimenticherò mai il tuo sguardo sanguinante di quel maledetto pomeriggio e le lame che hanno trafitto la mia anima, privandomi di essa per sempre. Sono dannata e tale resterò fino al giorno in cui...

«Amore mio! Ti sei bagnata, non è vero? Immaginavo che l'acquazzone ti avesse presa in pieno. Mi dispiace tanto...»

«Nonna, non preoccuparti. Guardami, sono già asciutta. Era solo pioggia.»

«E dimmi, chi ti ha dato questa camicia?»

Oh, non ti sfugge niente! Di colpo l'immagine di Gioele prende di nuovo forma nella mia testa che birichina mi fa perdere in un sorriso compiaciuto.

«Ah, sì! Questa... beh, il ragazzo del mercato mi ha visto in difficoltà e mi ha lasciato la sua camicia dopo avermi fatta asciugare nel furgone. Domani gliela restituisco pulita.»

«Oh, ma che bravo ragazzo! Scommetto era Fabrizio!» afferma sicura di sé.

«Mi dispiace deluderti, nonna, ma non so chi sia, Fabrizio.»

«Non sei andata dai Brunacci a fare la spesa?»domanda con la sua mano grassottella che strofina il mento lentamente.

"Sì! Certo! Sono andata proprio da loro, ma il ragazzo che mi ha dato la camicia si chiama Gioele."

«Gioele? Davvero? E' molto caro anche quel figliolo ma è un pò più sulle sue rispetto al fratello, generalmente non è così generoso con le ragazze, a meno che non se le porti sul fienile. Capito che voglio dire, vero?» ridacchia smaliziata.

«Oh, oh... davvero? Onestamente non mi sembrava tanto scaltro, è stato solo gentile e, quando ha saputo che ero tua nipote ancora di più!»

«Che bravo figliolo, corro a fare il torcolo con le mele che tanto adora, per ringraziarlo... tu, però, stai attenta. E' sveglio fin troppo quel ragazzo e non vorrei che si approfittasse della fragilità di questo momento.» Con le sue gambette corte e tozze, corre in cucina intenta nel realizzare al più presto il suo sublime dono di ringraziamento.

Afferro le buste che sono poggiate sul sedile anteriore dell'auto e le porto in cucina per poi andare in camera mia a cambiarmi. Le parole di nonna mi incuriosiscono parecchio, in Gioele non ho visto un ragazzo "svelto" anzi, mi sembrava puro; quanto non ci capisco niente sulla gente... mentre continuo a borbottare tra me e me, mi sfilo delicatamente la sua camicia di dosso e vaporizzo goccioline del mio profumo attorno al colletto. So di essere una provocatrice nata, ma voglio davvero scoprire chi è questo ragazzo, anche se forse tra qualche giorno me ne dovrò andare.

L'euforia mi porta a volteggiare leggera su me stessa, scendo le scale, do un bacio a nonna che contraccambia felice, ed esco di casa per proseguire nel fare la spesa. La vista da quassù è mozzafiato, non ricordavo quanto fosse bello uscire di casa, respirare l'aria pulita e, vedere il riflesso del sole dopo un temporale che si specchia sulle acque verdastre del lago. Milano possiede altre bellezze e confort, ma non ha di certo questi affascinati luoghi dove respirare la vita e poter riflettere su tanta bellezza che la natura incontaminata ci regala senza pretendere nulla.

Pian piano torno padrona dei luoghi d'infanzia e soddisfatta mi fermo al bar difronte al molo, quando sono andata via io, era molto trasandato e frequentato da anziani che giocavano a carte per ore e ore, oggi lo trovo completamente rinnovato e di nicchia, gestito da dei giovani ragazzi.

«Buongiorno! Che cosa le posso servire?» domanda con lo sguardo sorridente una giovane donna dagli occhi nocciola come le scorze delle noci, illuminate da qualche striatura color oro. La osservo bene e, il suo volto mi risulta molto familiare.

«Ehi, ma tu sei Sara?» domanda con un sorriso a tremila denti.

«Sì! Sono io e tu... no!! Non Dirmi che sei Alice!! Alice Moretti, non posso crederci!»

«Sono proprio io. Quanto tempo, come stai? Che fine hai fatto? Non ti ho più vista dalla festa del diploma.»

«Sono successe tante cose... ho conosciuto mio marito all'università a Milano e due anni dopo ci siamo sposati.»

«Quindi sei andata a Milano a fare l'Uni? Non lo sapevo... comunque oggi sei mia ospite, ordina ciò che vuoi, offro io!»

Tentando di svicolare alle sue giuste domande mi arrampico sugli specchi mettendo avanti università e Mauro. Io e Alice per un anno simo sempre uscite insieme e ci volevamo tanto bene, sicuramente ha sofferto il mio distacco e ancor di più la mia indifferenza, mentre loro pensavano a vivere l loro vita... io ero chiusa in una gabbia e urlavo al mondo sordo prima dell'efferato gesto che mi ha strappato via l'anima.

                                         🍎 🍏

Finalmente abbiamo incontrato Alice, abbiamo saputo qualcosa in più su Gioele e, ahimè, qualcosa di tremendo non troppo tardi sarà rivelato🥺... domani la scusa della camicia ci farà rivedere Gioele 😻e chissà se riusciremo a scoprire qualcosa in più su questo giovane Tombeur de femmes . Grazie ancora una volta per essere qui con Sara, sto cercando di farmi perdonare l'assenza dei giorni scorsi... un bacio grande a tutte♥️✨.

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