Quelle labbra così simili a quelle di Alice... quegli occhi blu come i miei ma grandi come i suoi e poi quelle manine così piccole che tengono strette le mie nel sonno come per paura di perdermi di nuovo. Ma non mi perderai amore di papà. Non mi hai mai perso.
Sono estasiato. Imbambolato a guardarla nel letto al mio fianco mentre dorme e sogna come un angioletto.
"Ehi. Che C'è?"
" Si è addormentata a metà favola."
"Claudio Conforti che racconta favole. L'avresti mai detto?"
Mi dice stendendosi nel letto con noi.
E anche lei si perde a guardare la meraviglia che insieme abbiamo creato.
"È così bella. È bellissima nostra figlia Alice"
Le dico mentre la guardo e accarezzo il suo visino.
"Ha le tue labbra"
"E i tuoi occhi"
"E il tuo carattere. Ahahhaha ma per quello non so se essere contento o disperarmi."
"È Testarda. Allegra. Curiosa."
"Altruista, generosa. Coccolona"
"Ma anche permalosa. E quello non l'ha ripreso da me hahhahahah"
"Ci pensi mai a come sarà Ali?"
"Cosa?"
"Vederla crescere. Vederla diventare donna. Sarò in grado di proteggerla. Di evitarle di soffrire?"
"Questo purtroppo è impossibile. Soffrirà come tutti perché crescere è anche cadere no?"
"Già. Ma cadere fa male."
"Crescerà. Inizierà ad uscire con le amiche. Ad inventare scuse per incontrarsi col fidanzatino"
"Questo argomento non mi piace possiamo passare oltre?"
"Ahhahaha geloso eh! È la normalità. Arriverà chi le farà perdere la testa. E soffrirà, gioirà, piangerà, riderà come è giusto che sia."
"Se penso a come mi comportavo prima di te. A come cambiare una donna al giorno era la normalità. A come magari quelle donne possono aver sofferto a causa mia. Se penso che qualcuno un giorno potrebbe comportarsi così con Giulia io.... io impazzisco e mi sento una merda"
"Eri libero e giovane. E loro sapevano come eri. Ora sei cambiato sei un uomo. Sei un marito e un padre. Un uomo che sbaglia. Ma che poi torna. Si scusa. Sa farsi perdonare. Sa ammettere i propri errori. Un uomo che sa amare. Che sa essere affettuoso. Che sa proteggere. Questo sei."
"Vorrei vedermi anche io cosi"
"Come ti vedi invece?"
"Mi vedo un uomo imperfetto. Un uomo che per quanto ha sbagliato non merita tutto questo che ha ancora tanto da imparare. Che ha ancora molti errori da fare. Cosi mi sento."
Giulia si gira e viene ancora più vicina a me. Abbracciandomi con le sue manine.
"Ti ama tanto. Lo vedi? Sei il suo principe il suo eroe. E ti amo tanto anche io. Voi tre siete la mia vita Claudio."
Si sporge verso di noi. Da un bacio a Giulia, uno a me, e si accoccola anche lei sul mio petto stringendomi e facendomi sentire l'uomo più fortunato al mondo.
***
Non ho voluto piangere mi sono trattenuta ma sentirlo parlare così di stesso, di me e dei nostri figli mi ha emozionata tanto.
Mi sento bene. Amata e protetta.
Mentre sto qui sul suo petto e sento il suo cuore battere e il suo respiro io sono in pace. In pace con me e col mondo.
Il mio pensiero vaga e inizio a pensare alla lunga strada che ci ha portati fin qui...
È stata lunga e impervia fatta di cadute di risalite.. di sbagli e di perdono... di amore e di passione. Si... ne abbiamo di strada da quel giorno in cui testarda ho voluto e mi sono presa il mio posto nella medicina legale e poi nella sua vita.
Con la mia forza e determinazione mi sono presa quello che volevo nel lavoro e nella vita privata.
E penso a come sarebbe la mia vita adesso se avessi mollato. Sarebbe una vita di rimpianti ecco cosa sarebbe.
La mia mente vola ad Amanda. È penso a tutte le cose che mi accomunano a questa ragazza, fondamentalmente estranea, ma così vicina a me è al mio essere.
Cosa avrei fatto io al suo posto? Sola. Senza la mia famiglia, i miei amici, senza Claudio, in una città che non era la mia?
Cosa avrei fatto sola davanti a gente che non faceva altri che spingermi a mollate?
Avrei mollato anche io come vorrebbe fare lei?
Si avrei mollato.
Perché da sola non sarei riuscita a vincere.
"Che pensi?"
"Niente"
"Niente non esiste. Stai pensando a qualcosa. Cosa?"
"Amanda"
"Alice..."
"Lo so. Non sono affari miei. Non dovrei impicciarmi. Ma quella ragazza è sola. Sola in mezzo a un mondo che lo sappiamo Claudio quanto può essere cattivo. Come fa a non mollare? È impossibile. Anche io avrei mollato."
"Che possiamo farci noi Alice? Niente. Non c'è niente che possiamo fare. Hai provato a convincerla senza risultati. Vuole andare via. E noi non siamo nessuno per convincerla del contrario."
"Voglio provare ancora. Ancora una prova poi la lascio stare. Invitiamola qua domani. Siamo solo noi e Lara e Silvia che partiranno nel pomeriggio. Tuo padre ha un battesimo con Teresa. Proviamoci ancora. Ti prego."
"Ti stai di nuovo mettendo in una storia non tua Alice."
"È una ragazza come me. Una ragazza debole che non riesce a capire che sta facendo l'errore peggiore che esista. Si sta arrendendo. E io devo provare di nuovo"
"La mia Alice. Un tempo questo lato di te mi infastidiva. Forse perché io non lo avevo mai avuto. Ora mi fa paura. Vorrei dirti di lasciar stare perché stai sbagliando. Ma non servirebbe farai comunque di testa tua. Quindi vabbene. Proviamo. Ma solo una prova. Non deve diventare una violenza ok?"
"Ok"
Sorrido. Certa che ci riuscirò. Riuscirò a convincerla.
"Dormiamo adesso dai... vieni qui..."
Mi accoccolo di nuovo sul suo petto e dormo sognando noi.
***
Ieri sera ho ricevuto un invito inaspettato ma anche tanto tanto gradito. Oggi sarò a pranzo da Alice e Conforti. Conoscere la loro famiglia, i loro bambini, mi farà un enorme piacere mi sono davvero tanto affezionata e anche se è davvero poco che li conosco sento di essere loro amica.
Così mi preparo e esco alla ricerca di un giochino per Giulia e uno per Leo, è così che si chiamano.
Sono le 12 quando un po' emozionata mi trovo a suonare alla porta della graziosa villetta del papà di Claudio.
Viene ad aprirmi Alice che mi accoglie con il suo sorriso. Questa ragazza è fantastica, mi contagia. Mi sorride e il suo sorriso diventa in automatico il mio.
"Amanda! Benvenuta! Vieni vieni entra! Claudio guarda chi c'è"
Entro e Claudio è sul divano insieme a 2 bambine. Ma non avevano un maschietto?
"Amanda ciao! Benvenuta vieni accomodati! Ti presento Amalia la nostra nipotina e Giulia nostra figlia. Manca Leo che ha un po' di febbre ed è rimasto a Roma con la nonna. Ma vieni siediti!"
"In realtà io avre portato questo pensierino uno per Giuli a uno per Leo non sapevo ci fosse questa bellissima principessa! Ciao piccoline!"
"Ciao!" Risponde Giulia.
"Ciao piccolina Come ti chiami? "
"Giuia Cofforti. Tu?"
"Io mi chiamo Amanda!e sono una dottoressa come mamma?"
"Anche zia Lara c'è"
"Ah si! È la mamma di Amalia?"
"Sisi! Ziaaaaaaaa vieniiii!"
Arriva una curiosa ragazza con i capelli rossi e un sorriso contagioso quasi quanto quello di Alice. Si avvicina a me è si presenta.
"Piacere Amanda! Io sono Lara! Sono una collega dell'istituto di Roma e grande amica di Claudio e Alice oltre che cognata!"
Che ragazza contagiosa!si contagiosa. Perché contagia tutti con la sua allegria. Mi prende sottobraccio e insieme andiamo con le bambine a giocare con il regalino che ho portato. E mi sento in famiglia. Mi sento a casa.
***
A pranzo come al solito il copione si rispetta e l'argomento principale diventa indovinate un po'... i miei pasticci. La salma perduta ormai la potrebbero raccontare anche i bambini per quante volte l'hanno sentita.
Ma oggi il perfido ha un asso nella manica ritira fuori addirittura Mortimer pur di farmi fare una figura di cacca di fronte a tutti! Stronzo Conforti Stronzo!
Dovevate vederli tutti a ridere di me.
Ridevo pure io però. Come si può non farlo è impossibile ne ho combinate davvero di tutti i colori.
È così bello vederci tutti allegri e spensierati.
Anche Amanda è totalmente a suo agio tra di noi ha una simpatia spontanea che finora in questi giorni qui non era mai uscita.
E un bel feeling con Lara. Ma non ne avevo dubbi Lara è Lara.
Il mio essere così crocerossina mi porta a pensare a quanto sarebbe bello rendere questa allegria, spensieratezza, felicità, duratura.
Devo trovare una soluzione.
È per quanto è vero che mi chiamo Alice la troverò. O forse... l'ho già trovata.