Un giorno senza te

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Sei andato via da nemmeno un giorno. Per la rpecisione 21 ore 40 minuti e svariati secondi . Ieri avrei voluto venite a salutarti. Cercando di nuovo di convincerti a non andare. Avrei voluto dirti guardando quei tuoi maledetti occhi blu che tutto quello di cui ho bisogno era averti vicino. Avrei voluto dirti che nonostante questo sia stato uno dei periodi più brutti della mia vita l'unica certezza che mai mi ha abbandonato è stata l'amore che provo per te.
Voglio raccontarti, scrivendotelo, quello che si è scatenato dentro di me dopo il mio ritorno a Roma. Te lo scrivo perché farlo così è più semplice posso dirti tutto senza sentire i tuoi occhi addosso.. occhi che mi bloccherebbero. Quando stavo a Napoli io volevo solo una cosa... tornare... baciarti fare l'amore convinta che questo potesse bastare a dimenticare. Ma non è bastato.
Francesca, il mio ritorno, la perdita del nostro bambino, la fiducia che ho sempre dato a tutti e che mi si era rivoltata contro... Quella verso Francesca... E anche quella verso di te. Che ancora una volta non mi avevi parlato. Che ancora una volta mi avevi delusa.
La voglia che avevo di rivederti quando è finalmente successo e svanita. Ti sentivo lontano, mi sentivo lontana. E lo so che fa male perché ne ha fatto tanto a me per prima ma io non ti volevo vicino. Io provavo quasi fastidio ad averti vicino. E mi sentivo in colpa per questo è non capivo questa mia assurda voglia di scappare via lontana da te.
C'è stato un momento in cui io ho capito che ti stavo perdendo e che forse il mio amore per te era più forte della mia voglia di fuggire. Perché dall'amore non si scappa anche se per un po' è stato sovrastato dalla rabbia, dalla stanchezza. Così mi sono convinta a chiedere aiuto a Valentina. Una professionista e un'amica che mi ha aiutata a capire che io non avevo superato niente. Non avevo superato il tradimento di Francesca e nemmeno la tua ennesima bugia. Ti ritenevo colpevole per tutto. E per questo ti allontanavo.
Ma allora mi domando se questa era la mia volontà, se volevo stare sola e allontanarti perché oggi sto così?
Così come? Mi chiederesti se fossi qui.
Persa. Mi sento persa senza di te. Ieri sera nel letto non sono riuscita a chiudere occhio. Mi mancava l'aria... Mi mancavi tu.
E mi mancava quell'ultimo sguardo che avrei voluto e dovuto darti prima della tua partenza per ringraziarti per questo tuo ennesimo gesto che ha messo me sopra ogni cosa. E ora sono qua e tu sei la. E mi manchi. E ti giuro amore che ce la metterò tutta per tornare ad essere me.
Per tornare ad essere pronta a noi.
Ti amo.
Non dubitarne mai.
Tua Alice.

Drin drin
Ero talmente intenta nella scrittura che non ho nemmeno sentito il campanello di casa che continua a suonare come un forsennato.
Vado ad aprire e mi trovo davanti Silvia

"Mamma mia che faccia. Hai dormito? Hai mangiato almeno?"

"Innanzi tutto buongiorno Silvia.
No non ho mangiato e per quanto riguarda il dormire poco...molto poco. Detto questo prego entra."

"Alice così non va bene! Ma che intenzioni hai di andare a fare una bella vacanza in ospedale? Forza vieni con me"

Mi dice trascinandomi letteralmente verso la stanza da letto.
Comincia ad aprire l'armadio e tira fuori un vestitino di jeans

"Indossa questo va in bagno e truccati. Prendi la borsa e ricorda il bancomat. Oggi sei mia! Vedi come ti faccio riprendere!"

La mia Silvia. Non ho tanta voglia di uscire. Di spendere. Di divertirmi. Se non fosse arrivata lei probabilmente mi sarei ributtata nel letto... sognando il mio amore.
Invece sono qui mi vesto. Mi trucco. Pronta per questa giornata folle con la mia salvatrice.
***
La prima notte insonne passata in Toscana è andata.
Solo sul divano a girare un cucchiaino nella tazzina di caffè senza nemmeno rendermi conto di quello che faccio... penso a lei...
È così che mi trova mio padre quando viene in sala.

"Buongiorno figlio"

"Buongiorno papà"

"Come va? Hai dormito un po'? Stanotte ho sentito varie volte i tuoi passi in cucina."

"Non ho dormito molto diciamo... affatto anzi"

"Sei sicuro che essere qui sia la cosa giusta? Claudio tre mesi sono tanti e se già stai così chissà come starai fra un po' di tempo quando la mancanza aumenterà"

"Papà è l'unica soluzione. Alice ha diritto di stare bene e se allontanarci un po' la può aiutare a capire allora ben venga. Poi sto un po' con te no?? Mi dici sempre che non ci vediamo mai. Che c'è già sei stanco di me"

"Ma che dici? Lo sai che ti vorrei qui sempre. Ma ti vorrei felice. E non lo sei.
L'hai sentita? Perché non la chiami?"

"Perché non è nemmeno venuta a salutarmi quindi perché dovrebbe aver voglia di sentirmi. Magari dopo le scrivo un messaggio"

"Messaggi. Sempre sti messaggi voi giovani. La voce Claudio. La voce con le sue sfumature. Con i suoi sentimenti. Non un freddo messaggio. Chiamala dammi retta"

Una volta che papà è uscito prendo il telefono.
Il suo numero.
Vorrei farlo
Dovrei?
Lo vorresti?
Non lo so. Magari dopo.
Poso il telefono rimandando ancora una volta con la pazza voglia di sentire la tua voce.

***
Quando sono entrata in casa e ho visto Alice in quelle condizioni ho capito che dovevo aiutarla. Devo starle vicino. Farla uscire svagare, divertire. E quale modo migliore di fare la cosa che le piace più di tutte al mondo? Una bella mattinata di shopping pazzo! È quello che ci vuole!
Certo non sarà sufficiente a farle dimenticare la lontananza di Claudio ma magari può evitarle di pensare almeno per qualche ora.
Mi avvicino al tavolo della cucina. Tavolo sommerso da pezzi di carta appallottolati. Ma ce n'è anche uno aperto sul tavolo.
Lo so non dovrei. Non è giusto. Sono una impicciona irrispettosa della privacy altrui ma lo leggo.
E quello che leggo è una dichiarazione d'amore meravigliosa. Le parole di Alice rivolte a Caludio sono piene di quell'amore che io vorrei tanto trovare. L'amore vero quello per la vita. Che non si dimentica nonostante gli errori, la distanza.

"Che stai facendo Silvia?"

"Scusa...."

"Ma i cavoli tuoi mai tu eh!"

"Scusa scusa scusa lo so che non avrei dovuto scusa. È bellissima Alice. Bellissima. Gliela manderai?"

"No."

"Ma perché Ali. Sono parole bellissime dettate dal cuore. Claudio sarebbe contentissimo di leggerle. Non sai come era affranto ieri non vedendomi. Ali questa lettera gli darebbe la carica giusta per lottare. Gli farebbe capire tante cose. Devi mandarla"

"Ho detto no. Allora? Usciamo? O mi hai fatta preparare per niente"

"Si vabbene usciamo. Ma è sbagliato Alice"

"Era solo uno sfogo. Solo uno sfogo"

Così prendiamo i giacchetti. Prepariamo i bambini  e usciamo. Lasciando dentro casa sofferenze, rimpianti, è una bellissima lettera d'amore che giace solitaria sopra il tavolo della cucina senza che chi la merita abbia la possibilità di leggerla.

Sorpresa! Oggi è arrivato un nuovo capitolo in anticipo!
Spero vi piaccia. Questi due testoni riusciranno a stare separati?
Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie!
A Lunedì!

L'Allieva...Fidati Di Me (#Wattys2019)Where stories live. Discover now