Tutto d'un fiato

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Non so quanto questo incontro mi possa servire ma devo tentare.
La mia storia sta andando a puttane e io non lo posso permettere.
Claudio è stato chiaro, duro ma chiaro. Mi ha esplicitamente detto che non ne può più e se è arrivato a dirmelo così apertamente allora è davvero stanco. E io l'ho capito io lo so quanto sta soffrendo, sto soffrendo anche io. È come se non fossi padrona della mia vita. Io lo amo ma non riesco a dimostrarlo, lo amo ma lo allontano e devo capire come fare ad uscire da questa gabbia che sta diventando la mia vita.
Arrivo da Valentina 20 minuti prima dell'orario stabilito per l'appuntamento.
Mi fa piacere rivederla una volta eravamo una squadra noi tre: io la sognatrice, lei la strizzacervelli, e Silvia la mia adorabile cinica Silvia... che mi riportava sulla terra ogni qualvolta la mia fantasia si perdeva in voli più grandi di me.
Valentina ha fatto strada. È diventata un ottima psicologa. Non avrei mai pensato nella mia vita di avere bisogno di lei come professionista, e un po' anche come amica.
Sono alla porta del suo studio e viene ad aprirmi bella come sempre.

"Alice cara! È una vita che non ci vediamo! Vieni entra!"

"Vale è tantissimo tempo davvero! Come stai?"

"Sto molto bene è un periodo della mia vita davvero fenomenale!"

"Silvia mi ha spiegato qualcosina! Auguri futura mamma!"

"Grazie! Ma anche tu so che hai una bellissima famiglia."

"Già..." mi rabbuio tutto d'un tratto. Ha toccato esattamente il tasto dolente...
"Ma purtroppo ultimamente sembra non bastarmi più... ho bisogno del tuo aiuto Valentina... del tuo aiuto medico oltre che da amica..."

"Adesso Alice con calma e tranquillità davanti ad una bella tisana io e te ci facciamo una bella chiacchierata come ai vecchi tempi. Vieni siediti; e sta tranquilla. Ok? Non devi sentirti a disagio Alice. Tutti noi possiamo aver bisogno di un aiuto esperto in un momento particolare della nostra vita e non ci si deve vergognare a chiederlo..."

"Mi sento cosi sbagliata Vale. Ho tutto. Un marito che farebbe di tutto per me e che amo. Lo amo tanto su questo non ho dubbi. Ma è come se l'amore non bastasse più. Due figli meravigliosi. Sono viva e non è banale perché me la sono vista brutta... eppure non sto bene. È come se la mia vita non mi appartenesse più."

"Ok Ok Alice facciamo un passo indietro. Raccontami tutto dall'inizio ok?"

Racconto tutto. Di come l'incubo è iniziato, l'arresto di Claudio, la mia decisione di andare a Napoli per aiutarlo, di come ho conosciuto Francesca, racconto di Pilati e di come si è avvicinato a me, di come sono arrivata ad una finta verità, di come mi sono fidata ancora una volta delle persone sbagliate..

"Perché dici ancora una volta?"

"Mi fido sempre di chi poi mi tradisce"

"Continua"

"Mi ha tradito Francesca, l'unica persona di cui mi fidavo li a  Napoli; mi ha tradito mio marito fisicamente due anni fa; e mi ha tradito di nuovo quando non si è fidato di me. Quando ancora una volta ha preferito mentirmi che dirmi la verità avrei potuto aiutarlo insieme avremo cercato una soluzione invece di arrivate a questo punto. E io lo odio. Lo odio!"

Ora urlo e piango. È come se avessero tolto un tappo che teneva racchiuse le mie emozioni... emozioni che ora escono violente dalla mia bocca...e io non le fermo le lascio uscire come anche le lacrime dai miei occhi

"Lo odio per avermi tradito! Lo odio per avermi mentito! Lo odio per non essersi fidato di me! Per non avermi fermata! Per non avermi protetta! Lo odio perché se ho perso mio figlio la colpa è sua! Lo odio perché non sta capendo che il mio problema è lui! Lui! Perché vorrei scappare vorrei andarmene e lui non lo capisce!"

Continuo a piangere singhiozzando.

"Non capisce quanto è difficile per me. Quanto è stato difficile passare sopra a tutto. Quanto è difficile far finta di niente. Quanto è difficile vederlo sempre così comprensivo con me quando io quella comprensione non la voglio! Preferirei litigare ma almeno dirci tutto una volta almeno!"

Valentina mi offre una bottiglietta di acqua con un bicchiere

"Non penso che lui non capisca. Hai detto che ti ha parlato chiaro. Quindi sa come lo sai tu che avete un problema"

"Ho un problema. Sono io ad averlo. Per lui potrebbe benissimo andare tutto apposto da domani. Per me no. Sono io che ho perso un figlio. Io che mi sono caricata sulle spalle tutto quello che è successo per le sue bugie"

"Avete perso Alice. Anche lui l'ha perso."

Non rispondo. Ha ragione. Sono ingiusta.

"Hai provato a parlarne con lui di questi tuoi pensieri?"

"Non posso. Non capirebbe. Non può capire come sto. Come mi sento sbagliata perché lui cerca di darmi amore ogni giorno e io non lo so il perché ma questo amore non lo voglio. Lo respingo."

"Vedi Alice. Forse ti non ti sei resa conto. Le parole ti sono uscite liberamente. Ma tu l'hai detto il motivo per cui respingi questo amore.
Alice tu inconsciamente ritieni Claudio responsabile di tutto quello che hai passato. E a questo punto nemmeno tanto inconsciamente. L'hai detto chiaro e tondo. È per questo lo allontani, lo respingi."

"Che dovrei fare allora?"

"Purtroppo a questo puoi porre rimedio solo tu. Con il suo aiuto sarebbe meglio. Io penso..."

"No. Lui non deve saperlo. Sarebbe capace di fare pazzie pur di farmi stare bene. Devo risolverla da sola questa cosa. Lui non deve saperlo"

"Potrebbe aiutarti"

"No. Devo farlo da sola. Devo aiutarmi da sola."

"Non puoi farcela da sola Alice"

"Per questo sono venuta qui. Ma evidentemente nemmeno tu puoi aiutarmi. Mi dispiace. Vado"

"No aspetta Alice! Io posso aiutarti. Si posso farlo. Ma anche tu devi volerlo."

"Io voglio"

"Facciamo cosi. Vediamoci lunedì. Fra 5 giorni e ci facciamo un altra chiacchierata. Tu nel frattempo però Alice rifletti. E pensa a quello che ti ho detto. Non vergognarti a chiedere aiuto."

Saluto Valentina e esco.
Mi sento come divisa in due. Sollevata per essere riuscita finalmente a tirare fuori tutto quello che avevo dentro... e distrutta perché ho realizzato che proprio come credevo il mio problema è la persona più importante della mia vita. Lo amo... su questo non ho dubbi eppure averlo vicino mi fa male. Non riuscivo ad ammettere il perché. Oggi l'ho fatto. Ho tirato fuori tutta la rabbia. Il rancore. La delusione. Tutto il dolore che sento dentro. Tutta la verità.
E la verità è una. Lo allontano perché lo ritengo l'unico colpevole della mia sofferenza. L'unico colpevole del nostro allontanamento. E non so cosa fare. Non so con chi parlarne. So solo che non posso farlo con lui lo ucciderei.
Torno a casa e lo trovo sul divano insieme ai nostri due meravigliosi cuccioli. I frutti del nostro amore. Che belli che sono tutti e tre. Che belli che potremmo essere tutti e quattro.
Appena mi vede Giulia si alza dal divano e viene verso di me

"Principessa! Che fate di bello?"

"Vediamo Ariel"

"Ohhh ma Ariel è bellissimo amore! È uno dei miei cartoni preferiti!"

Prende la mia mano e mi accompagna al divano dicendo

"Dai vieni mamma"

Mi siedo a fianco di Claudio che tiene in braccio Leo da un lato e Giulia dall'altro.

"Ciao"

Mi dice dandomi un bacio a stampo. Giulia lo guarda malissimo è gelosissima guai chi tocca il suo papà.
E ce ne stiamo così noi 4 davanti alla tv cantando insieme al granchietto Sebastian e respirando finalmente una dolcissima e sognata aria di famiglia.
Ci vuole così poco a volte per essere felici.
I problemi per stasera li accantoniamo. Stasera non devono esistere. Stasera esistiamo solo noi.

L'Allieva...Fidati Di Me (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora