Per lui...per me...per noi

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Stamattina sono agitata. Se da una parte parlare con la signora Carolina mi ha liberata da molti pesi che tenevo dentro di me, dall'altra mi ha riempita di domande e sono in ansia non sapendo se accoglierà la mia richiesta oppure preferirà non sapere.
Ho fatto la cosa giusta sto solo cercando di aiutare mio marito di questo sono certa.
Durante la pausa pranzo chiamerò Sergio devo dirgli della mia visita alla signora. Spero sia servito a qualcosa...spero di essere riuscita a convincerla che scoprire se Claudio è il padre del bambino potrebbe essere fondamentale anche per scoprire il vero colpevole della morte di sua figlia. Spero di aver smosso in lei qualcosa, di averle fatto capire che conosco mio marito tanto bene da sapere per certo che lui non è colpevole. Spero con tutto il cuore di vederla presto entrare qui con il suo nipotino per scoprire la vera identità di suo padre.

E se fosse lui? Beh insomma la possibilità c'è inutile negarlo... se fosse lui so per certo che non scapperebbe dalle sue responsabilità ma sono anche consapevole che nulla sarebbe più come prima... avrebbero un figlio loro... Non mio....non nostro... saprò accettarlo? Saprò essere all'altezza riuscendo a superare un ostacolo così grande? Riuscirei a guardare quel bambino senza ricordarmi ogni volta del come è nato? Riuscirei a non odiarlo?

Sono in laboratorio intenta ad ultimare delle analisi quando vengo chiamata in ufficio da Anceschi, nuovo direttore del nostro istituto.
Fa un certo effetto entrare in questo studio, dove tutto parla del suo legittimo proprietario...

"Alice ti ho chiamata perché vorrei chiederti come sta Claudio"

"Claudio si riprenderà... per ora è solo demoralizzato. Incolpato di qualcosa che non ha fatto... ha perso la libertà, la fiducia e il lavoro..."

"Mi dispiace tanto tu sai l'affetto che provo per lui e mai avrei voluto prendere il suo posto così... lo rispetto... gli voglio bene come a un figlio e gli credo... e quando tornerà sarò felice di ridargli il posto che gli spetta e che merita."

"Grazie. Tu non sai che piacere mi fa sentirti parlare così. E che piacere farà a lui... grazie davvero... ora torno a lavoro.. grazie"

Esco dall'ufficio rasserenata per questa dimostrazione d'affetto sincero di una delle persone che più stimo qua dentro.

È ora della pausa pranzo quando mi decido a chiamare Sergio per informarlo degli ultimi sviluppi.

"Pronto Sergio? Ascolta devo parlarti ci sono novità e ho bisogno di vederti dove sei?"

"Alice sono a casa di Claudio in realtà ero passato qui per un saluto. Se vuoi puoi raggiungermi qua."

"Preferirei che Claudio non fosse a conoscenza di questa novità ma vabbene in fin dei conti lo riguarda. Il tempo di arrivare sono in istituto"

"Bene a dopo allora."

So che non la prenderà bene. Sin dal principio la cosa che più di tutte mi ha ripetuto fino allo sfinimento e stata di non farmi prendere dal mio spirito investigativo. Di non fare la signora in giallo perché
"Fare le indagini non è nostro compito ma della polizia. Non siamo noi a dover indagare e trovare i colpevoli noi siamo medici legali"
Ma io oggi non posso dargli ascolto. Io oggi non posso restare indifferente non posso non tentare di trovare la verità, non posso non farmi coinvolgere perché lo sono.. perché questa volta è la mia vita che rischia di essere rovinata cioè non direttamente, diciamo che è lui quello che rischia.. Ma se rischia lui rischio anche io...la sua vita è legata alla mia... e io devo farlo.
Devo tentare per lui...e per me... per noi...
***
Non so cosa stanno confabulando ma quello che sto vedendo non mi piace. Telefonate sussurrate, lei che ha talmente tanta fretta di parlargli che addirittura lo raggiunge qui a casa mia. Conoscendo Alice non mi stupirebbe se si stesse mettendo nei guai con la sua solita voglia di fare la detective. E questo mi farebbe incazzare...oh se mi farebbe incazzare. Spero per loro non sia così.
Arriva da noi dopo un quarto d'ora circa.

"Sergio.. ciao Claudio.. Come stai?"

"Insomma ho passato giorni migliori... Ma ho fatto la barba.."

Cerco di farla sorridere ma è tesa e si vede.

"Bene almeno un passo avanti"

Mi sorride... Come può un sorriso migliorare anche la giornata più nera? Beh lei ci riesce, riesce ristabilire l'ordine anche solo con un sorriso.
Poi diventa seria. E io comincio seriamente a preoccuparmi... chissà perché penso proprio che quello che sta per dire aumenterà la mia preoccupazione. 

"Sergio ho trovato la signora"

La signora... che signora... Non mi piace Alice. Tutto questo non mi piace.

"Ottimo"

"Vive a Roma. Con il bambino. Come ti ho accennato per telefono ho trovato il suo indirizzo in istituto e sono andata a casa sua.."

"E..."

"Fermi. Alt. Alice a casa di chi sei andata? A fare cosa? Cosa cazzo stai combinando cos'è questa storia?"

Sbotto.
****
"Claudio sta calmo per favore. Alice è riuscita a trovare la mamma di Lucia. È una cosa molto importante. Vai avanti alice"

"Ma cosa! Vai avanti Alice cosa? Alice ti sei rimessa a fare la signora in giallo?? Non è cosa tua questa quante volte devo dirtelo! Sergio ma tu cosa cazzo fai! La incentivi?? La metti a rischio così lo capisci!"

"Mi fate parlare! E che cavolo! Claudio non sono una bambina! Sono semplicemente andata a parlare con lei da donna a donna per cercare di convincerla a far fare il test del dna al bambino! Se il bambino non fosse tuo Claudio si aprirebbero nuovi sviluppi il padre potrebbe essere stato ricattato proprio come te ! E potrebbe averla uccisa Claudio quel dna è importantissimo."

"Ma non sei tu a dover fare le indagini! E tu Sergio cazzo se le vuoi bene devi proteggerla non esporla!"

"Ho parlato con la signora le ho aperto semplicemente il mio cuore ora spero solo mi ascolti... spero.."

"Secondo me lo farà. Claudio Alice ha ragione l'unico modo di convincere la signora era trovarla e parlarci con sincerità e l'unica che poteva farlo era lei."

"Fidati di me Claudio. Per una volta fidati di me."

"Qui non si tratta di fiducia. Si tratta di rischi! Tu non devi rischiare per me. Tu devi pensare ai nostri bambini Alice non sei un poliziotto fa fare a loro le indagini! Stanne fuori. Lo capisci che se ti succede qualcosa io... io...non riesco nemmeno a pensarci! Fermati Alice ti prego. Ti supplico."

"Non sto indagando! Semplicemente ho cercato di farla ragionare! Ora... io andrei. Devo tornare a lavoro."

"Stai indagando Alice è stai rischiando. Ti prego Alice..."

"Devo andare adesso sennò faccio tardi"

"Come è la situazione li?"

"Ho parlato con Anceschi stamattina. È molto dispiaciuto di aver preso il tuo posto... non avrebbe voluto che andasse così si sente quasi in colpa.. mi ha detto di dirti che lui ti crede e che non vede l'ora di vederti di nuovo li a sbraitare... e ti saluta...Claudio sta tranquillo... voglio solo aiutarti... fidati di me."

"Sta attenta"

Non mi abbraccia.. forse ha paura che mi sarei scansata... E forse ha ragione... ha ragione anche a dirmi che ne devo stare fuori che devo stare attenta... staro attenta... ma non posso promettergli che ne starò fuori... ne sto dentro inevitabilmente... e voglio andare avanti per scoprire la verità...

Torno in istituto e passo un tranquillo pomeriggio di lavoro.
Sono le 17 quando ho ormai perso la speranza che per oggi almeno la signora si decida a fare il test, quando vedo un esserino bellissimo dentro a un passeggino spinto dalla sua coraggiosa nonna... finalmente uno spiraglio di luce... finalmente avremo una verità tra le mani...
È figlio di Claudio? E se non è suo di chi può essere? Lucia aveva altre relazioni? Uno di questi può essere il suo assassino... tante sono le domande che frullano nella mia testa mentre la donna con il bambino si avvicinano silenziosamente a me.

L'Allieva...Fidati Di Me (#Wattys2019)Where stories live. Discover now