La verità

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La verità arriva quando vuole 
La verità,
la verità non ha bisogno mai di scuse 
La verità, la verità è fatale .... ....
La verità fa male

C'è sempre un momento nelle nostre vite in cui i veli cadono e ci ritroviamo improvvisamente davanti alla verità.
Una verità che non sempre vorremmo sapere.
Una verità che può fare male. Che può distruggere tutto o a volte impedirci di farlo.
Questo è quello che mi è successo oggi.
Come un uragano nella mia vita, nella nostra vita, è entrata la verità.
Ma facciamo un passo indietro.
Un'altra settimana, la terza, è passata dal ritorno di Alice a casa. Una Alice diversa, stanca, sempre nervosa. Una Alice che sembra ridiventare se stessa solo quando siamo insieme ai nostri bambini.
Ed è diventata un'abitudine ormai ogni sera da una settimana metterci tutti e quattro sul divano e ridiventare anche noi un po' bambini vedendo cartoni insieme ai nostri piccoli... ridiventare anche un po' noi, noi che senza rendercene conto non riusciamo più a stare bene insieme da quando questa storia è iniziata, noi che non parliamo più, noi che non proviamo nemmeno a cercare una soluzione. Ci ho provato a parlargliene ma si rifiuta in ogni modo di dirmi cosa la sta allontanando da me... si rifiuta di dirmi la verità.
***
La mattina-Alice

"Alice vieni entra! Allora come ti senti? Va un po' meglio?"

Eccomi qua come ormai d'abitudine arriva il giorno della settimana in cui posso liberarmi da tutto quello che mi tormenta insieme alla mia "confidente"... è così che mi piace chiamare Valentina. Confidente è meglio di psicologa. Psicologa mi fa sentire sbagliata. È come se pronunciando questa parola io ammettessi di avere un problema. Un problema che continuo a rifiutare. E di cui mi rifiuto di parlare con l'unica eprsona che a detta di Valentina potrebbe aiutarmi. Ma non ci riesco. Tante volte ho provato a parlargliene magari la sera quando sul divano tutti e quattro sembriamo proprio la stessa meravigliosa famiglia che eravamo prima dell'incubo. Ma parlargliene lo farebbe stare male. E io per quanto come dice Valentina sia arrabbiata con lui... non posso e non voglio fargli del male. Così me la tengo dentro la mia verità... chiusa dentro di me dove non rischia di far male a nessuno...se non a me stessa.
***
La mattina-Claudio
La mia giornata è iniziata con
un'importante passo verso la normalità. Dopo averlo avvisato del mio arrivo mi sono recato presto saranno state le 9 e 30 circa nell'ufficio di Giorgio (Anceschi) che mi aveva chiesto gia diversi giorni fa di raggiungerlo in istituto per parlare un po'.
Appena mi vede arrivare mi saluta con un sorriso dei suoi, un sorriso amico, finalmente dopo essere stato inondato da occhiatacce da parte di studenti che evidentemente non mi hanno ancora perdonato, o forse nonostante tutto non mi credono ancora... Giorgio no. Lui mi ha sempre creduto non mi ha mai giudicato e se sono qui oggi, se ho la forza di entrare e fregarmene di quegli sguardi inquisitori è anche grazie a lui.

"Claudio! Finalmente vieni siediti! Allora sei pronto al rientro? A riprenderti finalmente il tuo posto?"

"Sai Giorgio non è semplice. Ho perso di credibilità. Sento gli sguardi addosso e non è bello. Sentire mormorare dietro di me. Ma forse hai ragione questo è il mio posto...non ti nego che in questi giorni ho pensando molto"

"A cosa?"

"Ho ricevuto una telefonata da Firenze, mi ha chiamato il dottor Francini in persona, direttore dell'istituto locale. Stanno organizzando un progetto di ricerca sulle armi bianche e mi ha detto testuali parole che "sarebbero onorati di avermi nella loro squadra per la durata del progetto"

"E quanto sarebbe"

"Non si sa di preciso forse 3 o 4 mesi."

"Che vuoi fare? Hai intenzione di accettare. È un progetto importante capisco i tuoi pensieri."

"Già è un progetto molto importante. Soprattutto in un momento come questo in cui la mia carriera deve praticamente ricominciare. Devo riprendermi la stima ..la fiducia.. diciamo che in pochi credono in me qui...
Li sarebbe un trampolino importante per ricominciare. Tornerei qui in un certo senso "ripulito" fortificato. Mettici pure che passerebbe del tempo e quello che è successo verrebbe spero messo in secondo piano.
E accetterei a occhi chiusi, il Claudio di qualche  anno fa avrebbe accettato a occhi chiusi. Ma io oggi ho Alice qua, i miei figli, loro sono la mia vita. Stiamo attraversando un momento difficile ma Alice ha bisogno di me. E così ho rifiutato"

"Dovrei essere dispiaciuto e capisco che è stata una decisione difficile rinunciare. Ma sono anche felice di poterti finalmente riavere in questo posto che ricordatelo sempre è casa tua."

Già casa mia... anche se oggi lo sento più lontano che mai dal concetto di casa.
Ma qui ho lei... e per lei farei qualsiasi cosa.
Saluto Anceschi dopo aver parlato ancora un po' e definiti i dettagli del mio rientro che avverrà il prossimo lunedì.
Ancora qualche giorno... poi finalmente mi riprenderò il mio posto.
***
Sola.. immersa nei miei pensieri davanti ad un triste caffè del distributore automatico.. È così che mi trova Lara quando viene a chiamarmi per propormi una pausa che io in realtà sto già facendo.

"Ehi cognata! Ti volevo proporre un caffè in compagnia ma vedo che hai già pensato di berlo in solitaria! Hai gia mangiato?"

"In realtà ho mangiato solo un pezzo di pizza uscendo da Valentina"

"Ah sei andata stamattina?"

"Si..."

"Perché questa tristezza?"

"Perché continua a ripetermi che l'unica soluzione è parlarne con Claudio. Parlargli di quello che mi sta succedendo."

"Sai come la penso. Anche per me dovresti. Stai sbagliando. Chiudersi non serve a niente. Magari lui potrebbe aiutarti"

"Sai che farebbe? Si sentirebbe ancora peggio. Sarebbe capace di fare qualsiasi cosa per me."

"E tu permettiglielo Alice! Non puoi fare tutto da sola?"

"E che dovrei fare? Lo blocco a casa e gli dico Claudio sto andando da una psicologa perché non sto bene con me stessa e con te. Mi sta aiutando a capire. Ebbene il mio problema sei tu! Perché inconsciamente  ti ritengo colpevole di tutto quello che mi è successo e ti allontano! Questo dovrei dirgli??"

***
E così esco dall'ufficio di Ancesci certo più che mai della mia decisione. Starò qua. Al diavolo Firenze. Certo l'opportunità di questa importante ricerca è decisamente invitante soprattutto in questo momento della mia carriera in cui è tutto praticamente da ricostruire. Restare qui vuol dire tornare ad essere per qualche tempo semplicemente Claudio Conforti per poi riprendermi il mio posto quando tutti avranno riottenuta la fiducia in me. Ma qui c'è la mia ragione di vita più grande. Alice e i miei figli.
È proprio da lei che decido di andare almeno per un saluto. Vado in stanza specializzandi ma non la trovo. In laboratorio idem... Non c'è traccia di lei.
Giro per l'istituto fino a che finalmente sento la sua voce insieme a quella di Lara. Sono in sala ristoro per una pausa.
Le sento parlare, nonostante il loro tono sia basso riesco a sentirle. E malgrado so che non dovrei ascoltare, che non è giusto origliare, sentendo il mio nome pronunciato da Lara decido di fermarmi. E ascolto. Tutto. Tutto quello che mai avrei voluto ascoltare.

L'Allieva...Fidati Di Me (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora