170 kili di mele -Schiavi di...

By SamyPassion

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Sara viene svegliata nel cuore della notte dall'irruzione della guardia di finanza. In pochi attimi suo marit... More

🍎Introduzione 🍏
Prologo
🍏Trailer🍎
1. 🍏Cadere dal letto🍎
3. 🍎La fine di un sogno🍏
4. 🍏Nuove conoscenze🍎
5. 🍏Peccati di gola🍎
6.🍏Mele gemelle🍎
7. 🍎 Ci si innamora anche nel peccato🍏
8. 🍎 Il seme del peccato 🍏
9. 🍎Mele marce🍏
10. 🍏Vita nuova🍎
11. 🍏 Il frutto proibito 🍎
12. 🍎 Il pomo delle sorprese 🍏
13. 🍎 Caduta libera 🍏
14. 🍎 Ricordi tossici 🍏
15. 🍎 Ceste e kili 🍏
16. 🍏Amore malato🍎
17. 🍎Completamente🍏
18. 🍏Incidenti di percorso🍎
19. 🍏Percorsi d'amore🍎
20. 🍏Le radici del cuore🍎
21. 🍎Le forme dell'amore🍏
22. 🍎Giochi peccaminosi🍏
23. 🍏Funambol Black🍎
24. 🍎 Raphael 🍏
25. 🍏Ritrovarsi🍎
26. 🍎 Momenti di sconforto🍏
27. 🍎Prima di partire🍏
Importante!
🍏Dove posso trovarlo?🍏

2. 🍏Rifiuto🍎

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By SamyPassion

Per risplendere non abbiamo bisogno di gioielli. I diamanti più preziosi per un uomo, sono contemplabili nello scintillio di due iridi libere di ammirare il sole senza schermi. Il fascino, la classe e la bellezza sono altra cosa.


La strada che mi divide da casa di Giacomo e Martina sembra interminabile. L'ansia mi attanaglia lo stomaco.

Non credo ad una sola parola di quello che hanno detto quei finanzieri! Le accuse sono infondate! Mi mio marito è un uomo onesto e la sua azienda lavora troppo per avere altri impegni di dubbia natura. Non ha bisogno di altri guadagni. Sarà stato qualcuno invidioso di lui, ne sono certa!

Un'automobile dall'altra corsia emette un lungo suono di clacson, mi ridesto dai pensieri e prontamente sterzo, rientrando nella mia corsia. Una massiccia dose di adrenalina frizza nell'interezza del mio corpo che poteva essere stato appena sminuzzato dalle lamiere, se quel poveraccio non mi avesse svegliata dal torpore e dallo schifo che è diventata la mia esistenza.

Basta Sara! Stai attenta! Concentrati e stacci con la testa. Vuoi morire? In effetti vorrei morire! Sarebbe tutto più semplice, non dovrei subire le chiacchiere e i pettegolezzi che si creeranno nelle prossime ore.

Accendo il pulsante dell'auto radio e mi metto a cantare a squarciagola la canzone più bella che io conosca.

"Sere nere" di Tiziano Ferro.
Che non c'è tempo
Non c'è spazio
E mai nessuno capirà
Puoi rimanere
Perché fa male male
Male da morire
Senza te

Il ritornello migliore e peggiore di sempre, quello che sradica sadico la mia rabbia e il mio dolore dal petto, fino a farmi scoppiare in un pianto dove riecheggiano urla e singhiozzi.

Il telefono squilla, accosto e premo il tasto verde. Con la mano asciugo le lacrime e tiro su con il naso.

«Pronto! Chi è?»
«Buongiorno! Sono il legale di suo marito, la aspetto con la parcella di cinquemila euro alle ore sedici, presso il mio studio in via della Spiga! Non un minuto in più, altrimenti Mauro potrà difendersi da solo in tribunale!» Interrompe con sdegno la conversazione.

La telefonata cade senza darmi il diritto di replica. Dal tono e dalla pesantezza della voce di quel cavernicolo si denota moltissima maleducazione e ignoranza.

Perché Mauro avrà scelto questo personaggio? Sarà suo complice? Si conoscevano già? Sono sempre più incredula. Sembra di vivere una realtà non mia. Ieri mattina ero a fare shopping a là Maison Chanel e questa mattina sono la moglie di un delinquente.

Finalmente arrivo in Corso Sempione, dove vi è la casa dei miei amici. Il parcheggio privato dovrebbe essere il numero E19, posteggio l'auto e trovo i ragazzi ad attendermi davanti all'ascensore.

Martina in tutta la sua eleganza mi fa cenno di seguirla. Giacomo un po' più preoccupato, rimane serio.

«Vieni, Sara! Entra.» Con le braccia mi circonda vita e spalle in un saldo abbraccio.
«Vedrai, andrà tutto bene... ti aiuteremo noi, non disperare» al suo abbraccio si aggiunge quello di Giacomo che sa sempre infondere calore e sicurezza.

Finalmente raggiungiamo l'ingresso della loro lussuosa dimora che si apre in un salone vittoriano, dove Amelia, loro fedele colf, ci raggiunge con te e pasticcini, sollevandoci dall'impiccio di borse e soprabiti.

«Amelia! Appena hai finito, prepara un bagno caldo e abiti puliti per la signora» comanda Martina

«Certamente, signora!» replica ubbidiente la domestica.

«Ora bevi un po' di te e concediti un bel bagno caldo, poi parleremo.»

«No! Martina, no! Adesso voglio sapere tutto»trafiggo Giacomo con gli occhi iniettati di sangue, pretendendo una risposta.

«Okay! Va bene, accomodati sul divano» i due si guardano, deglutiscono saliva e finalmente è Giacomo a prendere la parola.

«Sai, Sara... non voglio assolutamente giustificare il comportamento di Mauro, però, ecco... lui ci si è trovato. In questa storia i responsabili sono i suoi genitori, in particolar modo sua madre. Una donna avida che venderebbe la madre per due misere lire.»sospira prendendo una pausa

«Conosco molto bene Adelaide, con questo cosa vuoi dire? Che lei è coinvolta in? Prostituzione? Droga? Frode? Cosa?»

«Purtroppo, quando Mauro si è affacciato nel mondo degli affari, teneva le redini di tutto sua madre, lui ha proseguito, diciamo solo nella parte amministrativa, ovvero la gestione spicciola dell'azienda. E' voluto partire dal basso cercando di imparare il lavoro delle vigne, dove per altro diventò molto competente, e si innamorò completamente di questo mestiere. Da lì crebbe fino a diventare un brillante imprenditore, cosa che i tuoi suoceri, non sono mai stati. Loro creavano problemi e amavano i soldi facili, e tu sai per soldi facili cosa intendo...»

«Dio mio!» mi copro il volto dalla vergogna.

«Perciò mia suocera gestiva nelle stanze sovrastanti il vigneto un giro di droga e prostituzione, giusto?»

«Giusto!  Mauro si è trovato davanti a tutto questo solo poco tempo fa, ha litigato di brutto con la madre, fino ad estrometterla e a cacciare tutto il carrozzone fuori... qualcuno non ha gradito e quando lui si è reso conto di essere intercettato, è riuscito a mettere via solo questa borsa per assicurarti un minimo di ripartenza che assolutamente non potrà avvenire qui. Ti massacrerebbero.» ammette ferito e angustiato Giacomo.

«Da quanto eravate al corrente?» sibilo

«Due settimane, non di più! Il punto è che devi andartene da qui, Sara. Chi cerca vendetta va a colpire sempre la famiglia, e tu sei l'unica fuori di galera»

«Non posso lasciare Mauro in balia di questi maledetti! Oggi mi attende il suo legale a studio, non posso dargli buca, vuole l'anticipo di cinquemila euro, altrimenti non assicurerà la giusta difesa a mio marito.» rivelo sgomenta

«Ascolta, ti proponiamo una soluzione iniziale. Io e Martina possiamo intrattenere rapporti con la difesa al posto tuo, abbiamo tutte le deleghe che ci occorrono da parte di Mauro, i soldi anche, tu ti tratterrai il necessario per ricominciare da qualche parte lontano da qui. Nel frattempo ci terremo in contatto per qualsiasi cosa.» suggerisce Giacomo ben istruito.

«Che cosa c'è nel borsone che vi ha lasciato Mauro?»chiedo del tutto rassegnata dalle sue parole. Il mio saggio amico dagli occhi bruni e dal carattere di ferro sta cercando di proteggermi e perciò devo andarmene.

«Ci sono novantamila euro, un Mac, un iPhone nuovo con scheda appena acquistata, gioielli e abiti nuovi. Ha pensato solo a te. Di lui non gli importava nulla.»

«Quanto verrà a costare una causa simile? Non basteranno centomila euro, Sara.» conclude Giacomo, già ferrato nel discorso.

«Faremo a modo mio. Io mi prenderò solo vestiti e gioielli che rivenderò in caso di necessità, voi tenete tutti i contanti per pagare la causa. Non posso portargli via nemmeno un centesimo, morirei se o facessi.»

«Sara, come farai ad affrontare un viaggio senza soldi? Sei impazzita? Non te lo lasceremo fare!»Sbotta Martina in lacrime «Già è difficile lasciarti andare, amica mia, non te lo permetteremo!»

«Ormai è deciso! Per favore, ragazzi.»

«Ora vado a lavarmi, il viaggio è lungo, l'Umbria mi aspetta!» rivelo con gli occhi pieni di lacrime.

«Come? Torni a casa dai tuoi?» domanda Martina

«Non ho altra scelta... devo andarci, me la caverò! Voi aiutate Mauro ad uscire di prigione, vi prego.»

In un attimo svanisco nel corridoio, appena in bagno lascio cadere a terra i miei vestiti, stanca e martoriata entro nella lussuosa vasca piena di schiuma e petali di rose bianche. Non riesco ancora a credere a tutto questo, e immergo testa e corpo come a voler sparire. L'acqua profumata è gentile, mi inghiotte lavando via ogni confusione e mi  dona per qualche eterno secondo, pace, calore e silenzio.

Riemergo con le idee chiare. Mille euro! Questa sarà la somma che porterò con me. Dolcemente lascio cullare il mio corpo da piccole increspature artificiali dell'acqua, mi tuffo nei ricordi più preziosi che ho condiviso con Mauro e ne traggo la forza per andare avanti e sopportare tutto questo.

Ce la faremo amore mio, vedrai! Ce la faremo...
Il tempo stringe, rigenerata nel corpo ma non nell'anima, afferro il telefono e chiamo mia nonna Marianna. La sua gentilezza ha sempre fatto la differenza, rispetto alla cattiveria e l'egoismo dei miei genitori. In lei sono certa di trovare amore e conforto.

«Ciao, nonna! Come stai?»

«Figlia mia! Buongiorno. Che bellissima sorpresa mi fai! Io sto bene, voi? Quando venite a trovarmi?»

«Proprio ora sto preparando i bagagli, sei contenta?»

«Mi fai un regalo meraviglioso, Sara. Vi faccio preparare la stanza degli ospiti» cinguetta rallegrata dalla novella.

«Andrà benissimo la mia camera d'infanzia, nonna, verrò da sola» rivelo con la voce tremante.

«Immagino che il tuo Mauro sarà sommerso dal lavoro... in ogni caso ora devo chiamare Anna, così lava e prepara tutto. Fammi sapere con un messaggio quando parti. Mi raccomando vai piano e ogni tanto fermati a fare una piccola pausa. A presto amore mio!»

«Va bene! A dopo, nonna»

La sua voce è in grado di trapassare ogni filo e infondersi a chetare l'anima. Il suono più dolce che il mio cuore conosca. Non so che tipo di reazione avrà appena verrà a conoscenza della situazione, ma sono certa del fatto che lei mi sosterrà e sarà un'ottima spalla su cui appoggiarmi.

Il peggio avverrà nel momento in cui lo sapranno i miei genitori.
Loro sono due egoisti, cattivi che godono nel vedermi soffrire e pungolarmi. Ora non posso permettermi di perdere tempo nel pensare a loro.

Sopra al letto c'è il borsone verde con gli effetti personali che mi ha lasciato Mauro. Inspiro aria e con coraggio faccio scivolare la zip verso il basso. Una lettera rossa con impresso il mio nome.
Per Sara. Una lacrima bagna il sigillo della missiva, la afferro, me la porto al cuore stringendola forte e ne respiro l'odore che emana.

Decido di non leggerla, estraggo tutti i soldi, li pongo con cura sopra lo scrittoio di Martina, prendo solo un jeans e una camicia celeste, mi vesto, afferro il borsone, la lettera e raggiungo i miei amici nel salone. I due mi aspettano con i fogli delle deleghe, pronti per essere firmati. Avanzo emozionata all'idea di non poterli più vedere ogni giorno.

«Ragazzi, ci siamo!» mormoro commossa.
Martina mi salta al collo in lacrime «io non ce la faccio, Sara!» ammette disperata tra un singhiozzo e l'altro. La stringo più forte che posso cercando di non piangere quanto lei e di auto convincermi che sarà solo una cosa provvisoria e che molto presto tutto tornerà come era prima.

Giacomo si avvicina e ci circonda in un caldo abbraccio entrambe. Quando sono arrivata qui a Milano per tutti gli amici di Mauro ero soltanto un insetto da schiacciare. Una contadina del centro Italia che non godeva di nessuna discendenza aristocratica. Non c'è stata una volta che io mu sia sentita accettata finché non ho conosciuto loro due.

Gli unici veri signori, meritevoli del loro titolo. Dotati di un'estrema generosità, classe ed eleganza. Si venne a creare subito un gran feeling che divenne una vera e pura amicizia. Martina mi insegnò tutto, dal muovere la prima forchetta, a quale abito fosse idoneo al tipo di occasione da indossare.

Da me si lasciarono insegnare a godersi la libertà di un picnic, di una giornata al mare, ai parchi gioco. Nel loro elenco di bon ton queste cose non erano previste. Ora, così violentemente, dobbiamo lasciarci senza sapere quando e se ci rivedremo ancora.

«Ho lasciato i soldi sopra al tuo scrittoio, mi sono trattenuta solo mille euro. Mi raccomando, non ditelo a Mauro. Aiutatelo solo a fare giustizia. Siete la mia vita, la mia famiglia, ragazzi. Non avete idea di quanto io vi voglia bene.» Le mie dita attraverso un inchiostro nero come il mio stato d'animo, stringono ciò che disegna il mio nome su più pezzi di carta e, senza infierire ulteriormente, mi dileguo senza voltarmi indietro. Il dolore mi dilania il petto e mi mozza il respiro.

Amelia chiude la porta alle mie spalle soffocando il pianto a dirotto della mia unica e vera amica.

La mia permanenza qui è terminata, insieme ai giorni più belli della mia vita. Salgo in auto e mi abbandono in un pianto disperato. Ho paura!

Lascio passare qualche minuto per prendere atto di quello che sta per accadere e di ciò che sino costretta a lasciare, inspiro aria e mi calmo. Inserisco la chiave nel quadro, accendo il motore pronta a fare un salto nel vuoto, lo stesso vuoto che mi condusse qui cinque anni fa.
🍎🍏

L'0ra dei saluti è arrivata per Sara, Martina e Giacomo. Una di quelle amicizie che scaldano il cuore e che è doloroso lasciare. Ora vediamo in che tipo di ambiente tornerà a vivere Sara che purtroppo non ha mezzi per andare altrove. Rifiutando i soldi che le aveva lasciato Mauro questa è purtroppo la sua unica via di fuga low cost. Grazie per essere qui! Vi aspetto nel prossimo frizzante capitolo. 😘🍎🍏

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